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Cronache

Nuovi tesori d’arte emergono dal Parco Sommerso di Baia

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Una straordinaria scoperta archeologica è emersa dai fondali del Parco Sommerso di Baia grazie a un gruppo di archeologi subacquei. Questa sorprendente testimonianza storica è affiorata recentemente grazie a una mareggiata che ha rimosso tonnellate di sabbia, svelando un mosaico romano antico di straordinaria bellezza. Questa scoperta è un importante documento storico, una sorta di fotogramma che ci offre un’istantanea di un momento sociale e storico che attraversa i secoli.

Il mosaico presenta un disegno a scacchiera composto da marmi policromi provenienti da varie province dell’Impero romano. Questo mosaico decorava la sala da pranzo di una villa, fornendo un’indicazione preziosa sulla vita di lusso e raffinatezza che i nobili proprietari romani conducevano in questa località. La Villa, situata a Baia, era un luogo di svago e ricreazione per i nobili dell’epoca.

Ciò che rende questa scoperta ancora più straordinaria è il contesto storico in cui è stata fatta. Il mosaico rivela dettagli della fase discendente del bradisismo, un fenomeno di sollevamento o abbassamento del suolo dovuto all’attività vulcanica che ha interessato questa regione quasi duemila anni fa. È stato anche un momento di crisi bradisismica per la tarda età imperiale romana, tra il III e il IV secolo d.C. In questo periodo storico, i nobili proprietari della villa dovevano affrontare il deterioramento del pavimento a causa delle scosse sismiche, che richiedevano lavori di ristrutturazione.

Purtroppo, a causa del bradisismo e delle scosse sismiche successive, la villa insieme all’antico porto di epoca giulio-claudia, alla Villa dei Pisoni e al Ninfeo, si inabissarono completamente. Un intero quartiere, che un tempo era un luogo di ritiro e svago per senatori e uomini d’affari influenti, fu sommerso dall’acqua e cadde nell’oblio.

L’eccezionale scoperta è stata effettuata da Guglielmo William Fragale, uno dei decani degli archeosub del Centro Sub Pozzuoli, che ha subito segnalato il ritrovamento al direttore del Parco Archeologico Campi Flegrei, Fabio Pagano.

Il mosaico, realizzato in marmo di alta qualità, è ben conservato ed è raffigurato in una stanza aperta sul grande peristilio della villa. Anche le pareti della stanza erano rivestite con lo stesso materiale. Si tratta molto probabilmente di una sala da pranzo, arricchita da questo magnifico mosaico a scacchiera.

L’archeologo Fabio Pagano ha dichiarato che i primi studi suggeriscono che si tratti di una ristrutturazione edilizia della tarda età imperiale romana. Il mosaico mostra segni di riutilizzo, indicando che i materiali utilizzati provengono da diverse parti dell’Impero romano, inclusi marmi come il Cipollino, il Portsana e il Greco Scritto.

Questa scoperta offre un’importante finestra sulla storia della regione, in particolare sulla crisi bradisismica che ha interessato la tarda età imperiale romana e il modo in cui i nobili romani affrontavano queste sfide attraverso lavori di ristrutturazione. Il pavimento in marmo ben conservato rappresenta un pezzo di “Pompei sommersa” che testimonia la vitalità di Baia fino a pochi decenni prima che il bradisismo portasse questi tesori archeologici sotto il livello del mare.

Questa scoperta è una testimonianza straordinaria della ricchezza storica di questa regione e aprirà nuove prospettive di ricerca per gli studiosi e gli amanti dell’archeologia subacquea. Il Parco Archeologico dei Campi Flegrei sta già lavorando per il rapido restauro di questo mosaico, in modo da renderlo presto accessibile a subacquei e appassionati di snorkeling provenienti da tutto il mondo.

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Cronache

Terremoto in Irpinia: 44 anni dopo, il ricordo di una tragedia che unì l’Italia

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Il 23 novembre 1980 è una data incisa nella memoria dell’Italia. Alle ore 19:35, una scossa di terremoto di magnitudo 6,8, seguita da un’altra di magnitudo 5, devastò le province di Avellino, Salerno e Potenza, colpendo anche altre zone della Campania e della Basilicata. Una tragedia che causò migliaia di vittime e distrusse interi paesi, lasciando ferite profonde nel cuore delle comunità.

A 44 anni di distanza, i Vigili del Fuoco di Avellino, insieme alle istituzioni e ai cittadini, vogliono rendere omaggio alle vittime e ai feriti di quella catastrofe, ricordando anche il sacrificio di chi, con coraggio e abnegazione, si mobilitò per portare soccorso.

Il ricordo dei soccorritori
I Vigili del Fuoco furono tra i protagonisti della risposta all’emergenza. Nonostante le difficoltà rappresentate da un territorio montagnoso, dalle condizioni meteorologiche avverse e dalle vie di comunicazione interrotte, operarono senza sosta per mesi. Ragazzi che, con il loro spirito di adattamento, riuscirono a superare ogni ostacolo, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione della popolazione colpita.

«Vogliamo ricordare l’immane lavoro dei nostri colleghi Vigili del Fuoco, che affrontarono sacrifici personali senza precedenti per fronteggiare una situazione straordinaria», sottolineano oggi i rappresentanti del corpo.

Un messaggio dal Ministro Piantedosi
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha partecipato alle commemorazioni a Sant’Angelo dei Lombardi, uno dei comuni più colpiti dal sisma, ricordando con commozione il sacrificio delle vittime e il moto di solidarietà che ne seguì.

«Quella tragedia rappresentò uno spartiacque per il nostro Paese, evidenziando la necessità di un Sistema nazionale di protezione civile. Oggi, la Protezione Civile italiana è un modello d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale», ha dichiarato Piantedosi.

L’impatto storico e umano
La scossa devastò un’area di 17.000 chilometri quadrati, rendendo i soccorsi estremamente complessi. Cinque giorni dopo il sisma, tutti i corpi erano stati estratti dalle macerie, ma il lavoro di ricostruzione e assistenza durò per mesi. Allora, il presidente Sandro Pertini denunciò i gravi ritardi nei soccorsi, sollevando l’urgenza di migliorare le risposte alle emergenze.

Quella tragedia fu il punto di partenza per la nascita, nel 1982, del Dipartimento della Protezione Civile, che oggi coordina le emergenze sul territorio nazionale con rapidità ed efficacia.

Un tributo all’Italia solidale
L’anniversario del terremoto in Irpinia è un’occasione per ricordare non solo il dolore, ma anche la straordinaria solidarietà che unì il Paese. Da ogni angolo d’Italia arrivarono soccorritori e aiuti per sostenere le popolazioni colpite.

I Vigili del Fuoco di Avellino celebrano oggi il coraggio e la dedizione di chi si sacrificò per portare speranza e sollievo in un momento di disperazione, riaffermando il valore della memoria collettiva e dell’impegno civile.

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Terremoto sul Vesuvio: lieve scossa avvertita nella zona di Ottaviano

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Questa mattina, alle ore 8:35, è stata registrata una lieve scossa di terremoto di magnitudo 2,2 della scala Richter sul Vesuvio, precisamente sul versante di Ottaviano. La scossa, localizzata a una profondità di appena 20 metri, è stata percepita dalla popolazione locale, sebbene senza provocare danni.

Un evento di natura superficiale

La particolarità di questo evento sismico è la sua natura superficiale: essendo avvenuto a una profondità molto ridotta, il movimento del suolo è stato avvertito con maggiore intensità nelle aree circostanti l’epicentro, pur trattandosi di una magnitudo contenuta.

La rete di monitoraggio sul Vesuvio

Il Vesuvio, uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo, è costantemente sotto osservazione dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli eventi sismici di bassa intensità e profondità, come quello di questa mattina, rientrano nelle normali attività vulcaniche e tettoniche dell’area.

Cosa significa per la popolazione

Gli esperti sottolineano che una scossa di questa entità non rappresenta un motivo di preoccupazione. Tali fenomeni sono parte della normale attività geodinamica dell’area vesuviana e non indicano necessariamente cambiamenti significativi nel comportamento del vulcano.

Consigli per la cittadinanza

È sempre utile che la popolazione residente in aree vulcaniche adotti semplici pratiche di prevenzione e segua le comunicazioni ufficiali delle autorità locali e degli enti scientifici.

L’evento odierno, pur avvertito dalla cittadinanza, rientra nella casistica di scosse leggere che non destano particolari allarmi, ma che ricordano l’importanza di vivere consapevolmente in una zona caratterizzata da fenomeni naturali unici.

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Avellino, una donna e i suoi figli tratti in salvo da Polizia e Vigili del fuoco

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Ad Avellino l’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato hanno portato al salvataggio di una donna e dei suoi figli da una situazione critica.

Il delicato intervento si è svolto ad Avellino, in via Circumvallazione, dove i Vigili del Fuoco sono intervenuti su richiesta della Polizia di Stato per affrontare una grave situazione di emergenza familiare. Un uomo, armato di coltello, minacciava la sua compagna, una donna di origini senegalesi, e i loro tre figli: due bambine e un maschietto.

La donna, temendo per la propria vita e quella dei suoi figli, si era rifugiata in una stanza chiusa a chiave. In cerca di aiuto, aveva portato i bambini sul balcone, attirando così l’attenzione delle forze dell’ordine e dei soccorritori. La tempestività dei Vigili del Fuoco, intervenuti con un’autoscala, ha permesso di mettere subito in salvo le due bambine, che sono state portate in un luogo sicuro.

Mentre l’operazione di soccorso continuava per raggiungere la madre e il figlio, l’uomo è riuscito a sfondare la porta della stanza, aumentando ulteriormente il rischio per i presenti. È stato in quel momento che gli agenti della Polizia di Stato, già sul posto, sono intervenuti con prontezza, riuscendo a bloccare e neutralizzare l’aggressore prima che potesse ferire qualcuno.

Completata la messa in sicurezza dell’uomo, i Vigili del Fuoco hanno riportato le bambine al fianco della madre, concludendo con successo l’intervento. Nessuno tra i coinvolti ha riportato ferite, e la donna e i suoi figli sono stati affidati alle cure dei servizi sociali per il supporto necessario.

 

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