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Oscar si fermano un minuto per Kiev, Zelensky assente

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Gli Oscar si fermano per un minuto per l’Ucraina. Un tributo silenzioso accompagnato dal messaggio #WeStandWithUraine. Alla kermesse al Dolby Theatre di Los Angeles diverse star portano il loro omaggio al paese assalito dalla Russia con pochette, spille e anelli giallo e blu, i colori della bandiera ucraina. Chi come Sean Penn si aspettava un’apparizione di Volodymyr Zelensky o maggiore spazio alla guerra in corso e’ pero’ rimasto deluso. La parola Ucraina non e’ stata mai o quasi pronunciata. Uno dei pochi a rompere il ‘tabu” e’ stato Francis Ford Coppola che, sul palco per celebrare i 50 anni di Il Padrino, si e’ lasciato andare in un “Viva l’Ucraina”, incassando un applauso. Un silenzio quello di Hollywood che non passa inosservato sui social, dove le critiche piovono sulla Academy Award per non aver dato spazio al tema. Per giorni le indiscrezioni su una possibile partecipazione del presidente ucraino si sono rincorse. Il New York Post ha parlato di trattative fra Zelensky e l’Academy Award, dubbiosa su una comparsa via video per il timore di una politicizzazione della cerimonia. Secondo il New York Times, lo staff del presidente ucraino avrebbe fatto pressione su Hollywood per un’apparizione alla 94ma edizione degli Oscar in modo da poter parlare a milioni di americani direttamente e raggiungere un pubblico trasversale. Ma nelle tre ore di show di Zelensky neanche l’ombra. Con il contagocce anche i riferimenti all’invasione della Russia. A parlare indirettamente di quanto sta avvenendo e’ stata Mila Kunis, l’attrice nata in Ucraina. Salita sul palco degli Oscar per introdurre Reba McIntyre, Kunis ha fatto riferimento ai “recenti eventi globali” che “stanno frustrando molti di noi. Ma quando si assiste alla forza e alla dignita’ di coloro che affrontano tale devastazione, e’ impossibile non essere scossi dalla loro resilienza. Non si puo’ non essere toccati e in soggezione davanti a coloro che trovano forza nel continuare a combattere attraverso questa oscurita’ inimmaginabile”. Kunis, che con il marito Ashton Kutcher ha raccolto 35 milioni per l’Ucraina, non ha comunque pronunciato il nome del suo paese. Terminata la performance di McIntyre sullo schermo a sfondo nero e’ comparso un messaggio. “Chiediamo un momento di silenzio per mostrare il nostro sostegno alla gente dell’Ucraina alla prese con un’invasione e un conflitto. Anche se il film e’ una strada importante per esprimere la nostra umanita’ in tempi di conflitto, la realta’ e’ che milioni di famiglie in Ucraina hanno bisogno di cibo, cure mediche, acqua e servizi di emergenza. le risorse sono scarse e noi come comunita’ globale possiamo fare di piu’. Vi chiediamo di sostenere l’Ucraina in ogni forma. #Standwithukraine”. Un messaggio semplice di pochi secondi che non soddisfa e solleva molte polemiche sulla rete, dove in molti criticano la scelta dell’Academy Award di relegare solo pochi secondi, meno di 60, alla guerra.

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Trump chiama il fan dei dazi Scott Bessent a guidare il Tesoro

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E’ arrivata la nomina più attesa di Donald Trump e non solo negli Stati Uniti: il presidente eletto ha nominato il manager di hedge fund Scott Bessent alla guida del Tesoro. Il miliardario 62enne della South Carolina, fondatore della società di investimento Key Square Capital Management e chief investment officer alla Soros Fund Management al 2011 al 2015, negli ultimi mesi è diventato il più importante consigliere economico del tycoon difendendolo per tutta la campagna elettorale sulla proposta di imporre dazi estremi nonostante l’opposizione di Wall Street che teme guerre commerciali e l’impennate dei costi per gli americani.

The Donald sarebbe stato colpito da lui quando dichiarò che, secondo le sue previsioni, il mercato azionario sarebbe crollato se Kamala Harris avesse vinto le elezioni. Di recente l’investitore ha scritto un editoriale sul Wall Street Journal bocciando la tesi di un gruppo di premi Nobel che l’agenda economica di Trump avrebbe danneggiato l’economia degli Stati Uniti.

Tra gli alleati più di lunga data di Bessent, che hanno spinto per la sua nomina, c’è Larry Kudlow, che guidò il Consiglio economico nazionale durante il primo mandato di Trump. I detrattori invece hanno puntato il dito contro la sua collaborazione con George Soros e lo hanno attaccato sostenendo che non aveva fatto abbastanza per difendere l’impegno di Trump di imporre tariffe rigide.

Elon Musk, ad esempio, non era tra i sostenitori e anzi sabato ha dato il suo endorsement a Howard Lutnick, l’amministratore delegato della società di servizi finanziari Cantor Fitzgerald, in lizza per il posto. Lutnick, ha scritto Musk su X, “metterà in atto il cambiamento”.

Bessent, ha detto, è una “scelta di business as usual”. Se sarà confermato il miliardario sarà alla guida di uno dei dipartimenti più importanti del governo. Dall’edificio proprio accanto alla Casa Bianca, infatti, Bessent dovrà attuare la politica fiscale, gestire l debito nazionale, guidare i regolatori finanziari, controllare le sanzioni e condurre la diplomazia economica. Per non parlare del ruolo centrale sui dazi. Tra i consigli che ha dato al presidente eletto c’è quello di perseguire la politica del “3-3-3”: tagliare il deficit di bilancio al 3% del prodotto interno lordo entro il 2028, stimolare la crescita del Pil del 3% attraverso la deregolamentazione e produrre 3 milioni di barili di petrolio o suoi derivati al giorno.

Scott Bessent, il nuovo Segretario al Tesoro di Trump, è gay, sposato con un ex procuratore di New York City, John Freeman, e hanno due figli.  

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Austin, truppe nordcoreane in Russia pronte a entrare in Ucraina

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Gli Stati Uniti si aspettano che migliaia di truppe nordcoreane che si stanno radunando in Russia entreranno “presto” in guerra contro l’Ucraina: lo ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin durante una sosta alle isole Fiji durante una missione in Australia. “Si ritiene che circa 10.000 soldati nordcoreani siano di stanza nella regione di confine russa di Kursk – ha detto Austin – dove sono stati integrati nelle formazioni russe”.

“In base a ciò a cui sono stati addestrati, e alla loro integrazione con i militari russi – ha aggiunto – mi aspetto di vederli presto impegnati in combattimento”. Austin ha detto di non aver “visto segnalazioni significative” di truppe nordcoreane “attivamente impegnate in combattimento” fino ad oggi. Giovedì, funzionari del governo sudcoreano e un gruppo di ricerca hanno affermato che la Russia ha fornito a Pyongyang petrolio, missili antiaerei e aiuti economici in cambio di truppe. Kiev ha avvertito che Mosca, insieme ai soldati nordcoreani, ha ora radunato una forza di 50.000 uomini per riconquistare parti della regione di confine conquistate dalle forze ucraine.

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Messico, ucciso l’ex numero due della Polizia di Culiacán

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Benjamín Villareal, sino a poche settimane fa vicedirettore della polizia di Culiacán, la capitale dello stato messicano di Sinaloa, è stato ucciso mentre pranzava con altre due persone nel bar ristorante Finca La Esperanza, nel quartiere di Montebello. Villareal è stato ucciso da un commando di uomini armati entrati nell’esercizio commerciale. Sono decedute anche le due persone che pranzavano con lui, un uomo ed una donna, al momento non ancora identificati. Sul sito ufficiale della Città di Culiacán, aggiornato al 6 novembre, Benjamín Villareal risulta ancora essere vicedirettore operativo della Polizia. Dallo scorso settembre la guerra esplosa tra due fazioni del cartello di Sinaloa ex alleate, quella de “Los Chapitos” che fa riferimento al Chapo Guzmán e quella de “Los Mayos” collegata al Mayo Zambada, hanno fatto aumentare la violenza a Culiacán.

 

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