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Cronache

Nicola Gratteri giura come nuovo procuratore di Napoli, la sua vita tra lotta al crimine e una esistenza sotto scorta

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Domani a mezzogiorno, Nicola Gratteri, all’età di 65 anni, giurerà al Tribunale di Napoli e diventerà il Procuratore Capo della più grande Procura d’Italia, composta da nove aggiunti e 102 sostituti. Questo incarico rappresenta il culmine di una carriera lunga e intensa, dedicata alla lotta contro la criminalità organizzata e alla promozione della legalità.

Nicola Gratteri è una figura di spicco nel panorama giudiziario italiano, noto per la sua tenacia nel combattere la criminalità organizzata, in particolare la ‘ndrangheta, una delle organizzazioni criminali più potenti e pericolose del mondo. Nel corso della sua carriera, Gratteri ha affrontato sfide spaventose, rischiando la sua stessa vita per cercare di porre fine all’influenza della mafia calabrese.

La sua formazione inizia a Locri, quando era ancora un giovane studente delle scuole medie. Qui, Gratteri sperimenta per la prima volta la violenza della criminalità organizzata, vedendo cadaveri per strada. Questi ricordi traumatici si sono radicati nella sua mente e hanno plasmato la sua determinazione a combattere il crimine.

Un aspetto notevole della sua carriera è il fatto che Gratteri non ha esitato a indagare e arrestare persino suoi compagni di classe, molti dei quali erano figli di boss della mafia. Questo atto di coraggio è emblematico del suo impegno per la giustizia e la legalità.

Una storia che Gratteri ricorda con un misto di tristezza e speranza riguarda un amico d’infanzia con cui giocava a calcio su un campo improvvisato, costellato di vetri e oggetti pericolosi. Questa esperienza ha dimostrato quanto fosse difficile per i giovani evitare l’influenza della criminalità locale e ha ispirato Gratteri a perseguire la sua carriera legale.

Ma la lotta contro la criminalità organizzata non ha risparmiato nemmeno il suo amico d’infanzia, che in seguito è stato coinvolto nel contrabbando di cocaina e arrestato negli Stati Uniti. La vista del suo amico in prigione, con il volto segnato dalla paura e dal rimorso, ha lasciato un’impressione indelebile su Gratteri.

La carriera di Gratteri non è stata priva di controversie e ostacoli. Un episodio che ha sollevato polemiche è stata la prefazione che scrisse per un libro negazionista. Questo errore lo ha spinto a riflettere sulla sua azione e a chiedere scusa per la sua superficialità.

Oltre alla sua carriera nella magistratura, Gratteri è noto anche per i libri che ha scritto insieme a Antonio Nicaso, uno dei principali esperti di mafia in Italia. Questi libri trattano le organizzazioni criminali e le sfide che il paese deve affrontare.

Ma uno dei tratti distintivi della vita di Nicola Gratteri è stata la sua costante esposizione al pericolo e il fatto di vivere sotto scorta per quasi 35 anni. Questa situazione ha imposto notevoli limitazioni alla sua vita personale, impedendogli di fare attività quotidiane, come andare al mare o semplicemente fare una passeggiata.

Lavorare come magistrato e capo della Procura richiede nervi d’acciaio e un impegno costante. Gratteri ha dedicato la sua vita a servire la giustizia, dimostrando che il vero significato della libertà non è solo la possibilità di fare ciò che si vuole, ma anche la responsabilità di lottare per la legalità e il bene comune.

Domani, Nicola Gratteri inizierà una nuova fase della sua carriera come Procuratore Capo di Napoli, una città nota per le sfide legate alla criminalità organizzata. Con il suo carattere deciso e il suo impegno incrollabile, è pronto a guidare la Procura in questa nuova fase, affrontando le sfide e le responsabilità che l’incarico comporta.

La storia di Nicola Gratteri è un esempio di come un individuo coraggioso possa affrontare le forze oscure della criminalità organizzata e dedicarsi interamente alla causa della giustizia e della legalità. La sua vita e la sua carriera sono un richiamo costante all’importanza di lottare per un’Italia libera da mafia e criminalità.

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Scontro tra auto, muore bimbo di 8 anni gravissimo fratello di 4

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Un bambino di 8 anni è morto nello scontro tra due auto su una strada vicino al cimitero di Oleggio (NOVARA), il fratello di 4 anni è stato portato in ospedale di NOVARA in codice rosso. Ferita anche la nonna due bambini, che era alla guida: è stata portata in codice giallo all’ospedale di Borgomanero (NOVARA. Lievi ferite per le due persone a bordo dell’altra auto.

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Maltempo sull’Italia: pioggia, neve, vento a 150 km e onde di 8 metri

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Il freddo con il termometro sceso sotto lo zero, la neve e le raffiche di vento che hanno raggiunto i 150 chilometri all’ora e causato mareggiate con onde alte 8 metri stanno sferzando buona parte dell’Italia nelle ultime ore. Ma non durerà ancora molto, nel fine settimana infatti è atteso un miglioramento. Nelle province toscane è stata una notte di interventi quella appena trascorsa, con raffiche di Libeccio fino a 150km/h sui crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano e fino a 63 nodi sulla costa livornese, e onde a Gorgona di 8 metri e di 6 all’Elba. Strade allagate a causa della pioggia nel Pistoiese, tra le aree più colpite e dove si sono registrati anche black out. Tanti gli interventi per alberi e rami caduti a causa del vento che ha scoperchiato anche due stabili in provincia di Lucca, a Montecarlo e Borgo a Mozzano, con 22 evacuati.

Stop per il vento ai traghetti per l’Elba e Capraia, rallentata in generale l’operatività del porto di Livorno. Stop anche alla linea ferroviaria Faentina per circa due ore stamani dalle 6 alle 8.15 per rami caduti in prossimità dei binari. Intanto “i tecnici Enel stanno intervenendo per risolvere le circa 3.000 utenze senza corrente tra Massa Carrara, Lucca, Prato, Pistoia, Firenze e Livorno, oltre agli interventi in corso per cadute di alberi e allagamenti localizzati” scrive sui social il governatore toscano Eugenio Giani.

Il maltempo rende anche oggi molto difficili i collegamenti marittimi nel golfo di Napoli dove, da stanotte, soffia un vento forte di Ponente. Fermi dunque nei porti tutti gli aliscafi e cancellate le relative corse programmate da Napoli Molo Beverello da e per i porti di Forio, Casamicciola, Ischia Porto e Procida così come quelli da Pozzuoli per Procida. Le due isole restano attualmente collegate solo da pochi collegamenti operati coi traghetti. L’Alto Adige questa mattina si è svegliato imbiancato. In val Ridanna sono caduti 20 centimetri di neve, nelle altri valli (da Resia fino in Pusteria) tra i 10 e i 15 centimetri. Una ‘spolverata’ di neve, inconsueta per questo periodo della stagione, è arrivata anche a Bolzano.

La neve è arrivata anche su buona parte della Lombardia e ha coinvolto anche a basse quote le province di Sondrio, Varese, Lecco, Como, Milano, Brescia e Bergamo. A Milano città, dopo il nevischio di ieri sera, oggi spende il sole. In Valtellina e Valchiavenna sono scesi tra i 15 e i 25 centimetri di neve. Tutti innevati e percorribili in auto solo con le catene montate i passi alpini rimasti aperti. Anche in Valchiavenna oggi è tornato il bel tempo ma c’è già un’allerta gialla della Protezione civile per vento forte. Danni e disagi nella notte a causa del vento che ha soffiato forte nelle Marche, causando in particolare la caduta di alberi su strade e problemi a linee elettriche.

Nottata di burrasca sulla costa spezzina con venti oltre i 100 km/h che hanno obbligato i Vigili del Fuoco a un superlavoro per gestire crolli di piante, tetti scoperchiati e cornicioni pericolanti oltre a un container finito in mare. Il forte peggioramento delle condizioni meteo a Taranto, che dalle prime ore della giornata è sferzata da violente raffiche di vento superiori ai 60 km/h ha indotto il sindaco, Rinaldo Melucci, a firmare un’ordinanza per la chiusura immediata di giardini, parchi e cimiteri, a rinviare le iniziative per il Natale e ad attivare il Centro Operativo Comunale, l’organo di gestione delle emergenze. L’accensione delle luminarie e l’inaugurazione della pista di pattinaggio sul ghiaccio sono state rinviate a domani.

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Stop a sfratti per il Giubileo, appello Diocesi e Caritas

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Sospendere gli sfratti durante il Giubileo, a partire da quelli per ‘morosità incolpevole’ ossia legati alle difficoltà nel pagare l’affitto. A lanciare la moratoria per l’Anno Santo sono la Caritas di Roma e la Diocesi, nel giorno in cui è stato presentato il nuovo rapporto sulla povertà nella capitale.

“Ci piacerebbe promuovere una moratoria affinché nel Giubileo non vi siano sfratti”, ha detto il Vicario per la città, mons. Baldo Reina. Un appello subito accolto dalle istituzioni locali. “Mi farò portavoce nei confronti del governo perché penso sia giusto che nel Giubileo si vari una moratoria straordinaria sugli sfratti” ha assicurato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ricordando che era già stato fatto durante il Covid e che è necessario un “atto normativo”. Sulla stessa linea il presidente della Regione Francesco Rocca. “Sosterrò già dal prossimo Tavolo sul Giubileo questa istanza” ha detto il governatore sottolineando: “Il prefetto è un uomo di grandissimo equilibrio e attenzione sappiamo per certo che intere aree di edilizia residenziale pubblica sono in mano alla criminalità mentre ci sono persone fragili”. E in tal senso ha annunciato che sono in arrivo risorse per il sostegno all’affitto e per il contrasto alla povertà alimentare.

“Nei prossimi giorni, siamo in fase di legge di bilancio e stabilità, ci saranno misure interessanti” ha promesso Rocca. Un impegno apprezzato dal sindaco Gualtieri che ha definito l’ipotesi del contributo regionale “molto positiva”. Di diverso avviso sulla moratoria per gli sfratti il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri: “La proprietà privata non si tocca ed il proprietario di un immobile è giusto che possa agire, sempre, per garantire il suo bene – ha tuonato -. Se Gualtieri si fa garante delle occupazioni illegali, noi ci facciamo portavoce, come sempre, della tutela della proprietà privata”.

Intanto dal VII rapporto della Caritas di Roma, una lettura della città dal punto di vista dei poveri, emerge che la quota di persone a rischio di povertà nella capitale è del 12,7%. Lo scorso anno c’è stato un aumento del 21% delle persone accolte nelle tre mense sociali. Complessivamente gli ‘ospiti’ sono stati 11.124, con 322.058 pasti distribuiti in convenzione con Roma Capitale. Otto su dieci sono uomini. In crescita anche le persone che si sono rivolte ai centri di ascolto (3 quelli diocesani e 201 nelle parrocchie). Sono state accolte in tutto 13.162 persone, segnando un +12% rispetto al 2022 e superiori a quelle incontrate durante l’emergenza Covid. A chiedere aiuto continuano a essere prevalentemente le donne, il 60% del totale. A pesare, secondo la Caritas, anche il “progressivo venire meno del Reddito di cittadinanza e l’istituzione dell’Assegno di inclusione e del Supporto alla formazione, misure che solo in parte hanno sostituito i trasferimenti che ricevevano le famiglie più povere”.

“Abbiamo bisogno di metterci in ascolto” ha detto il vicario generale per la diocesi di Roma, Baldo Reina che, riguardo al recente appello del Papa ai parroci ad offrire spazi ai poveri, ha annunciato: “La settimana prossima incontreremo i superiori degli istituti religiosi e i 36 parroci prefetti per metterci all’opera”. Tra le proposte concrete per il Giubileo quella di “arrivare a 100 parrocchie che forniscono il doposcuola” ha spiegato il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia, che è intervenuto anche sulla questione delle tensostrutture pensate per offrire accoglienza ai senza fissa dimora. “La polemica mi sembra un po’ campata in aria. E’ chiaro che non è soluzione ma nel frattempo queste persone stanno nelle tende. In questa fase che facciamo?” ha detto Trincia. Dal canto suo Gualtieri ha assicurato: “Le tensostrutture si faranno tutte e quattro. Si sta procedendo secondo i piani e saranno pronte per il Giubileo”.

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