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Pappalardo non è più un generale dei Carabinieri, via i gradi al leader dei Gilet Arancioni: motivi disciplinari

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Eccentrico leader prima di una costola dei Forconi poi dei Gilet arancioni – la declinazione italiana dei “colleghi” gialli francesi – appassionato capopopolo con un passato da sottosegretario e la divisa da carabiniere, oggi convinto no-vax (anche se preferisce chiamare il vaccino “siero sperimentale”) e no-Green pass. Il generale Antonio Pappalardo finisce di nuovo nei guai e, dopo le denunce per le manifestazioni in piazza in piena pandemia, viene degradato dal ministero della Difesa che gli toglie le stellette e il titolo di generale per motivi disciplinari. “E’ un attentato ai miei diritti politici, ma non ci facciamo intimidire”, le sue parole dopo aver ricevuto il provvedimento. La “carriera” politica dell’ormai ex ufficiale comincia nel 2017, sulla scia dei Forconi dell’agropontino che minacciavano la marcia su Roma sui loro trattori. “Il parlamento e’ illegittimo, e quindi anche il governo e il presidente della Repubblica”, il mantra ripetuto ad ogni manifestazione dove annunciava arresti in flagranza di parlamentari ed esponenti dell’esecutivo. A farne le spese fu anche l’ex deputato di Forza Italia, Osvaldo Napoli, aggredito a due passi da Montecitorio nel tentativo di consegnargli la “notifica di arresto”. Da allora sono passate manifestazioni e aumentati gli obiettivi, tanto da appoggiare la protesta contro i vaccini e il Green pass. I video e le dichiarazioni sui social network in cui si presenta come generale dei carabinieri – a volte postando anche immagini in divisa – hanno portato la commissione di disciplina a revocargli il grado, nonostante l’ufficiale sia in congedo assoluto da anni. Atteggiamenti giudicati “in netto contrasto con i valori attinenti al giuramento prestato, al grado rivestito e agli obblighi di lealta’ e correttezza connessi allo status di militare”. “Gia’ due anni fa ero stato sospeso – il commento di Pappalardo – ma poi il gip archivio’ il caso ‘perche’ il fatto non sussiste’. E cosi’ il Tar revoco’ la sospensione. Quindi questa decisione non tiene conto di ben due sentenze. I miei avvocati stanno valutando se denunciare la commissione per attentato ai diritti del cittadino”. “In che modo avrei offeso le forze armate? – si chiede -. Io stavo solo svolgendo la mia attivita’ politica, in quanto leader di un movimento. Questa e’ un’eresia, come quella che riguarda la vicequestore di Roma che stanno censurando”. Ora il movimento e’ pronto a tornare in piazza, anche se non con il popolo no-vax dove – dice – “ci sono frange estremistiche, con qualcuno che ha mostrato pure una svastica”. Il 20 ottobre, annuncia il generale destituito, i Gilet arancioni – che oggi hanno cambiato nome in “Coalizione etica” – si ritroveranno a piazza del Popolo. Ovviamente le “notifiche di arresto”, chiosa Pappalardo, sono gia’ pronte.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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