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Cronache

Ostellari: decreto carceri, benefici ma senza sconti

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“Siamo al lavoro su un decreto carceri. Il testo prevede anche una norma che disciplina il procedimento attraverso il quale vengono riconosciuti i benefici, già previsti dalla legge, per i detenuti che aderiscono al trattamento e dimostrano buona condotta. Non saranno introdotti sconti di pena. L’obiettivo è alleggerire i tribunali di sorveglianza, gravati dalla necessità di evadere 200mila richieste all’anno e, contemporaneamente, garantire ai detenuti i diritti già previsti dalla normativa vigente”.

Così il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari, partecipando al convegno sulla drammatica condizione delle carceri promosso a Roma dal quotidiano ‘Il Dubbio’, ha reso noto che il governo studia misure per deflazionare il sovraffollamento degli istituti dove sono recluse oltre 61mila persone a fronte di una capienza di 51.178 posti, con 13.500 detenuti in eccesso. Già 39, nel 2024, i casi di detenuti suicidi. Si sta discutendo, al ministero della Giustizia, di istituire un albo delle comunità per associazioni del terzo settore, già dotate di strutture di accoglienza, per consentire – a chi ha già i requisiti ma non dispone di una casa – di scontare la pena in regime di detenzione domiciliare, o di affidamento in prova purchè svolga una attività lavorativa.

La misura potrebbe dunque riguardare coloro che hanno un fine pena inferiore ai due anni, oltre a chi è inserito in uno specifico percorso trattamentale. Oggetto di riflessione è anche come velocizzare il lavoro dei tribunali di sorveglianza oberati da 200mila fascicoli per pratiche di riconoscimento di buona condotta quando non ci sono reati ostativi (lo sconto di 45 giorni di reclusione ogni sei mesi di carcere trascorsi senza note negative), procedura che richiede vari ‘visti’ e che potrebbe essere resa più fluida. Da escludere che il ‘bonus’ dei 45 giorni salga a 60. Inoltre, c’è l’intenzione di dare una cornice unitaria al tema delle telefonate, in alcune carceri ci sono maglie larghe dai tempi del Covid e ora si vuole regolamentare una situazione un po’ a macchia di leopardo.

Le telefonate standard dovrebbero aumentare, per tutti, dalle attuali 4 a 6 al mese. Tuttavia i direttore delle carceri, in presenza di esigenze legate al trattamento, come un percorso formativo e lavorativo, o esigenze della sfera affettiva e familiare, possono derogare a questo tetto, a loro discrezionalità e senza limiti prefissati. “Siamo fermamente convinti che chi ha commesso un reato debba scontare la pena fino all’ultimo giorno previsto dalla legge, ma sempre in condizioni di vita dignitose. In carcere deve anche iniziare un percorso di rieducazione per il reinserimento sociale, secondo il principio costituzionale previsto dall’articolo 27. Inoltre, è necessario riflettere su come la pena debba essere scontata. Non necessariamente in cella, ma anche attraverso misure alternative. Il fine ultimo è quello del recupero”, ha rilevato il presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco aprendo i lavori del convegno svoltosi al Tempio di Adriano, a Roma.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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