Per Emanuele Orsini, numero uno di viale dell’Astronomia, è prioritario mantenere viva la produzione industriale italiana e il know-how che caratterizza le imprese nazionali. “Non si possono cambiare tecnologie per norme”, ha detto il presidente, evidenziando come il cambiamento tecnologico debba essere una naturale conseguenza di accessibilità e usabilità. L’auto elettrica, ad esempio, non è ancora alla portata di tutti e mancano infrastrutture sufficienti. Orsini ha quindi richiesto la rimozione delle sanzioni previste per il 2025, poiché l’industria non è ancora pronta a una completa transizione.
Decarbonizzazione: un’opportunità per il Paese
La conversione della centrale Enel di Cerano rappresenta, secondo Orsini, una delle sfide che l’Italia deve cogliere con spirito innovativo. L’obiettivo è accelerare i fondi di coesione e avviare progetti per la decarbonizzazione. Il presidente di Confindustria ha sottolineato la necessità di implementare gli investimenti previsti dalla legge di bilancio, coinvolgendo imprese e istituzioni in una transizione energetica sostenibile.
Fiscalità e sostegno all’occupazione
Altro nodo cruciale sollevato è la strutturazione del cuneo fiscale, necessaria per aumentare la capacità di spesa dei lavoratori. Orsini ha sottolineato l’importanza di un alloggio dignitoso e accessibile, utile non solo a migliorare la qualità della vita dei lavoratori, ma anche a incentivare talenti internazionali. Inoltre, il presidente ha proposto un Ires premiale al 19%, per chi reinveste almeno il 70% degli utili in tecnologie e welfare aziendale, favorendo così crescita e stabilità per il settore industriale.
Energia e competitività: una spinta per il nucleare
L’energia è uno dei temi centrali della visione di Orsini, il quale ha ribadito la necessità di sviluppare il nucleare di quarta generazione attraverso piccoli reattori modulari (SMR), per garantire una produzione energetica sicura e sostenibile. Confindustria si è detta pronta a ospitare queste nuove strutture all’interno delle aree industriali, semplificando il processo per le amministrazioni locali e contribuendo alla creazione di comunità energetiche a vantaggio dei territori.
Pnrr e rilancio dell’automotive: obiettivi a lungo termine
Orsini ha sottolineato l’importanza di un’estensione temporale per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che rischia di non raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 2026. In collaborazione con la Spagna, Confindustria chiede di “fare le cose bene”, evitando una corsa che potrebbe danneggiare l’efficacia del piano.
In merito al settore automotive, il presidente ha criticato la mancanza di incentivi a favore delle imprese italiane, facendo un chiaro riferimento a Stellantis. “Non possiamo permettere che le industrie italiane delocalizzino. Non serve finanziare l’acquisto dell’auto, ma chi crede e investe nel Paese”.
Conclusione: una visione per il futuro dell’industria italiana
Orsini ha tracciato una linea chiara su come deve essere affrontato il futuro dell’industria italiana: con una politica di incentivi, innovazione, sostenibilità e rinnovata attenzione al mercato energetico e alla formazione di nuove competenze. Il presidente di Confindustria si è detto ottimista, ma ha evidenziato come la collaborazione tra industria e istituzionisia l’unica strada per garantire competitività all’Italia sullo scenario globale.