Giuseppe Vadalà, Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri, è dal 24 marzo 2017 Commissario Straordinario di Governo per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale. È stato Comandante della Regione Toscana Carabinieri Forestale, ha diretto precedentemente diverse strutture investigative centrali di sicurezza ambientale e agroalimentare. Oggi scambiamo du chiacchiere con quest’uomo che nel silenzio e con un lavoro straordinario, avvalendosi della collaborazione di persone con un altissimo senso delle istituzioni, stanno provando a cambiare il racconto dell’Italia quanto a smaltimento dei rifiuti.
Il generale Giuseppe Vadalà. Ad una manifestazione della Fondazione Caponnetto
So che il suo lavoro di Commissario per le bonifiche è già a buon punto, e che ha fatto risparmiare cifre consistenti allo Stato con l’uscita dalla procedura di infrazione di molti dei siti che le sono stati affidati. Quanto sta guadagnando il nostro Paese anche in termini di legalità in un settore decisivo per la vita dei cittadini, come quello delle bonifiche?
Il settore delle bonifiche e della messa insicurezza dei siti di discarica, ancorché abusivi, come d’altra parte il più complessivo settore della gestione dei rifiuti, rappresentano per lo Stato aree di servizi obbligatori a forte impatto sociale, al pari ad esempio di quello sanitario, con margini di alta redditività economica e con finanziamenti, appunto, assicurati dagli Enti statali o Territoriali. Queste caratteristiche unite anche a quelle della bassa tecnologia utilizzata e agli scarsi rischi che, soprattutto negli anni scorsi, erano soggetti coloro che delinquono, rappresentano condizioni, purtroppo, di frequenti ricorrenze di fattispecie di reato contro il patrimonio dello Stato e contro la Pubblica Amministrazione, nonché di reati ambientali. Per cui in questi primi trenta mesi di lavoro abbiamo messo a fuoco , potremmo dire abbiamo “imparato” e accertato in questa nostra esperienza di lavoro che le bonifiche accanto alla cura dei corretti iter amministrativi da predisporre per le gare con la massima trasparenza devono essere eseguite e abbisognano di un’attenta e precisa attività di prevenzione e contrasto dei reati connessi e ricorrenti. Per questo la ricerca e l’attuazione del miglior metodo e degli strumenti per assicurare la legalità nel settore sono decisivi in questa nostra opera e anche in analoghi impieghi e impegni in tale settore.
Il generale Giuseppe Vadalà. Assieme al presidente della Fondazione Caponnetto mentre firma un protocollo di legalità
Il settore rifiuti è soggetto a infiltrazione della criminalità organizzata. In base alle sue esperienze sul campo, ritiene sufficienti i presidi di cui oggi lo Stato si è dotato per affrontare le pressione, le ingerenza delle mafie? Che cosa si potrebbe fare di più?
Non è un facile dirlo: gli strumenti ci sono e sono anche molto puntuali. Occorre e possiamo migliorare ancora nella condivisione, collaborazione e messa in comune degli strumenti esistenti. Banche dati, protocolli di legalità, esperienze maturate, metodi messi a punto. Dobbiamo avere consapevolezza e certezza che deriva da anni di approfondite indagini che la criminalità ambientale utilizza queste risorse obbligatorie che lo Stato e le Regioni stanziano nei loro bilanci per questi importanti servizi ambientali per produrre lucri illeciti a danno dei cittadini, dell’ambiente e del nostro buon vivere quotidiano. Dobbiamo ancora di più alzare di livello di questa collaborazione con gli imprenditori e con le Associazioni che li rappresentano, con i Sindaci che sono una cerniera fondamentale di legalità nei nostri territori, per isolare e segnalare immediatamente i comportamenti illegali di coloro che si infiltrano nei meccanismi di spesa dello Stato e nelle gare effettuate, così da bloccare sul nascere le infiltrazioni dei soggetti criminali nel settore.
L’uomo Giuseppe, siciliano, che conosce bene la bellezza della sua terra ma anche le sue asprezze, pensa mai che proprio perché tratta temi molto delicati, potrebbe essere vittima di mascariamento?
E’ il pericolo e quindi la tattica tradizionale che le mafie usano e hanno sempre usato per disprezzare, isolare, annientare “in silenzio” e “senza colpo ferire” i loro nemici o chiunque li ostacoli. Per questo l’attenzione, la coerenza e l’intelligenza sono le armi che ogni tutore dello Stato deve avere nel proprio bagaglio e mettere in atto quale difesa del proprio lavoro e della propria Amministrazione di appartenenza. In questo la condivisione di principi e valori devono essere la costante del nostro agire.
Com’è il suo rapporto con la paura?
L’esperienza è tutto direi. Ma l’amore sconfinato per la propria Terra e per il proprio Paese e il coraggio di tanti cittadini che fanno barriera insieme a noi rappresentano la forza concreta di ogni azione e reazione contro le mafie.
Da ultimo le vorrei chiedere quanto è importante per il lavoro che sta svolgendo, soprattutto per le modalità con cui ha deciso di affrontarlo, l’apporto di una squadra di persone che condividano oneri ed onori?
Il Gruppo è tutto. La condivisione di valori, la fiducia, l’unico obiettivo da perseguire, realizzano una squadra che è un coacervo di volontà, azione e passione. Ognuno offre il massimo del proprio apporto, diverso ma utile. Nell’insieme, le persone ottimizzano anche gli errori imparando da questi e minimizzando gli effetti negativi, perseguendo l’obiettivo finale lontano ma utile; si rafforza anche la continuità di un’azione di prevenzione che per essere efficace deve essere continua senza tentennamenti e senza cadute di tensioni. La missione finisce quando si raggiungono gli obiettivi, in questo caso quando speriamo, al massimo nel 2022, saranno rimasti gli ultimi lavori da seguire nei pochi siti di discariche abusive rimasti da bonificare.
Dicendo ad una ragazzina di 12 anni di essere un suo coetaneo, aveva cercato di ottenere da lei foto e video pedopornografici. In realtà di anni ne ha 33 ed è stato scoperto dalla polizia postale, coordinata dalla Procura di Bologna: l’uomo, residente in provincia di Frosinone, è agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per i reati di adescamento e pornografia minorile. La misura cautelare nasce da un’indagine presentata dai genitori della 12enne che avevano trovato nel telefono della figlia la chat con l’indagato. Sottoposto a perquisizione informatica, conclusa con sequestro del telefono e altri dispositivi, è risultato che aveva avuto conversazioni simili con altre tre vittime minorenni.
Per le iniziative avviate nel campo della mobilità sostenibile e per l’attività di mecenatismo legata alle piste ciclabili, il Comune di Napoli ha ottenuto il terzo premio dell’Urban Award. Giunto all’ottava edizione, l’Urban Award è organizzato da Viagginbici.com e Luxurybikehotels.com con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. E proprio nel corso della 41esima Assemblea nazionale dell’Anci, a Torino c’è stata la consegna dei riconoscimenti a cui hanno preso parte, tra gli altri, il giornalista e scrittore Marino Bartoletti, che è l’ambassador del premio, e Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la Notizia e pioniere del ciclismo sostenibile. A ritirare il premio per il Comune di Napoli il capo di Gabinetto Maria Grazia Falciatore.
La giuria ha inteso premiare, in particolar modo, la scelta dell’Amministrazione comunale di puntare sui percorsi riservati alle bici, anche attraverso progetti come “Adotta una ciclabile”, coinvolgendo e responsabilizzando i cittadini e creando una cultura sul tema della mobilità dolce. “Stiamo investendo sulla mobilità su più fronti, dal potenziamento del trasporto pubblico con le nuove linee metropolitane alla mobilità su due ruote. In questo caso – ha spiegato il sindaco Manfredi – dobbiamo fare i conti anche con le criticità specifiche della città di Napoli. Abbiamo un programma molto ampio di espansione delle piste ciclabili con la realizzazione di 38 chilometri di nuovi percorsi distribuiti nelle aree Est, Ovest e Nord, ma è anche importante manutenere e gestire quelli che già stati realizzati. Lo stiamo facendo anche attraverso accordi con i privati, il contributo è determinante per realizzare questa componente importante della mobilità dolce, di cui la città bisogno”.
Il maltempo che continua ad imperversare in questi giorni rende anche oggi molto difficili i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli dove, da stanotte, soffia un vento forte di Ponente. Fermi dunque nei porti tutti gli aliscafi e cancellate le relative corse programmate da Napoli Molo Beverello da e per i porti di Forio, Casamicciola, Ischia Porto e Procida così come quelli da Pozzuoli per Procida. Numerose anche le corse sospese delle navi per Ischia e Procida effettuate, sia da Napoli Porta di Massa che da Pozzuoli: le due isole restano attualmente collegate solo da pochi collegamenti operati coi traghetti. Probabili ulteriori cancellazioni anche per il resto della giornata così che per chi deve viaggiare oggi per mare è consigliabile consultare preventivamente call center e siti delle compagnie di navigazione per accertarsi della regolarità del servizio.