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Cronache

Omicidio Luca Sacchi, Anastasia davanti al Gip: non sapevo di avere 70mila euro nello zaino

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È arrivata verso le 11  nell’ufficio del gip di Roma Costantino De Robbio driblando i cronisti assiepati all’esterno di piazzale Clodio. È stat ascoltata nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia per l’omicidio del suo fidanzato, Luca Sacchi. Anastasia Kylemnyk, cittadina ucraina, fidanzata di Luca, è  accusata di un tentativo di acquisto di droga. Berretto rosa calato sugli occhi e occhiali da sole, la giovane era accompagna dal suo difensore, l’avvocato Giuseppe Cincioni. Ieri gli altri arrestati nella seconda tranche dell’inchiesta si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Lei invece ha risposto alle domande del Gip. L’avvocato Cincioni sostiene che avrebbe detto tutto quello che sapeva e di aver consentito al Gip di capire, aldilà di ogni ragionevole dubbio, che lei non c’entra nulla nello smercio di droga e dunque nell’omicidio del suo fidanzato.

“Non sapevo di avere 70 mila euro nello zaino ed ero davanti a quel pub con Luca come mille altre volte era capitato”. “Io e Luca – avrebbe detto Anastasi al gip De Robbio – siamo assolutamente estranei a questa vicenda”.

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Cronache

Madre uccide figlia di 10 mesi, era nella vasca da bagno

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Lo ripete ai carabinieri come un mantra: “Stiamo insieme da 18 anni, Perla era il nostro sogno. L’abbiamo voluta tantissimo”. Quasi a non credere a quello che è successo. Antonio Parrinello, 36 anni, è il papà della bimba di dieci mesi trovata senza vita, nel primo pomeriggio di oggi, a Nole, nel Torinese. Affogata, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, nella vasca da bagno dell’abitazione dei genitori, una villetta indipendente in via Grazioli, a due passi dal centro del paese. La piccola sarebbe morta per mano della mamma, Carola 34 anni, alle prese da qualche tempo con una grave depressione post partum. La donna ha anche tentato il suicidio: ora è ricoverata e piantonata all’ospedale Molinette di Torino, non in pericolo di vita. Si è colpita con un coltello al torace e al collo ma le ferite non hanno leso organi vitali.

E’ stata sottoposta a intervento chirurgico ed è in prognosi riservata. A dare l’allarme è stato proprio il compagno, rientrando a casa durante la pausa pranzo. Ha trovato l’abitazione stranamente sbarrata, compresa la chiave inserita nella porta d’ingresso dall’interno. Tanto che, per entrare, è stato costretto a passare da una finestra. Una volta all’interno dell’abitazione si è trovato di fronte alla bimba ormai esanime nella vasca da bagno e, poco distante, la mamma ferita al petto. Ha chiamato il 112 e ha tentato di rianimare la bimba: tutto inutile. Nel frattempo hanno raggiunto via Grazioli le ambulanze e i carabinieri della compagnia di Venaria. La mamma della piccola è stata stabilizzata e trasportata con l’elicottero in ospedale.

Il papà in caserma per essere ascoltato dagli investigatori. Poi sono iniziati i rilievi di rito che dovranno fare piena luce sull’accaduto. A quanto pare la donna era in cura già da qualche mese per la depressione. Proprio oggi pomeriggio era attesa dallo psicologo per una visita. Evidentemente la situazione si è aggravata negli ultimi giorni: circostanza, questa, avvalorata da alcuni biglietti che i militari dell’Arma avrebbero ritrovato all’interno dell’abitazione.

Messaggi, scritti proprio dalla mamma della piccola Perla, in grado probabilmente di rendere più chiaro il male che ha portato al drammatico gesto. Sul contenuto dei biglietti, per ora, massimo riserbo da parte degli inquirenti. Di certo la famiglia non aveva sottovalutato il problema: per questo motivo la donna era seguita da uno specialista che, nelle prossime ore, sarà probabilmente sentito dagli investigatori.

Anche per capire se, in un quadro già delicato come quello della depressione post parto, possano essersi sommati altri problemi nella gestione della piccola. Poche ore dopo il ritrovamento del corpo, il magistrato della procura di Ivrea, Elena Parato, ha effettuato un lungo sopralluogo della villetta. Sono ancora numerose le questioni sulle quali fare chiarezza. Per questo, nelle prossime ore, proseguiranno alcuni accertamenti tecnici, a partire da quelli sui telefoni cellulari dei genitori della bambina. Lo psichiatra Giancarlo Cerveri, membro del Consiglio della Società Italiana di Psichiatria, ricorda come il periodo post gravidanza sia “una fase di grandissima fragilità. Bisogna fare attenzione ai segnali d’allarme.

Tantissimi studi hanno evidenziato come fisiologicamente c’è una deflessione del tono dell’umore transitorio che in molti casi recede spontaneamente ma alcune donne, purtroppo, vanno incontro a una condizione depressiva molto grave, persistente, e che in alcuni casi può trasformarsi in quella che viene chiamata psicosi post partum in cui la condizione psichica della madre diventa ancora più grave”.

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Cronache

Blitz di Extinction Rebellion in piazza del Viminale: 106 identificati, 33 fogli di via

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Sono state identificate tutte le 106 persone che hanno partecipato stamattina al blitz di Extinction Rebellion in piazza del Viminale s Roma. Tra le città di provenienza Torino, venezia, Verona, Pavia, Brescia, Milano, Treviso e Modena. Secondo quanto si apprende, per 68 è scattato l’accompagnamento negli uffici di polizia dove sono state portate a termine le operazioni di identificazione. Nei confronti 33 di loro è stata disposta la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio da 3 mesi a 6 anni, la cui durata è stata proporzionata ai precedenti di polizia di cui cui ciascuno di loro è gravato. Al termine delle operazioni, tutti hanno lasciato gli uffici di polizia. .

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Tentano di spacciare euro falsi, Carabinieri denunciano quattro ragazzi

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Hanno provato a spendere banconote false, un po’ come nel film “La banda degli onesti”, ma rispetto agli attempati interpreti della pellicola del 1956 Totò, Peppino De Filippo e Giacomo Furia, erano molto più giovani e alla fine sono stati anche scoperti e denunciati. È accaduto a San Felice a Cancello, nel Casertano, dove quattro ragazzi, tre minori di 16 e 17 anni e un 24enne sono stati bloccati mentre provavano a spendere banconote da 50 euro che erano vistosamente false. Più negozianti, che si erano rifiutati di accettare le banconote contraffatte, hanno chiamato i carabinieri, che si sono messi sulle tracce dei truffatori; questi ultimi, di fronte ai sospetti e ai rifiuti degli esercenti, non hanno desistito, passando da un negozio all’altro, fin quando non sono stati fermati a bordo della loro Panda in piazza Castra Marcelli. I carabinieri hanno perquisito i quattro, trovando e sequestrando loro sei banconote false da 50 euro e un’ulteriore somma di 720 euro formata da banconote di vario taglio ma non contraffatte, guadagnate probabilmente mediante lo spaccio di altri euro falsificati. I quattro ragazzi sono stati denunciati per il reato di spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate.

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