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Cronache

Nessuna traccia del calciatore argentino Emiliano Sala nel canale della Manica. Ricerche sospese ma non si trovano rottami dell’aereo e corpi

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La polizia dell’isola di Gurnsey ha annunciato la fine infruttuosa delle ricerche del calciatore argentino Emiliano Sala e del pilota David Ibbotson, dati per dispersi da oltre due giorni dopo la scomparsa dai radar sulla Manica del piccolo Piper che avrebbe dovuto portare il giocatore da Nantes a Cardiff dopo il suo trasferimento al club gallese. La decisione è stata presa dal comandante della capitaneria di porto locale, David Barker. Già ieri i soccorritori avevano escluso qualunque speranza di trovare in vita Sala e il pilota.

L’isola di Gurnsey, territorio autonomo sotto la Corona britannica, si trova in mezzo fra le coste francesi e quelle inglesi. Motivando lo stop alle ricerche, il capitano Barker – citato dall’agenzia Pa – ha parlato di “una decisione difficile”, ma ormai inevitabile, dopo aver sottolineato come le chance di trovare dei superstiti fossero “estremamente remote” fin dall’inizio: visto che le temperature delle acque del Canale non permettono di immaginare una sopravvivenza oltre qualche ora anche ammettendo l’ipotesi che Sala e il pilota del piccolo aereo da turismo potessero essersi salvati inizialmente ammarando. Barker ha evidenziato gli sforzi compiuti, con l’impiego di mezzi aerei e navali, per perlustrare un tratto di mare di 1700 miglia quadrate individuato come quello d’un possibile impatto grazie ai segnali dei cellulari delle due persone a bordo e ad immagini satellitari. Ha peraltro aggiunto che non e’ stata trovata “alcuna traccia” di rottami o corpi. “I miei pensieri sono con le famiglie del pilota e del passeggero”, ha concluso.

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Cronache

Bambino investito e ucciso alla periferia di Perugia

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Un bambino di pochi anni è morto dopo essere stato investito in strada alla periferia di Perugia. L’incidente è avvenuto nella zona di San Sisto. Sono in corso accertamenti della polizia locale per ricostruire quanto successo.

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Eredità Agnelli: disposti sequestri per 74 milioni

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E’ stato disposto dalla procura di Torino un sequestro di beni preventivo per 74 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta che ruota intorno all’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento riguarda i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro è stato disposto da un gip del tribunale di Torino su richiesta della procura ed è finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino a 74,8 milioni. A eseguire il provvedimento è stata incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino della guardia di finanza. Il fascicolo è aperto per dichiarazione fraudolenta e truffa ai danni dello Stato.

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Cronache

Camorra: il pentimento shock di Luisa De Stefano, la boss del rione Pazzigno

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È un vero colpo di scena quello che emerge dalle aule di giustizia napoletane: Luisa De Stefano, leader indiscussa del gruppo camorristico delle “pazzignane”, ha deciso di collaborare con la giustizia dopo otto anni di detenzione. La notizia, riportata oggi dal Corriere del Mezzogiorno, getta nuova luce sulle dinamiche criminali di San Giovanni a Teduccio, rione di Napoli Est, dove il gotha della camorra era solito emettere le sue sentenze di morte.

Il nome di Luisa De Stefano è stato associato a crimini. Siamo in un quartiere dove sono stati commessi due omicidi di spicco  nel 2016: quello di Francesco Esposito, affiliato al gruppo Piezzo, e di Raffaele Cepparulo, scissionista del rione Sanità. Quest’ultimo agguato, avvenuto in un circolo ricreativo di via Cleopatra, costò la vita anche all’innocente Ciro Colonna, appena 19enne. De Stefano, durante una serie di udienze, ha ammesso le proprie responsabilità e ha iniziato a fornire dettagli preziosi sul ruolo del suo gruppo e dei clan rivali.

Secondo le prime dichiarazioni della neo pentita, le riunioni per decidere le sorti delle vittime avvenivano su una scala condominiale, fuori dall’abitazione di Ciro Rinaldi, storico capo dell’omonimo clan. Luisa De Stefano, tuttavia, poteva permettersi il lusso di dare del tu ai capi della malavita e di partecipare attivamente alle decisioni di vita e di morte.

Il suo pentimento, consumato in due udienze consecutive, potrebbe rappresentare un duro colpo per il cartello criminale di Napoli Est e segnare un’importante svolta nelle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia.

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