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Parigi, Sinner passa col brivido: ora derby con Mager

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La pattuglia italiana avanza con qualche perdita dopo la seconda giornata del Roland Garros, che vedeva impegnati nel primo turno quattro azzurri e due azzurre. Jannik Sinner e Gianluca Mager hanno vinto i rispettivi match e ora si troveranno di fronte per l’accesso alla terza fase, un derby inedito, al quale e’ arrivato piu’ in scioltezza il sanremese rispetto all’altoatesino. E’ passata Martina Trevisan, cosi’ come il piu’ giovane del lotto, Lorenzo Musetti, mentre Lorenzo Sonego ha invece perso un po’ a sorpresa col sudafricano Harris. Tra i big, esordio con vittoria per Roger Federer, che giocava la sua quarta partita stagionale, e anche per il russo Daniil Medvedev, n.2 al mondo, ma a fare rumore a Parigi e’ la clamorosa decisione di Naomi Osaka di ritirarsi dal torneo. Umiliata e delusa dopo le sanzioni e gli attacchi subiti per la sua decisione di non partecipare agli impegni con i media per la sua ‘serenita’ mentale’, la giapponese vincitrice di quattro slam ha preferito tagliare corto, annunciando la sua decisione su twitter: “La cosa migliore per il torneo, per gli altri giocatori e per il mio benessere e’ che mi ritiri – scrive la giapponese – in modo che tutti possano tornare a concentrarsi sul tennis”, scrive la giapponese. Una concentrazione che e’ servita a un Sinner non in gran condizione per evitare un’inattesa eliminazione al primo turno. il 19enne ha dovuto tirar fuori dal cilindro la prima vittoria in cinque set (6-1, 4-6, 6-7, 7-5, 6-4) della carriera per battere dopo oltre tre ore e mezzo il francese Pierre-Hugues Herbert, ben piu’ combattivo rispetto alle attese e molto sostenuto dal pubblico. L’altoatesino n.18 alla fine era giustamente soddisfatto: “Oggi non e’ stata una partita facile per me, e quindi sono molto felice” di aver tovato la vittoria. Il sanremese Mager, n.87 del ranking, si e’ imposto per 6-2, 3-6, 6-4, 7-5 sul tedesco Peter Gojowczyk, entrato in tabellone come lucky loser. Il 26enne azzurro e’ partito benissimo, ha subito la rimonta dell’avversario nel secondo set ma poi ha fatto suo il terzo, equilibrato e decisivo, prendendo fiducia per chiudere la partita in due ore e mezza di gioco. Il piemontese Sonego non era proprio in giornata, lasciando troppo l’iniziativa al sudafricano, molto efficace sulle prime di servizio e dal dritto insidioso. La sfida si e’ chiusa in poco piu’ di due ore col punteggio di 7-5, 6-4, 6-4. All’opposto ha fatto Musetti, che nella sfida in teoria piu’ difficile ha eliminato il n.13 al mondo David Goffin per 6-0, 7-5, 7-6. La stessa impresa l’aveva compiuta nella scorsa edizione Sinner. La fiorentina Trevisan ha superato in tre set la belga Alison Van Uytvanck per 7-5, 4-6, 6-4 e ora trovera’ la romena Simona Cirstea. Federer ha iniziato con un successo il suo cammino, battendo in tre set l’uzbeko Denis Istomin, n.204 Atp, per 6-2, 6-4, 6-3. Era l’esordio che ci voleva per il fuoriclasse elvetico n.4 al mondo, che a quasi 40 anni e dopo le recenti operazioni ad un ginocchio cerca di ritrovare a Parigi la forma giusta per affrontare al meglio la stagione sull’erba. Successo senza scossoni per Medvedev sul kazako Alexander Bublik, battuto 6-3, 6-3, 7-5. Nel tabellone femminile passa la campionessa uscente, Iga Swiatek, n.8 al mondo. La polacca nel giorno del suo 20/o compleanno, ha battuto la sua piu’ grande amica, la slovena Kaja Juvan per 6-0, 7-5.

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Milano-Cortina: Sinner, senza volontari l’evento non c’è

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Parte la carica dei volontari per le Olimpiadi 2026 e arriva l’affettuoso abbraccio di Jannik Sinner, nuovo Ambassador del programma ‘Team26’ di Milano-Cortina e volto della campagna di comunicazione ‘I Giochi siamo noi’: “Senza di loro non esiste l’evento, anche nel tennis. Per loro noi siamo idoli e spunti importanti per la loro crescita, ed è giusto far capire che il loro lavoro è importante”. Non sono solo parole quelle del numero uno del tennis ma una riconoscenza data con l’esempio: tutti ricordano l’immagine di Sinner che tiene l’ombrello alla giovane raccattapalle sotto la pioggia di Indian Wells. “La scelta di Sinner è logica – evidenzia Giovanni Malagò, presidente del Coni e della Fondazione Milano-Cortima -. È una persona che è arrivata al tetto del mondo, dal nostro Paese. Siamo tutti orgogliosi che sia italiano. Sinner è una figura che sicuramente dà l’idea di forza di volontà, di unità, di entusiasmo, tutte quelle che sono le caratteristiche dei volontari”.

Saranno circa 18mila i volontari e le volontarie attese per l’evento e da oggi si potranno presentare le candidature on line, solo sul sito milanocortina2026.org: unici requisiti, aver compiuto 18 anni entro l’1 novembre 2025, conoscere l’italiano e/o l’inglese, partecipare agli eventi di selezione e formazione, e garantire una disponibilità minima di nove giorni non consecutivi durante i Giochi. “Questo progetto ha una duplice natura – sottolinea il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi -: da un lato si fa messaggero dei valori dello sport, dall’altro, diventa rappresentazione viva della passione e dell’entusiasmo con i quali gli italiani accoglieranno il mondo intero a braccia aperte”. I volontari saranno coinvolti nei luoghi delle gare e in tutti i siti ufficiali, come, ad esempio, i Villaggi degli atleti, il Main Media Centre, le stazioni ferroviarie e gli aeroporti.

“Le Olimpiadi – rimarca Sinner – per me quest’anno erano l’obiettivo più grande ma purtroppo non sono riuscito ad andarci. Ma restano l’evento più importante per ogni sportivo”. Sinner, un passato da promessa dello sci, non nasconde il desiderio di partecipare in qualche modo: “Io tedoforo per Milano-Cortina 2026? Mi piacerebbe ma sono domande a cui non possiamo ancora rispondere. Lo sport mi ha dato davvero tanto, l’adrenalina che mi ha dato lo sci non l’ho ancora ricevuta da altre cose. Ho una grande connessione con l’inverno. Mi piacerebbe vedere il gigante, la discesa libera ma solo da fuori perché, quando sciavo, ne avevo paura”. Tanto che rifiuta l’invito scherzoso a fare da apripista sulla Stelvio. Intanto. prosegue in scaletta lo stato di avanzamento dei lavori. “Il cronoprogramma è buon punto, partendo dal presupposto che eravamo indietro e stiamo recuperando moltissimo”, il commento soddisfatto di Malagò. “Siamo in anticipo sul villaggio olimpico, abbiamo recuperato sul Pala Santa Giulia e bene in Fiera – rivela il sindaco di Milano, Giuseppe Sala -. Il tema è quello degli extra costi: non è solamente questione di cifre, perché possono non essere estremamente rilevanti, ma, essendo lavori privati, il pubblico non può contribuire a questi costi a meno che troviamo una giustificazione che tenga dal punto di vista legale. Ci stiamo lavorando ma al momento la soluzione non c’è ancora”.

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Americas Cup, Luna Rossa batte American Magic e sfiderà Ineos per accedere alla finale contro New Zealand

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Luna Rossa si è qualificata per la finale della Louis Vuitton Cup, dove affronterà Ineos Britannia.

L’equipaggio italiano del team Prada Pirelli ha ottenuto il punto decisivo contro American Magic nell’ottava regata della semifinale, chiudendo la serie con un punteggio di 5-3. Nonostante un iniziale vantaggio di 4-0, Luna Rossa ha visto un parziale recupero da parte degli statunitensi, che si sono portati sul 4-3, prima della reazione decisiva degli italiani. La finale contro Ineos Britannia si giocherà al meglio delle 13 regate a partire dal 26 settembre, e decreterà chi sfiderà Team New Zealand nell’America’s Cup, che si terrà dal 12 ottobre.

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Attesa per Juve-Napoli, per Conte è un ritorno a casa: nessuno potrà cancellare mia storia

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Ritorno nella sua storia, quella che ha scritto prima in campo e poi in panchina e che “nessuno potrà mai cancellare”. Antonio Conte ha presentato, in conferenza stampa, la sfida che il suo Napoli giocherà contro la Juventus all’Allianz Stadium sabato. Gli azzurri arrivano al match dopo il sorpasso in classifica della settimana scorsa, un +1 che ha caricato l’ambiente partenopeo per quella che è sempre stata e sempre sarà la partita. Prima di ogni ragionamento, però, Conte ha voluto ricordare Totò Schillaci con cui ha condiviso i suoi primi passi proprio alla Juventus: “A soli 59 anni ci viene a mancare una persona che per noi del Sud è stato un emblema, una persona che ce l’aveva fatta. Sono veramente molto rattristato e dispiaciuto – ha detto Conte -. Un pensiero alla famiglia per la perdita di un’ottima persona”.

Schillaci nel cuore, la Juventus nella testa: “La mia storia parla di 13 anni trascorsi alla Juve da calciatore dove sono stato capitano e abbiamo vinto tutto. Ho avuto la possibilità di fare l’allenatore e di aprire un ciclo che è durato 9 nove anni. Faccio parte della storia della Juventus e nessuno me la potrà cancellare”, ha affermato Conte che non ha poi nascosto che per lui “sarà una grande emozione” tornare in uno ‘Stadium’ pieno. La prima volta che il tecnico salentino, infatti era tornato a Torino da allenatore, ai tempi dell’Inter, quando arrivò con lo scudetto appena conquistato sul petto, gli spalti erano vuoti a causa delle restrizioni imposte dal Covid: “Ci saranno i tifosi”, ha aggiunto Conte, che ha poi evidenziato che la partita arriva in una “fase di assestamento per le squadre”. Non un match scudetto, al momento, ma una partita da “tre punti”. Un test da affrontare “in modo serio”.

Per quanto riguarda l’avversario Conte si è detto sicuro: “Siamo su due piani diversi, ma credo che entrambe abbiamo voglia di rivalsa. La Juve non si può accontentare del terzo posto dell’anno scorso, noi dell’anno scorso”. Poi un pensiero su Thiago Motta: “È stato un mio calciatore, è un ragazzo molto serio, bravo – ha affermato Conte -. A Bologna ha fatto benissimo, gli auguro il meglio, ma non nelle partite contro di noi. L’eredità che raccoglie è un’eredità pesante, perché Allegri ha scritto parecchie pagine di storia. Allenare la Juve non è mai banale, perché la richiesta è sempre la vittoria”. Quella vittoria che è il centro del lavoro quotidiano di Conte, un lavoro che quest’anno può proseguire liscio perché non ci sono coppe europee. Un vantaggio? Conte ha analizzato le due facce della medaglia: “Non giocare le coppe dà il vantaggio di poter lavorare di più e quando arrivi in un nuovo club hai bisogno di tempo per lavorare sulle tue idee. Se avessimo dovuto giocare tante partite eravamo fregati – ha affermato Conte -. Lo svantaggio è che la rosa non è competitiva come quella di una squadra costruita per fare le coppe”.

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