Sara’ sconfitto prima il Covid o le resistenze dei no vax? Il rifiuto della vaccinazione, a costo di subirne le conseguenze nella vita di ogni giorno, dall’ambiente di lavoro alle relazioni sociali, e’ una posizione andata radicandosi in tutte le categorie, compresa quella degli sportivi professionisti. Tra questi, Novak Djokovic e’ stato uno degli oppositori della prima ora. Una posizione amplificata dalla fama mondiale del campione serbo e che gli ha attirato molte critiche. Oltre un anno dopo essere guarito dal coronavirus, il numero 1 del tennis mondiale – che non vuole dire se si e’ immunizzato – non ha cambiato idea e, in un’intervista a Blic (quotidiano del suo Paese), ha messo in dubbio la partecipazione agli Australian Open, torneo che ha vinto gia’ 9 volte. “Se mi sono vaccinato? E’ una questione privata e secondo la nostra legge se qualcuno te lo chiede lo puoi perfino denunciare” ha insistito Djokovic, aggiungendo: “Troppe persone oggi si prendono la liberta’ di fare domande e giudicare le persone… Qualunque cosa rispondi, puo’ essere fraintesa e strumentalizzata”. “Sui vaccini mantengo la mia posizione, l’ho sempre pensata allo stesso modo” ha aggiunto, accusando poi i media di “diffondere paura e panico tra le persone. Non voglio partecipare a questa guerra. C’e’ molta divisione nella societa’, non solo nello sport, tra vaccinati e non vaccinati. E questo e’ spaventoso. Ormai si discrimina qualcuno perche’ vuole decidere da solo in un modo o nell’altro, se vuole o meno essere vaccinato. Sono molto deluso dalla societa’ mondiale in questo momento e dal modo in cui i media trasmettono e fanno pressione sulle persone. C’e’ troppa ambiguita’, troppe informazioni prima sono giuste poi diventano sbagliate. Tutto cambia molto in fretta”. Assente dal circuito dopo la sconfitta nella finale degli US Open contro il russo Daniil Medvedev, Djokovic ha confermato che riprendera’ a gareggiare al Masters 1000 di Parigi dall’1 al 7 novembre e che poi partecipera’ alla Coppa Davis dal 25 novembre al 5 dicembre. Ma l’Australia forse non lo vedra’ in campo, a difendere il titolo vinto l’anno scorso. I tennisti non vaccinati contro il Covid potrebbero infatti vedersi negare i visti, ha avvertito Dan Andrews, Primo Ministro dello Stato di Victoria, la cui capitale Melbourne ospitera’ l’edizione 2022 degli Australian Open dal 17 al 30 gennaio. “Il virus non e’ interessato alla tua classifica o al numero di tornei del Grande Slam che hai vinto”, ha aggiunto Andrews. “E se questi giocatori ottenessero un visto, probabilmente dovrebbero rimanere in quarantena per due settimane, a differenza di altri” giocatori vaccinati. Di fronte alla pandemia, l’Australia ha chiuso i confini 19 mesi fa, introducendo alcune delle restrizioni piu’ dure al mondo. Come parte di una tabella di marcia nazionale post-pandemia, i confini avrebbero dovuto riaprire gradualmente a novembre, ma inizialmente solo gli australiani ed i residenti permanenti saranno ammessi, con una quarantena domiciliare obbligatoria.