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Cronache

Neonata morta in culla a Santa Maria a Vico, genitori indagati per omicidio colposo dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere

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  Sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo i genitori della neonata di un mese e mezzo trovata morta in culla in una abitazione di Santa Maria a Vico, nel Casertano, in vista dell’autopsia sul corpo della piccola che si svolgerà domani all’Istituto di Medicina legale dell’ospedale di Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

L’esame, disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, dovrà chiarire le cause del decesso e anche eventuali responsabilità da parte dei genitori; alla coppia la Procura sammaritana, di concerto con quella dei minori, ha deciso di sottrarre momentaneamente la cura degli altri due figli piccoli, che sono stati affidati ad una comunità.

I genitori della bimba hanno riferito ai carabinieri e al pm Stefania Pontillo di averle fatto un bagnetto, che poco dopo ha manifestato segni di malessere e di aver per questo chiamato il pediatra, che aveva prescritto loro una cura. La neonata però poco dopo si è addormentata ed è stata trovata morta nella culla dalla madre. Sul suo corpo i sanitari del 118 hanno riscontrato la presenza di ustioni e segni che potrebbero corrispondere a ecchimosi. Ascoltati per diverse ore in caserma i genitori hanno raccontato ai Carabinieri – secondo quanto è trapelato – che la neonata si era scottata durante il bagnetto a causa di un getto di acqua bollente uscito per errore dal rubinetto.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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