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Omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, parla la moglie: mi aveva promesso che sarebbe sempre tornato a casa e invece… Ergastolo per gli assassini

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Si era sposato 44 giorni fa. Lunedì, nella stessa chiesa di Somma Vesuviana dove Mario Cerciello Rega coronò il suo sogno di amore con Rosa Maria Ersilio, ci tornerà in una bara. Alle 12 la città dove il vice brigadiere nacque 35 anni fa, lo saluterà. Un dolore indescrivibile. Nessuno di noi potrà capirlo mai fino in fondo il dolore che prova Rosa Maria Ersilio passata dal sogno di essere sposa all’incubo di essere vedova. Elaborare il dolore, il lutto non sarà facile. Questa donna andrà accompagnata. L’Arma dei Carabinieri, sotto questo profilo è una famiglia. Nessuno viene mai lasciato solo. Rosa Maria Ersilio certo non ha voglia di parlare con nessuno. Si è chiusa nel suo dolore. Poche parole sono state intercettate dal quotidiano napoletano il Mattino che le ha riportate nella edizione odierna. “Voleva diventare padre, invece non ha avuto il tempo di fare niente. I responsabili meritano l’ergastolo” ha detto Rosa Maria che ora ha anche l’ingrato compito di riportarsi in marito morto da Roma a Somma Vesuviana.

Omicidio del vice brigadiere Cerciello, sono stati trasferiti a Regina Coeli i due statunitensi: trovata l’arma del delitto, stavano scappando

Accanto a lei uomini e donne dell’Arma dei Carabinieri ed ovviamente la famiglia, gli amici. Nella cittadina vesuviana c’è una atmosfera di mestizia e dolore che si percepisce ovunque. Perché Mario era il carabinieri buono, un ragazzo d’oro, impegnato anche nel volontariato. Era anche un patito del calcio. La sua squadra del cuore era il Napoli.  “La vita è ingiusta. Cosa mi aspetta? Non lo so, vorrei solo che tornasse a casa. Conoscevo i pericoli che correva, gli dicevo ‘ti prego, devi tornare sempre a casa’. E lui me lo aveva promesso”. Una promessa che Mario non ha potuto mantenere. Una bestia gli ha inferto otto coltellate ed ha fermato il suo cuore mentre lavorava e cerca di proteggere il prossimo da crimini e criminali. Due 19 enni sono stati fermati, formalmente incriminati per l’omicidio e per altri reati. Si vedrà quali saranno i passi di questa inchiesta, si capirà chi materialmente ha eseguito l’omicidio, chi ha concorso. Certo è che Mario Cerciello Rega non è più tra noi. L’hanno ucciso per una estorsione di 100 euro. È questa la banalità del male. Gli assassini sono americani. Si era detto che erano nordafricani. Chiunque sia, non importa da dove viene, dove è nato, importa sapere che non deve avere pace e deve pagare con il diritto (l’arma più potente che hanno le persine perbene) per i crimini commessi. Tanto, nessuno pena restituirà mai Mario Cerciello Rega alla sua adorata moglie Rosa Maria Ersilio.

Giornalista. Ho lavorato in Rai (Rai 1 e Rai 2) a "Cronache in Diretta", “Frontiere", "Uno Mattina" e "Più o Meno". Ho scritto per Panorama ed Economy, magazines del gruppo Mondadori. Sono stato caporedattore e tra i fondatori assieme al direttore Emilio Carelli e altri di Sky tg24. Ho scritto libri: "Monnezza di Stato", "Monnezzopoli", "i sogni dei bimbi di Scampia" e "La mafia è buona". Ho vinto il premio Siani, il premio cronista dell'anno e il premio Caponnetto.

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Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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