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Nonno narcos a Milano, la droga in periferia era un affare gestito solo da lui e dai suoi scagnozzi pusher: arrestato

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Non ha mai mollato – nonostante l’età che avanzava – la sua attività delinquenziale un 81enne arrestato dalla Polizia di Stato, a Milano, con l’accusa di spaccio di stupefacenti. L’uomo, che ha molti precedenti, soprattutto per stupefacenti, pare non avesse un ruolo secondario anzi, nella sua ‘piazza’, secondo le risultanze delle indagini, non si muoveva foglia senza il suo consenso. L’anziano spacciatore è stato arrestato l’1 febbraio in via Fleming – una delle vie di periferia al centro della ‘mala’ degli degli Anni ’80 – insieme a un complice di 38 anni. L’accusa per entrambi e’ di spaccio e detenzione abusiva di armi. Gli agenti del Commissariato Porta Genova hanno avviato un’attivita’ d’indagine con pedinamenti e confronto di dati, che alla fine ha portato anche al sequestro di 10 chili di sostanza stupefacente e di due pistole.

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Partita Under 16 tra Cinisello Balsamo e Ausonia Academy finisce in violenza: genitori aggrediscono staff tecnico

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La partita valida per il campionato provinciale categoria Allievi Under 16 tra Cinisello Balsamo e Ausonia Academysi è conclusa nel peggiore dei modi. Al termine dell’incontro, come riportato dal quotidiano Il Giorno, la situazione è degenerata in violenza, con i genitori della squadra di casa che sono entrati in campo e hanno aggredito il dirigente accompagnatore e il preparatore atletico della squadra ospite. Entrambi sono stati colpiti con calci e pugni e sono stati trasportati in ospedale. Anche i giovani calciatori dell’Ausonia hanno subito minacce e sono stati costretti a rifugiarsi nello spogliatoio, dove sono stati seguiti dai genitori.

Partita tesa e rissa in campo

La tensione era palpabile sin dall’inizio del match, caratterizzato da numerosi scontri in campo. Il risultato finale di 2-2 ha ulteriormente acceso gli animi, con il pareggio dell’Ausonia arrivato nei minuti finali. La situazione è precipitata durante il soccorso a un giocatore infortunato dopo il gol del pareggio, evento che ha scatenato la prima rissa. L’arbitro ha cercato di placare gli animi espellendo due giocatori, uno per squadra, ma la situazione è sfuggita di mano.

L’aggressione dei genitori

Dopo il fischio finale, la violenza è esplosa con l’ingresso in campo di due genitori che hanno aggredito fisicamente lo staff tecnico dell’Ausonia Academy. I giovani calciatori sono stati inseguiti anche negli spogliatoi, dove si erano rifugiati per cercare protezione.

Le due società, Cinisello Balsamo e Ausonia, hanno tentato un chiarimento, ma la situazione rimane grave. L’Ausonia Academy ha dichiarato di essere pronta a sporgere denuncia per quanto accaduto, denunciando l’accaduto alle autorità competenti.

Conclusione

Quello che avrebbe dovuto essere un semplice incontro sportivo si è trasformato in una scena di violenza inaccettabile, che coinvolge genitori e mette in discussione il clima di sportività nelle categorie giovanili. La speranza è che vengano presi provvedimenti per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro, tutelando i ragazzi e gli addetti ai lavori.

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Muore in hotel ex giocatore del Cagliari Andrea Capone

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Forse una caduta accidentale nella suite a due piani dell’albergo a cinque stelle di Cagliari affacciato sul porto, Palazzo Tirso. Avrebbe battuto la testa scendendo da una ripida scala: Andrea Capone, ex del Cagliari, uno dei giocatori più promettenti del calcio italiano della classe 1981, è morto così questa mattina nel capoluogo sardo. L’ex trequartista, che ora si occupava dell’azienda familiare, si era trattenuto nell’hotel dopo aver partecipato durante la serata a una festa di battesimo. Sembra che non trovasse più le chiavi dell’auto (ritrovata poi chiusa nei dintorni del resort) e così ha preso una camera.

A scoprire il corpo il personale dell’hotel che ha chiamato i soccorsi. Sul posto la polizia per cercare di ricostruire i fatti: in mattinata sono state ascoltate diverse persone e saranno anche vagliati i filmati delle telecamere di sorveglianza dell’albergo. Acquisito, ma non sequestrato, il cellulare della vittima. La notizia del ritrovamento del corpo di Capone è arrivata poco dopo un omicidio consumato a pochi chilometri dal capoluogo sardo, ad Assemini, dove un giovane di 27 anni Alessandro Cambuca è stato accoltellato a morte in casa, a quanto pare al culmine di una lite con un conoscente, che è stato fermato dai carabinieri. Ancora le informazioni erano frammentarie e si sapeva solo di un uomo morto in un hotel con ferite alla testa e per un attimo si è temuto che potesse esserci un secondo fatto di sangue nella stessa giornata.

Quasi subito però è arrivata la conferma che Capone fosse stato vittima di un tragico incidente. Nell’albergo davanti al porto ha operato la Scientifica per i rilievi e la squadra mobile, ma le indagini sono affidate alla squadra volante. Il medico legale ha esaminato esternamente il cadavere e sembra che le ferite sulla testa possano essere compatibili con la caduta. probabile l’autopsia. A fine mattinata davanti all’hotel gli amici, increduli per quanto accaduto.

“Era con noi alla festa – ha detto uno di loro – e ora questa tragedia”. Cagliaritano (il padre era il patron di un glorioso club cittadino) era cresciuto nelle giovanili della sua squadra del cuore. Il Cagliari se lo era tenuto stretto nonostante le tante richieste di big di serie A. Trequartista mancino, era considerato un talento: forte nel dribbling, negli assist e nei tiri da fermo. L’esordio tra i professionisti a 19 anni nella prima giornata della stagione 2000-2001, in Serie B.

Rimane in rossoblù fino al 2006: in mezzo i prestiti a Sora e Treviso. Nella stagione 2003-2004, quella del ritorno in Serie A con Gianfranco Zola capitano, darà il suo contributo con 2 reti in 22 gare. Saranno le annate 2005-2006 e 2006-2007 a consacrarlo in A. In tutto realizzerà in rossoblù 123 presenze e 12 gol. Cordoglio del Cagliari e del patron Giulini: “Il legame con la sua Terra rimarrà impossibile da scalfire, per un ragazzo da sempre noto per professionalità, dedizione e passione”, scrive il club sui social. Domani il Cagliari sarà probabilmente con il lutto al braccio nella trasferta di Parma.

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Il Napoli di Conte è solo in testa, ma la classifica è sempre più corta

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Quando il gioco si fa duro tocca agli attaccanti fare la differenza e lanciare le big in una classifica ravvicinata che accende, dopo tanti anni di fughe, un campionato equilibrato. Dopo Morata, Lautaro e Vlahovic la domenica segnala Dia, che trascina la Lazio al successo sull’ex capolista Torino. In attesa del Napoli, ci sono nove squadre in tre punti. In seratail Napoli, invece,si affida più che a Lukaku ai suoi esterni offensivi, Politano e Kvaratskhelia, che segnano le due reti con cui la squadra di Antonio Conte, ora solitaria capolista del campionato, batte per 2-0 un Monza sempre più in crisi, al punto che ora il tecnico Nesta è a rischio. Cinte invece sorride, e rilancia le ambizioni da primato di una squadra, appunto il Napoli, decisa a riscattare la disastrosa annata del dopo scudetto.

La Roma ribalta con grande fatica la gara col Venezia e a decidere e’ il cucciolo della compagnia, Niccolo’ Pisilli. Segna il passo invece la Fiorentina nel derby toscano, ma l’Empoli sta meritatamente nel gruppo d’elite, e’ l’unica imbattuta insieme alla Juve. Sale a centroclassifica il Como superando il Verona con una doppietta di Cutrone e il sigillo di Belotti. Baroni si dimostra maturo per il salto di qualita’ in una squadra di rango. Il ko di Udine e Firenze sono stati metabolizzati dalla Lazio, Castellanos e Dia costituiscono una coppia bene affiatata, con la spinta a sinistra di Nuno Tavares e il peso a centrocampo di Guendouzi.

Dopo le vittorie con Venezia e Verona e’ arrivata una di ben diverso spessore, in casa del Torino di Vanoli, meritata e frutto di gioco di qualita’ e di un amalgama consolidato. Tante occasioni, vantaggio di Guendouzi, Provedel salva su Ilic, nella ripresa incursione vincente di Dia su velo di Zaccagni. Ma il Toro non si arrende: prima Adams e alla fine Coco, dopo il tris di Noslin, rendono ancora piu’ soddisfacente il successo della Lazio, promossa sul campo protagonista della nuova stagione.

Viaggio dall’infermo e ritorno per la Roma, fragile e spaesata nel primo tempo che il Venezia dell’amato ex Di Francesco domina passando in vantaggio con Pohjampalo. Sembra la fotocopia del flop con l’Empoli, che e’ costato il posto a De Rossi. Kone’ non incide, Soule’ gira a vuoto, Dovbyk non trova la porta. Juric, sentendo aria di bufera, richiama Kone’ e l’azzoppato Mancini, inserendo l’effervescente Baldanzi e il sempre piu’ convincente Pisilli che, al terzo tentativo di testa, trova all’Olimpico il gol dei tre punti che sognava da bambino, dopo che la fortuna fa incrociare un tiro di Cristante con una deviazione dell’ottimo Busio per il pareggio. Buono l’approccio dei veneti, veemente la reazione giallorossa, che da’ tempo a Juric per trovare un assetto in una squadra che ancora fa acqua da troppe parti. Impalpabile finora, a parte Dovbyk, il costoso mercato.

Sempre piu’ condizionato dai pareggi il torneo della Fiorentina, che si fa imporre il nulla di fatto dal roccioso Empoli che D’Aversa sta conducendo con perizia senza il suo migliore elemento, Fazzini, vicino al recupero. Kean si impegna molto, Colpani e’ sempre un po’ fumoso mentre Gudmundsson non ha lo stesso impatto della vittoria con la Lazio. Poche emozioni e alla fine l’Empoli difende con cura il pari. Sorride anche il Como di Fabregas che costringe il Verona alla terza sconfitta consecutiva. Paz costruisce e Cutrone conclude nella convincente manovra dei lombardi. Una doppietta dell’attaccante indirizza la sfida, dopo un rigore di Lazovic che la riequilibra per poco. Ma la svolta la fornisce un errore dell’arbitro Giua che da’ il secondo giallo impropriamente a Suslov. Il Como triplica con Belotti, troppo tardi arriva il 3-2 di Lambourde.

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