In un intervento determinato e pieno di energia, il Procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, ha annunciato misure incisive contro l’abusivismo edilizio e ribadito l’importanza della lotta alla criminalità organizzata. Durante la manifestazione “Un borgo di libri”, tenutasi nella Cattedrale di Casertavecchia, Gratteri ha dichiarato di aver intensificato gli abbattimenti di edifici abusivi, portandoli a 12 al mese, contro i cinque o sei degli anni precedenti.
Tra i suoi prossimi obiettivi, ha annunciato la demolizione di 60 edifici abusivi nei Campi Flegrei, sottolineando che chi ha costruito in quelle aree sapeva di trovarsi in una zona rossa, dove l’indice di edificabilità è zero. “Non ci sono sconti da fare e non mi fermeranno”, ha affermato con decisione.
Gratteri, giunto da un anno nel suo ruolo a Napoli, ha riflettuto sull’importanza della cultura nella città partenopea. A suo avviso, Napoli è una città con una vivacità culturale unica, dove si vendono più biglietti per il teatro che a Roma o Milano. Questo è segno di una popolazione che non si limita alla criminalità di strada e alle infiltrazioni camorristiche, ma che mantiene anche un forte impegno intellettuale e sociale.
Rispondendo alle domande del giornalista Dario Del Porto, Gratteri ha evidenziato anche il capillare controllo del territorio grazie alla tecnologia: le 1.400 telecamere installate in città hanno contribuito alla soluzione di ben 20 degli ultimi 25 omicidi.
Il Procuratore ha inoltre sottolineato come la criminalità organizzata sia stata una delle prime a sfruttare i social media, utilizzando piattaforme come Facebook non appena la tecnologia si è resa disponibile. Questo, ha ricordato, evidenzia la necessità di un uso efficace della tecnologia anche da parte delle forze dell’ordine, soprattutto di fronte alle carenze di personale, sia nel tribunale di Napoli che nella Procura, dove mancano rispettivamente 50 giudici e 22 magistrati.
Gratteri non ha evitato di esprimere un giudizio severo su temi delicati come il rapporto tra magistratura e informazione. Ha criticato la recente norma che impedisce la pubblicazione dei contenuti dei provvedimenti restrittivi, definendola una “involuzione democratica” e un colpo alla libertà di stampa. Tuttavia, ha anche puntato il dito contro i giornalisti, colpevoli a suo dire di non aver preso posizione contro la riforma Cartabia al momento opportuno.
Il Procuratore ha poi lanciato un avvertimento contro i modelli negativi proposti ai giovani, come i neomelodici che inneggiano alla violenza contro le forze dell’ordine. Gratteri ha ribadito il suo impegno a parlare nelle scuole, uno dei rari inviti che accetta volentieri, pur mettendo in guardia i dirigenti scolastici sulla scelta degli ospiti. Ha citato un episodio in cui si è trovato a parlare contro le droghe accanto a un parlamentare che invece ne difendeva la liberalizzazione, con il plauso di molti studenti.
Nicola Gratteri continua a rappresentare una figura di riferimento nella lotta alla criminalità e all’abusivismo a Napoli. Il suo lavoro mira non solo a colpire le infrastrutture illegali e le reti criminali, ma anche a rafforzare la cultura e il senso civico di una città che, nonostante le difficoltà, mostra una vivacità e un potenziale unico.