Il caso della morte di Cristina Frazzica, la ricercatrice 31enne deceduta mentre era in canoa nelle acque di Posillipo, è tutt’altro che chiuso e le indagini continuano senza sosta. Due sere fa, in Procura è stato convocato il proprietario della barca che avrebbe speronato e ucciso la donna. Si tratta dell’avvocato Guido Furgiuele, che si è sottoposto a due ore di interrogatorio, passando da soccorritore a principale indagato per omicidio colposo.
Furgiuele, penalista di riconosciuta esperienza, ha rilasciato una dichiarazione per sottolineare il proprio punto di vista: «Io e i miei sei ospiti non abbiamo avvertito alcun impatto. Uno dei miei ospiti ha visto a poppa un ragazzo sbracciarsi e siamo tornati indietro per soccorrerlo. Lui ha detto che la ragazza era stata investita da una barca velocissima ed eravamo convinti che non fosse la mia. Più di soccorrerlo e dare l’allarme non potevamo fare». Questa versione era già emersa sin dalle prime fasi investigative, quando gli inquirenti avevano iniziato a concentrarsi sulla barca del soccorritore.
Uccisa sul kayak: avvocato indagato, spero cessi questa gogna
L’inchiesta, condotta dal pool di magistrati coordinato dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, non ha ancora raggiunto certezze definitive. Le indagini si basano anche sulle immagini ricavate dal sistema di protezione di Villa Rosebery, dimora napoletana del presidente della Repubblica. Due video sono stati acquisiti agli atti, mostrando un motoscafo dalla grossa chiglia che impatta contro la canoa di Cristina Frazzica e del suo amico. Tuttavia, le immagini non sono completamente nitide e non chiariscono se i due occupanti della canoa abbiano tentato di tuffarsi per evitare l’impatto.
Secondo il sopravvissuto, intervistato da Il Mattino, egli avrebbe agito d’istinto, lanciandosi in acqua e assumendo una posizione rannicchiata per evitare l’elica. Nel frattempo, la Procura ha sequestrato alcune imbarcazioni sospette, tra cui quella di Guido Furgiuele, e sta proseguendo con audizioni e interrogatori di persone coinvolte a vario titolo.
Furgiuele, assistito dal padre Alfonso, docente e penalista, ha dichiarato: «Stiamo collaborando attivamente con i pm per garantire un doveroso accertamento dei fatti, qualunque altra considerazione spetta agli inquirenti». Il caso rimane aperto, con diversi punti ancora da chiarire. Verranno ascoltati gli altri ospiti della barca e saranno effettuate verifiche su altri natanti potenzialmente coinvolti.
Drammatica svolta nell’omicidio della donna in canoa a Posillipo, indagato l’avvocato Guido Furgiuele: era tra i soccorritori
L’obiettivo è ricostruire il punto dell’impatto, determinare la distanza dalla costa e la velocità del motoscafo. Nei prossimi giorni, dopo una perizia medica, si terranno i funerali di Cristina Frazzica, che aveva scelto Napoli e il suo mare come meta per i suoi studi di biologa e la passione per il kayak.
È importante sottolineare che queste sono indagini in corso e che vige la presunzione di innocenza per tutti i coinvolti fino a prova contraria. L’evolversi delle indagini determinerà le responsabilità effettive, e nel frattempo, ogni passo viene fatto per garantire la trasparenza e la giustizia nel processo investigativo.