Collegati con noi

Cronache

Parchi e musei sigillati, bar e locali notturni chiusi alle 23: a Napoli è guerra aperta tra de Magistris e De Luca

Parchi e musei sigillati, bar e locali notturni chiusi alle 23: a Napoli è guerra aperta tra de Magistris e De Luca

Pubblicato

del

E allora andiamo per ordine: Bosco di Capodimonte chiuso; parco della Floridiana chiuso; Villa comunale peggio che andare di notte; parco dei Ventaglieri chiuso; Pontile di Bagnoli chiuso; niente Movida; baretti e altri locali notturni chiusi alla 23. Napoli è off limits. La terza metropoli d’Italia, la città che nei giorni più duri per l’emergenza covid faceva registrare pochi contagi, la città che è uscita quasi indenne dalla crisi più grave, al momento dell’allentamento delle misure di lock-down è anche quella più sigillata del Belpaese con  divieti e con una sequela imbarazzante di rigurgiti antigiovanili. Sono le modalità con cui vengono annunciati i divieti che preoccupano.
Il presidente della Regione Campania sostiene che siccome si spaccia droga, alle 23 vanno chiusi i locali. E perchè mai? Sono forse i locali i centri di spaccio della droga o forse i locali sono vittime degli spacciatori al minuto che portano soldi nelle casse dei clan dei narcos? Non si possono e non si devono fare assembramenti? Bene, si facciano controllare le zone in cui si fanno questi assembramenti e si obblighi la gente, anche con le multe salate, a non farli. Si facciano rispettare le distanze di sicurezza, indossare le mascherine e già che ci siamo a non far spacciare droga. E invece no, si “concede” ai bar, ai pub, ai night club di riaprire ma poi devono chiudere alle 23 perchè c’è chi si droga. Contro questa campagna assai aggressiva che usa come slogan semplice semplice no movida – no droga è sceso in campo il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
“La chiusura del Bosco di Capodimonte è un atto gravissimo. Un parco di 120 ettari, con spazi enormi, il più grande d’Italia. La mancanza di coraggio sta corrodendo il Paese. La chiusura del parco – attacca il sindaco – va contro le disposizioni a tutela della salute che auspicano l’aumento degli spazi pubblici in cui le persone si possono muovere. Chiedo al direttore Bellenger di riaprire immediatamente il Bosco di Capodimonte al fine di non procurare un danno alla salute per gli abitanti di Napoli”. Queste sono le poche righe durissime con cui il sindaco di Napoli intima a Bellenger di riaprire il parco.
Ma de Magistris ne ha anche per il ministro Franceschini. “Ci avevi promesso diversi mesi fa la riapertura del Parco della Floridiana, purtroppo è ancora chiuso con grave nocumento per la salute dei napoletani.” – è la dichiarazione del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris . “Oggi avete anche chiuso il Parco di Capodimonte, il più grande polmone verde della città. Il danno sanitario ed ambientale diventa ancora più drammatico in tempi di coronavirus. Per non parlare dei tagli al personale e della mancanza di risorse economiche che mettono in ginocchio tutti i servizi in città, verde compreso. Vanno aperti gli spazi pubblici. Liberiamo i luoghi, no alla chiusura delle aree che il popolo ha diritto di usufruire. La città è un bene comune.” così conclude il primo cittadino.
Domattina, invece, dovrebbe riaprire al pubblico il Pontile di Bagnoli. Lo annuncia il Comune. “In questa prima fase l’orario sarà dalle 8 alle 14, ma stiamo già provvedendo a predisporre il prolungamento dell’apertura del pontile fino ad orario serale per consentire alla cittadinanza di poterne usufruire durante tutto il periodo estivo nel rispetto delle norme di sicurezza anti COVID 19” sostiene  l’assessora Francesca Menna. Il tempo di apertura è talmente breve che sicuramente farà registrare assembramenti. Ma vedremo. Quanto alle altre aree verdi o parchi della città, ecco gli orari di apertura di polmoni di verde dove però la cura e l’arredo lasciano molto a desiderare.
Ecco gli orari per i parchi stabiliti con una disposizione dirigenziale del Servizio comunale Verde della città  per  l’apertura, per il periodo 25-31 maggio 2020, nel rispetto della normativa nazionale e regionale in materia di emergenza Coronavirus:
  • – Villa Comunale – ingresso piazza della Vittoria: ore 7,00-22,00;
  • – Parco Mascagna – ingresso via Ruoppolo: ore 7,00-19,30;
  • – Area attrezzata in via Guantai ad Orsolone Parco Camaldoli – ingresso su via Guantai ad Orsolone: ore 7,00-19,30;
  • – Parco Buglione – ingresso via Domenico Fontana: ore 7,00-19,30;
  • – Parco del Poggio – ingresso unico via del Poggio: ore 7,00-19,30;
  • – Parco Nicolardi – ingresso unico via Nicolardi: ore 7,00-19,30;
  • – Parco Troisi – ingresso viale due Giugno: ore 7,00-19,30;
  • – Parco de Filippo – ingresso via Califano: ore 7,00-19,30;
  • – Parco Ciro Esposito – ingresso viale della Resistenza: ore 7,00-19,30;
  • – Parco San Gaetano Errico – viale delle Galassie: ore 7,00-19,30;
  • – Parco Re Ladislao – ingresso via Cardinale Seripando: ore 7,00-19,30;

Inoltre a parziale rettifica della Disposizione Dirigenziale n. 27 del 14.05.2020, è stata disposta l’apertura del Parco Virgiliano, per il periodo 23-31 maggio 2020, dalle ore 7,00 alle 23,00, con accesso da entrambi i varchi di viale Virgilio e via Tito Lucrezio Caro.

Advertisement

Cronache

Non solo sciolti per mafia, ipotesi tutor per i Comuni

Pubblicato

del

Un delicato equilibrio tra il rispetto del voto dei cittadini e la gravità dell’infiltrazione criminale. Questo il tema che oggi il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha portato all’attenzione dell’Anci, lanciando la proposta di rimodulare l’articolo del testo unico sugli enti locali sullo scioglimento delle amministrazioni ‘sospette’. L’idea del titolare del Viminale è quella di creare una nuova figura, una sorta di tutor, che possa intervenire nelle situazioni meno gravi e complesse evitando quindi lo scioglimento del Comune, provvedimento “lacerante e doloroso”, come ha spiegato lui stesso all’assemblea dei sindaci riunita a Torino. Ma non solo, Piantedosi ha anche confermato l’intenzione del governo di voler ripristinare le Province, con l’elezione diretta e la rimodulazione delle competenze. “La cosiddetta abolizione si è rivelata fallimentare – ha detto – pensiamo ad un un passo indietro”. Il focus dell’intervista che oggi ha visto protagonista il ministro dell’Interno è stato quello della riforma del Tuel, un testo che – ha detto lo stesso Piantedosi – “ha ormai un quarto di secolo di vita”.

“Credo – ha ribadito – che ci sia un unanime convincimento che la riforma sia indispensabile e necessaria”. Tra le “questioni da limare” ci sarebbe proprio quella delle province, un tema che già dal suo insediamento anche il ministro per l’Autonomia, Roberto Calderoli, aveva fortemente rilanciato. “Noi – le parole di Piantedosi – cercheremo di condividere questa ipotesi di riforma con tutte le parti politiche, compresa l’attuale opposizione”. La revisione del testo, inoltre, potrebbe prevedere anche novità sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose, previsto dall’articolo 143. “L’esperienza pratica ci ha insegnato” che è meglio mettere “nel sistema qualcosa in mezzo tra scioglimento e non scioglimento, come misure di affiancamento, una sorta di commissariamento”.

“Nessuno – ha sottolineato il titolare del Viminale – immagina di poter arretrare rispetto ai presidi di legalità. Ma è sempre lacerante e doloroso il fatto che ci siano misure molto forti che incidono sui principi democratici. Bisogna cercare una ulteriore forma di equilibrio tra mantenimento dell’esito dei circuiti democratici e il presidio di legalità”. Prima di lasciare il palco, il ministro è tornato a ribadire la volontà del governo di spingere sulla videosorveglianza nella città. “Vorremmo creare un paniere di risorse economiche per implementare e aggiornare i sistemi – ha concluso -. Non è che ci piace il Grande Fratello, ma i dati ci dicono che più del 50% dei reati che viene scoperto si avvale di strumenti di indagine legati alla videosorveglianza. Andiamo incontro all’intelligenza artificiale, è illusorio pensare che la privacy possa frenare le enormi potenzialità che questi sistemi danno. Credo che la soluzione sia nell’avere fiducia nelle istituzioni”.

Continua a leggere

Cronache

Porno attore italo-egiziano arrestato in Egitto, la preoccuoazione della mamma in Italia

Pubblicato

del

Del figlio non sa più nulla dal 10 novembre scorso, dal giorno dopo un arresto al Cairo dai contorni tutti da chiarire. E’ la vicenda che riguarda Elanain Sharif, 44enne nato in Egitto ma cittadino italiano, di cui la madre dice di avere perso le tracce dopo che è stato fermato dalle autorità egiziane al suo arrivo dall’Italia. Un caso seguito con la “massima attenzione” dalla Farnesina dopo la denuncia della donna che era col figlio al momento del fermo. L’uomo si troverebbe, comunque, in una struttura nota anche alle autorità italiane. La madre avrebbe appurato che si trova nel carcere di Alessandria d’Egitto.

Sharif e la madre erano atterrati al Cairo provenienti dall’Umbria. L’uomo vive, infatti, da alcuni anni a Terni mentre la madre è residente a Foligno ed è sposata con un italiano. “E’ una vicenda che inevitabilmente ci riporta ai casi di Regeni e Zaky – afferma l’avvocato Alessandro Russo, legale della famiglia -. Sono andati al Cairo dove hanno un appartamento, erano lì per commissioni come avevano fatto tante altre volte ma appena arrivato è stato bloccato e gli hanno sequestrato il passaporto italiano”. Su punto a quanto si apprende, essendo anche cittadino italiano, Sharif aveva scelto di rientrare in Egitto col passaporto egiziano, e anche per questo è stata più lenta la procedura per una visita consolare. Sui motivi dell’arresto gli elementi sono al momento pochi. “Ciò che ha portato all’arresto non è chiaro, si tratterebbe di qualcosa legato a contenuti su Facebook ma non abbiamo capo di imputazione”, dice l’avvocato. Sharif lavora nell’industria del porno (è noto come Sheri Taliani) e questo potrebbe essere il motivo dell’arresto e in particolare l’avere diffuso immagini vietate dalle leggi egiziane.

“In aeroporto è stato tenuto a lungo negli uffici della polizia e poi la madre lo ha visto uscire con le manette ai polsi – aggiunge – Le procedure di arresto sono state effettuate utilizzando solo il passaporto egiziano, quello dell’Italia gli è stato restituito alcuni giorni dopo”. Sharif è stato, quindi, trasferito nel carcere della Capitale. “E’ stato lì per alcuni giorni, in condizioni inumane: senza potere dormire, poteva stendersi solo per mezzora, per sedersi su una sedia, anche per pochi minuti, doveva pagare. La madre l’ha visto per pochi istanti, il 10 novembre poi più nulla”, aggiunge il legale.

Russo ha immediatamente allertato la Farnesina e l’ambasciata italiana. La sede diplomatica al Cairo, in stretto coordinamento con il Ministero degli Esteri, sta seguendo “con la massima attenzione il caso” e l’ambasciata sta avendo costanti contatti con la madre dell’uomo. La donna, non senza difficoltà, è riuscita ad appurare che Sharif è stato trasferito nel carcere di Alessandria d’Egitto. “Lei ora è lì, assieme al fratello che lavora nella polizia egiziana e spera di avere notizie di un suo rilascio ma è preoccupatissima”, aggiunge Russo.

Continua a leggere

Cronache

Imprenditore campano arrestato in Gallura per frode fiscale

Pubblicato

del

Avrebbe occultato beni mobili e somme di denaro per oltre 450mila euro e trasferito la sua attività commerciale da Cava De’ Tirreni a Santa Teresa di Gallura per sottrarre i suoi averi al recupero forzoso: un affermato imprenditore campano di 60 anni, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e reati tributari. Firmato anche un decreto di sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca. Le indagini che hanno portato all’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’industriale, molto conosciuto nella provincia di Salerno, sono partite dalla Procura di Tempio Pausania e affidate alla tenenza della Guardia di Finanza di Palau e altri reparti. E’ stato così possibile ricostruire la vicenda fiscale dell’imprenditore attivo nel settore del commercio di abiti da cerimonia. A Santa Teresa di Gallura, attraverso il figlio, gestiva un bar ristorante, dichiarato poi fallito nel luglio del 2021.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto