Collegati con noi

Cronache

Orrore nella camorra: bambini utilizzati come scudi umani

Pubblicato

del

Nel cuore delle faide camorristiche di Napoli, si è verificato un episodio di crudeltà estrema, confermando le profondità oscure raggiunte dalla criminalità organizzata. Secondo le indagini dei carabinieri coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, bambini sono stati sfruttati come veri e propri “scudi umani” per proteggere i clan da attacchi nemici. Questo non è un racconto tratto da un copione di “Gomorra”, ma una triste realtà rivelata dalle operazioni di polizia.

Nella zona orientale di Napoli, particolarmente afflitta da faide tra clan rivali, i carabinieri hanno scoperto che bambini, spesso in tenerissima età, venivano caricati su automobili utilizzate dai clan. Questi veicoli erano poi scortati da uomini armati fino ai denti, che viaggiavano su moto e scooter, visibilmente pronti a reagire con violenza a qualsiasi minaccia.

Uno degli episodi più inquietanti emersi dalle indagini riguarda la disputa per l’affidamento di una bambina, figlia di una donna legata a una delle famiglie camorristiche dominanti. La madre della bambina veniva regolarmente minacciata e picchiata se non portava la figlia dai nonni paterni, implicati nel clan De Martino. Anche la nonna della bambina fu vittima di violenze fisiche durante un brutale episodio estivo del 2022, mentre teneva la nipote tra le braccia.

La pressione sui genitori della bambina per garantire il suo “affidamento” quotidiano ai nonni paterni era così intensa che ogni deviazione dalle richieste dei De Martino scatenava minacce di morte. Persino la visita alla polizia per denunciare le aggressioni subite era vietata, sotto la minaccia di ritorsioni violente e dirette.

Questa vicenda rivela un quadro fosco di violenza e disprezzo per la vita umana, con la criminalità organizzata che privilegia il controllo delle piazze di droga a spese della sicurezza e del benessere dei più vulnerabili. Il coinvolgimento di bambini come “scudi umani” testimonia un livello di degrado morale e sociale che raggiunge profondità inimmaginabili.

L’orrore di queste vicende dimostra la necessità di un’azione decisa e coordinata contro la criminalità organizzata, non solo per proteggere le comunità vulnerabili ma anche per ripristinare un senso di giustizia e sicurezza nella società. La lotta contro la Camorra continua, illuminando le ombre più oscure della condizione umana e la resilienza necessaria per affrontarle.

Advertisement

Cronache

Orrore a Pannarano, nel Beneventano: sgozza e decapita il fratello poi chiama i carabinieri

Pubblicato

del

Un uomo di 59 anni è stato sgozzato e decapitato dal fratello la cui testa è stata getta dal balcone. Il terribile omicidio è avvenuto nella tarda serata di ieri a Pannarano, in provincia di Benevento. Ad allertare i carabinieri sarebbe è stato l’assassino. Al momento non si conoscono i motivi del gesto.

Continua a leggere

Cronache

Sfruttamento prostituzione, blitz in 27 province e 7 arresti

Pubblicato

del

Una vasta operazione della Polizia di Stato per il contrasto al fenomeno dello sfruttamento della prostituzione si è conclusa nella notte in 27 province. E ha portato all’arresto di 7 persone e a 71 denunce. Ad Alessandria, Ancona, Aosta, Bari, Benevento, Catania, Cosenza, Cremona, Imperia, L’Aquila, Latina, Lecco, Lodi, Lucca, Mantova, Massa Carrara, Milano, Modena, Napoli, Oristano, Parma, Pisa, Prato, Roma, Savona, Teramo e Vibo Valentia, sono stati intensificati i controlli di polizia sui principali luoghi utilizzati soprattutto da soggetti appartenenti alla criminalità straniera, in particolare cinese, dediti al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, talvolta anche minorile.Ad eseguirli oltre 400 operatori delle squadre mobili della polizia di Stato coordinati dallo Sco (Servizio Centrale Operativo). Controlli e perquisizioni hanno riguardato anche appartamenti ed esercizi pubblici in cui le prestazioni sessuali a pagamento erano dissimulate con inesistenti attività professionali (in particolare riferibili al settore estetico e del benessere) pubblicizzate anche online attraverso siti e piattaforme di messaggistica dedicate.

Alle sette persone arrestate, così come ai 71 denunciati, sono contestati reati in materia di immigrazione, sfruttamento della prostituzione, stupefacenti e reati contro la persona. Nel corso delle perquisizioni sono state trovate anche numerose dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish ed eroina. Sono stati anche adottati provvedimenti amministrativi nei confronti di 51 persone straniere, irregolari sul territorio nazionale (26 delle quali destinatarie del provvedimento di espulsione). E inoltre sono stati sequestrati un fucile illecitamente detenuto, la somma di oltre 10.000 euro provento dell’attività illecite, tre immobili dove abusivamente veniva esercitata l’attività di prostituzione . Complessivamente sono state elevate 82 sanzioni ammnistrative per decine di migliaia di euro per esercizio abusivo dell’attività commerciale, violazione della normativa sull’immigrazione e sugli stupefacenti, irregolarità in materia di assunzione di lavoratori, violazione in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, violazione della normativa in materia di igiene e conservazione degli alimenti, infine in alcuni locali sono state riscontrate gravi carenze igienico – sanitarie. A supporto degli Uffici investigativi hanno operato 60 equipaggi dei reparti prevenzione crimine e numerose unità cinofile.

Continua a leggere

Cronache

Alex Marangon, ritrovato cadavere nel fiume: forse ucciso dalla droga nei riti sciamani

Pubblicato

del

È stato trovato ieri pomeriggio il corpo senza vita di Andrea Marangon, il barista 26enne di Marcon (Venezia), scomparso da Vidor (Treviso) nella notte tra sabato e domenica, dopo essersi allontanato da un ritrovo di carattere spirituale che si teneva nell’Abbazia di Santa Bona.

Doveva essere una cerimonia di musica medicina, ma sembra che nessuno abbia saputo contenere gli effetti della ayahuasca, la sostanza allucinogena assunta probabilmente da Alex Marangon nei due giorni di ritiro nell’Abbazia Santa Bona di Vidor.

Piano piano emergono le testimonianze di quanto successo lo scorso sabato notte quando il giovane barista di 26 anni è scomparso nel nulla nel pieno di un raduno di appassionati di sciamanesimo.

Il corpo era arenato su un isolotto nell’alveo del fiume Piave, nella zona di Ciano del Montello, tra i quattro e i cinque chilometri a valle di Vidor.

Il primo avvistamento è avvenuto dall’elicottero dei vigili del fuoco in una zona caratterizzata anche dalla difficoltà di accesso per le squadre a terra a causa della folta vegetazione che caratterizza gli impervi argini che il fiume ha in quel tratto e dove la larghezza del letto del Piave è notevole. Una volta portato a riva e composto sommariamente, il corpo del giovane è stato portato all’obitorio di Montebelluna per un esame da parte del medico legale ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere se procedere formalmente all’autopsia. Dalle prime indicazioni sembra potersi escludere che sia stato vittima di crimini violenti.

Anche se da una prima ispezione sul corpo, eseguita stamane, sono state evidenziate alcune contusioni, un’ecchimosi all’occhio e una ferita sul fianco, probabilmente dovuta al morso di un’animale, segni comunque considerati compatibili con urti contro massi, rocce e rovi dovuti al trascinamento della corrente del fiume. Con l’autopsia saranno eseguiti anche gli esami tossicologici per stabilire lo stato psico-fisico del giovane.

Da quanto si apprende sabato pomeriggio il ragazzo aveva già fatto un bagno nel Piave accodandosi a un altro ragazzo, potrebbe aver voluto rifarlo sabato notte per il caldo ma aver poi accusato un malore. Intanto i carabinieri stanno procedendo a esaminare il telefonino lasciato dal ragazzo nella camera che aveva prenotato per trascorrervi la notte. Il sindaco di Marcon ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali del giovane che, quando non era in Trentino per lavoro o impegnato in lunghi viaggi, abitava in paese con i genitori.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto