Le modalità per presentare la domanda, i presupposti per la sospensione cautelare, i criteri per l’attribuzione dei crediti e per il recupero di quelli decurtati: prende forma la patente a crediti che partirà il primo ottobre nell’edilizia. E che potrà poi essere estesa anche ad altri settori. Il ministero del Lavoro illustra alle parti sociali una prima bozza del decreto attuativo dello strumento, messo in campo dal governo per contrastare gli incidenti sul lavoro, a partire dai cantieri.
Ma Cgil e Uil vanno all’attacco: i crediti per le imprese, dai 30 iniziali potranno arrivare fino a 100, impedendo di fatto, con il solo meccanismo del taglio dei punti, la sospensione della patente e quindi dell’attività anche in casi di gravi infortuni sul lavoro. Il testo definitivo del decreto potrebbe arrivare la prossima settimana. Così è “una patente a punti inutile che non farà chiudere nessuna impresa, anche quando questa contravvenisse gravemente a norme su salute e sicurezza sul lavoro”, sostengono, dopo l’incontro al ministero, la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, e il segretario nazionale della Feneal-Uil, Stefano Costa. “Si riconoscono fino a 100 punti alle imprese – spiegano -, il che non porterà alla sospensione della patente, per decurtazione dei crediti, neanche in caso grave di strage di lavoratori”.
La dotazione iniziale della patente è di 30 crediti e bisogna averne almeno 15 per poter operare nei cantieri; in caso di infortunio mortale si perdono 20 crediti (che possono arrivare a 40 in caso di più morti), 15 in caso di inabilità permanente al lavoro, 10 in caso di malattia professionale. Un meccanismo, per la Uil, con cui si punta ancora “a proteggere le aziende, a qualsiasi costo, anche sulla pelle di lavoratrici e lavoratori”. Si dice non soddisfatta anche la Cgil: questo sistema di patente a crediti è “troppo farraginoso: i punti partono da 30, ma possono arrivare a 100, facili da guadagnare, difficili da perdere”, afferma la segretaria confederale Francesca Re David, parlando di “ennesima occasione persa” per dotare il Paese di un Piano straordinario di prevenzione e per la sicurezza sul lavoro. Ribadendo che nel caso di infortuni gravi e di gravi inadempienze gli ispettori del lavoro “devono, non possono, sospendere la patente” e chiedendo di garantire in primis la qualificazione delle imprese all’ingresso.
La Cisl, con il segretario confederale Giorgio Graziani e la Filca-Cisl con il segretario generale Enzo Pelle apprezzano nel merito “alcuni passi in avanti” come sul ruolo dei Rappresentati dei lavoratori alla sicurezza (Rls), anche se sostiene che “il punteggio massimo è rimasto troppo alto, anche se i 100 crediti sono difficilmente realizzabili”. Il ministero del Lavoro sottolinea che va avanti il percorso di attuazione della patente a crediti entro il prossimo primo ottobre, come previsto dalla legge di conversione del cosiddetto decreto Pnrr-bis. Un provvedimento, rimarca, che “consentirà di dare piena applicazione alle disposizioni inerenti lo strumento di qualificazione delle imprese”.