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Cronache

Papa, mondo sempre più violento e guerriero mi spaventa

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 “Vorrei chiedervi un aiuto concreto per oggi, per questo tempo. Vi invito ad accompagnarmi nella profezia per la pace – Cristo, Signore della pace! Il mondo sempre più violento e guerriero mi spaventa -; davvero, lo dico davvero: mi spaventa”. E’ il richiamo diretto, nell’attuale contesto di conflitti armati e di minacce atomiche, rivolto da papa Francesco ai membri di Comunione e Liberazione, giunti in oltre 50 mila all’incontro in Piazza San Pietro nel centenario del nascita del fondatore, don Luigi Giussani. Il Pontefice, che tra l’altro ha ricordato “il bene che mi ha fatto, come sacerdote, meditare alcuni libri di don Giussani, da prete giovane”, lo ha definito “padre e maestro”, “servitore di tutte le inquietudini e le situazioni umane che andava incontrando nella sua passione educativa e missionaria”, e con “la sua genialità pedagogica e teologica”. E oltre a rievocare nel suo discorso “alcuni aspetti della ricca personalità di don Giussani: il suo carisma, la sua vocazione di educatore, il suo amore alla Chiesa”, Francesco non ha mancato di rivolgere al movimento di Cl, che in certe fasi del suo percorso è stato anche molto esposto politicamente, sia moniti che incoraggiamenti. “Non sono per niente facili i periodi di transizione, quando il padre fondatore non è più fisicamente presente”, ha riconosciuto, e “non sono mancati seri problemi, divisioni, e certo anche un impoverimento nella presenza di un movimento ecclesiale così importante come Comunione e Liberazione, da cui la Chiesa, e io stesso, spera di più, molto di più”. Tuttavia, “la crisi fa crescere – ha aggiunto -. Non va ridotta al conflitto, che annulla”. Il Papa ha fortemente raccomandato “l’unità in tutte le articolazioni del vostro movimento”, ben sapendo “che unità non vuol dire uniformità”. “Questo sì è importante – ha avvertito -: che l’unità sia più forte delle forze dispersive o del trascinarsi di vecchie contrapposizioni”. Un’unità che deve esserci con chi guida il movimento, con i vescovi, col Dicastero dei Laici, con lo stesso Pontefice. “Non sprecate il vostro tempo prezioso in chiacchiere, diffidenze e contrapposizioni. Per favore, non sprecate il tempo!”, ha esclamato Bergoglio. Inoltre, “senza l’autorità si rischia di andare fuori strada, di andare in una direzione sbagliata. Ma senza il carisma il cammino rischia di diventare noioso, non più attraente per la gente di quel particolare momento storico”. E’ così che “i movimenti ecclesiali contribuiscono, con i loro carismi, a mostrare il carattere attraente e di novità del cristianesimo; e all’autorità della Chiesa spetta indicare con saggezza e prudenza su quale via i movimenti devono camminare, per rimanere fedeli a sé stessi e alla missione che Dio ha affidato loro”, ha detto ancora il Papa. Ecco quindi le raccomandazioni conclusive: “amate sempre la Chiesa. Amate e preservate l’unità della vostra ‘compagnia’. Non lasciate che la vostra Fraternità sia ferita da divisioni e contrapposizioni, che fanno il gioco del maligno: è il suo mestiere, dividere, sempre”. “Anche i momenti difficili possono essere momenti di grazia, e di rinascita”, ha ribadito Francesco. Comunione e Liberazione “nacque proprio in un tempo di crisi quale fu il ’68. E in seguito don Giussani non si è spaventato dei momenti di passaggio e di crescita della Fraternità, ma li ha affrontati con coraggio evangelico, affidamento a Cristo e in comunione con la madre Chiesa”.

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Cronache

Scarcerato imprenditore che accusa Psoe di tangenti: ho prove

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L’imprenditore Victor de Aldama, imputato nel cosiddetto ‘caso Koldo’ sulle presunte tangenti nei contratti milionari per le mascherine durante la pandemia di Covid, ha lasciato questa sera il carcere madrileno di Soto del Real, dov’era detenuto per un’altra inchiesta relativa a una frode di idrocarburi. Del Aldama è stato scarcerato dopo aver ammesso oggi davanti al giudice istruttore del caso Koldo di aver pagato commissioni per 250.000 euro all’ex ministro di Trasporti, José Luis Abalos, e per 100.000 euro a Koldo Garcia, consulente di Abalos, per la compravendita di mascherine nel peggiore periodo della pandemia.

Ha denunciato anche di aver pagato 15.000 euro al numero 3 del Psoe, l’ex responsabile di organizzazione, Dantos Cerdan, che lo ha negato e ha negato di conoscerlo. In dichiarazioni ai cronisti fuori dal centro penitenziario, de Aldama ha fatto riferimento alle sue affermazioni riguardo al presidente del governo, Pedro Sanchez, che – a suo dire – aveva voluto conoscerlo per ringraziarlo di quanto aveva fatto a favore di imprenditori spagnoli in Messico. “Mi ha chiamato delinquente e personaggio” ha detto l’imprenditore riguardo al premier, che oggi ha definito “totalmente false” le accuse.

“Quante prove vuole, non deve preoccuparsi il signor Sanchez, avrà prove di tutto quello che è stato detto”, ha aggiunto. E, alla domanda se l’incontro con il premier, documentato in una foto pubblicata il 3 novembre dal quotidiano El Mundo, fosse stato fortuito, ha replicato: “Naturalmente non lo era”. L’imprenditore è indagato in due diverse inchieste in capo al tribunale dell’Audiencia Nacional: una presunta truffa di idrocarburi, per la quale fino a oggi è stato in carcere preventivo; e il così detto ‘caso Koldo’ per i contratti pubblici milionari per la fornitura di mascherine durante la pandemia.

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Cronache

Dati rubati: Del Vecchio jr: ho chiarito la mia posizione

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“Sono soddisfatto dell’interrogatorio in quanto ho potuto chiarire la mia posizione. Auspico che la giustizia faccia il suo corso e che il prima possibile venga richiesta l’archiviazione dell’inchiesta a mio carico per l’insussistenza dei reati contestati”. Lo ha dichiarato dichiarato Leonardo Maria Del Vecchio al termine dell’interrogatorio reso ai pm della Dda di Milano e della Dna, nell’ambito dell’indagine su una presunta rete di cyber spie che ruotava attorno alla Equalize, e nel quele è indagato. L’imprenditore aveva chiesto di essere interrogato per chiarire e difendersi dalle accuse,

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Femminicidio di Francesca Deidda a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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