L’aula della Camera ha approvato con 298 si’ e 224 no la fiducia al decreto sicurezza che recepisce le osservazioni fatte da Sergio Mattarella al momento della promulgazione dei decreti Salvini sull’immigrazione, e che elimina le “norme manifesto” di questi ultimi. La maggioranza ha rivendicato la cancellazione di quelle norme, mentre il centrodestra ha accusato la maggioranza di favorire l’immigrazione clandestina. Il leader della Lega e’ stato ricevuto e’ stato ricevuto al Quirinale, dove avrebbe espresso riserve sullo strumento del decreto, si apprende in ambienti parlamentari. Il provvedimento attende il voto finale di Montecitorio, previsto nei prossimi giorni, per poi passare alla prova del nove del Senato dove la coalizione di governo puo’ contare su pochi numeri oltre la soglia della maggioranza politica di quota 161. Ecco le nuove misure:
PERMESSI: i migranti presenti sul territorio con permessi umanitari possono vedersi trasformato il permesso in quello per lavoro se hanno un impiego.
NORMA SALVA ONG: rimane il potere del Viminale (sentiti il Mit e la Difesa) di vietare l’ingresso nelle acque territoriali di navi che portano migranti – inserito dal decreto Salvinibis – ma non se queste hanno subito comunicato alle autorita’ competenti l’operazione di salvataggio.
MULTE A NAVI: Le navi che non rispettano il divieto del Viminale sono sanzionate con multe da 10mila a 50mila euro invece che da 150mila a 1 milione del decreto Salvini bis. La multa viene data solo dopo l’intervento del giudice che accerta l’eventuale reato.
LGBT: non si potranno respingere stranieri che in patria rischiano persecuzioni politiche, tortura o per ragioni di razza, sesso e religione ma anche se corrono rischi per “l’orientamento sessuale o l’identita’ di genere”. Tali persone possono chiedere un permesso umanitario.
CPR: la priorita’ al trattenimento nei Centri per i rimpatri degli stranieri che devono essere espulsi, viene data a quelli che sono “una minaccia per la sicurezza”, che sono condannati per alcuni gravi reati, oppure vengono da Paesi con cui ci sono accordi per i rimpatri (esempio, la Tunisia).
ANAGRAFE: i richiedenti asilo sono iscritti all’anagrafe comunale e possono chiedere la carta di identita’ (esclusa dal decreto Salvini 1), senza la quale non potevano iscriversi al SSN. SAI: nasce il Sistema di accoglienza e integrazione che riforma il precedente Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori non accompagnati (SIPROIMI, in precedenza SPRAR). Si articola in due livelli di prestazioni: il primo per i richiedenti asilo, il secondo destinato a coloro i quali e’ stata accolta la domanda, con servizi aggiuntivi finalizzati all’integrazione. Una volta identificato nei centri di prima accoglienza, i Cda, lo straniero che richiede l’ asilo viene inviato nei centri del SAI (o ai CPR). Questi saranno di piccole dimensioni e sparsi sul territorio, come gli SPRAR. TERRORISMO: nei Centri verranno messe in atto “misure di prevenzione e vigilanza” sulla propaganda in favore di organizzazioni terroristiche jihadiste. UTILITA’ SOCIALE: gli stranieri ospiti dei Centri possono partecipare ad “attivita’ di utilita’ sociale” decise dai Comuni.
INTEGRAZIONE: al termine del periodo di accoglienza nei centri SAI, per i rifugiati sono previsti ulteriori percorsi di integrazione incentrati sulla lingua, la conoscenza di diritti e doveri della Costituzione, orientamento al lavoro.
ARRESTO: per i reati gravi commessi nei Centri di prima accoglienza (Cda) o nei Centri per il rimpatrio (Cpr), si considera la flagranza con relativo arresto anche nelle successive 48 ore, se le prove arrivano da un video. Il processo e’ per direttissima.
DECRETO FLUSSI: se nel corso dell’anno non viene pubblicato il il Decreto programmatico con il numero massimo di immigrati regolari che possono entrare per lavoro, il presidente del Consiglio puo’ emanare comunque (in qualsiasi momento dell’anno) il decreto flussi senza doversi attenere per forza al tetto dell’anno precedente.
CITTADINANZA: le domande di cittadinanza (per matrimonio o dopo residenza regolare di 10 anni), devono avere risposta entro 24 mesi, prorogabili a 36.
CELLULARI IN CARCERE: reclusione da 1 a 4 anni per chi fornisce un cellulare a un detenuto al 41 bis (da 2 a 5 se e’ un pubblico ufficiale, un incaricato di pubblico servizio o un avvocato).
NORMA WILLY: per chi partecipa a una rissa multa fino a 2.000 euro; se in essa c’e’ un ferito o un morto, reclusione da 6 mesi a 6 anni (prima 3 mesi a 5 anni). Inoltre il questore puo’ disporre il Daspo in specifici esercizi pubblici a carico di protagonisti di episodi violenti o di persone denunciate o condannate per spaccio. La norma e’ stata pensata dopo l’uccisione di Willy Monteiro Duarte davanti a una discoteca a Colleferro.
SPACCIO SUL WEB. Il Viminale istituisce un elenco sempre aggiornato di siti web su cui vengono commessi reati legati allo spaccio. Su segnalazione del Viminale i provider di TLC devono “impedire l’accesso ai siti segnalati, avvalendosi degli strumenti di filtraggio”. Per i provider che non ottemperano multe fino a 250mila euro.
GARANTE DETENUTI: al garante vengono attribuiti i poteri per prevenire episodi di tortura nelle carceri (esempio, attraverso ispezioni). Il Garante nazionale puo’ delegare ai Garanti territoriali per 6 mesi le proprie competenze per quanto riguarda la vigilanza su Rsa, Centri di accoglienza per migranti, comunita’ terapeitiche.