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Cronache

Nei pronto soccorso 800.000 pazienti di nessuno

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Nei pronto soccorso italiani vengono fatte ogni anno oltre 20 milioni di visite, ma si creano anche veri e propri ‘reparti fantasma’, dove 800.000 ‘pazienti di nessuno’ vi stanziano per almeno 2 giorni per ricevere cure e 18.000 anziani muoiono in barella in attesa di un posto letto. Ma il personale è sempre meno e “mancano circa 5000 medici, in pratica 3 su 10”. E “i tempi di attesa per ricovero in molte regioni superano i 3 giorni”. E’ la denuncia consegnata al ministro della Salute Orazio Schillaci dalla Società Italiana della Medicina dell’emergenza e urgenza (Simeu), che ha manifestato oggi a Roma. “Medici e infermieri senza respiro” e “Serve ossigeno per il pronto soccorso”. Sono alcuni dei cartelli esposti dagli operatori sanitari dell’emergenza e del 118, che si sono dati appuntamento sotto al Ministero della Salute. “Mettiamo la toppa ai problemi della sanità e facciamo le veci di quello che non funziona nella medicina del territorio e nei reparti. Esattamente un anno fa – spiega Fabio De Iaco, presidente Simeu – eravamo in piazza a Roma e ci torniamo ora perché non è cambiato nulla, se non in peggio. La Medicina dell’emergenza-urgenza interviene negli istanti in cui si gioca la vita e la morte delle persone. Ma siamo in un periodo di grandissima sofferenza”. “Basti pensare – precisa De Iaco, che dirige la struttura di Medicina emergenza urgenza dell’ospedale Maria Vittoria di Torino – che in Pronto soccorso vengono curate ogni anno 800.000 persone per almeno 2 giorni (ma con punte di 5 e 6 giorni): sono quelli che chiamiamo ‘i pazienti i nessuno’, non trovano assistenza in un ricovero ospedaliero e nemmeno sul territorio. Oltre a questo ogni anno 2,8 milioni di persone passano dal pronto soccorso prima del ricovero e attendono in media 14 ore, un tempo enorme rispetto a quello di 6 ore previsto dalle linee guida e soprattutto che varia molto, superando spesso le 36 di attesa”. Praticamente “all’interno dei pronto soccorso ci sono interi ‘reparti fantasma’ di medicina”. La conseguenza è che proprio qui trovano la morte sempre più spesso pazienti in attesa di ricovero. “Ogni anno ne contiamo circa 18.000 che hanno aspettato almeno 24 ore in barella, sono in genere anziani malati cronici, che non trovano un letto in reparto dove poter morire con i propri cari accanto”. Al termine della manifestazione, il ministro della Salute Schillaci ha incontrato i vertici della Simeu. “Abbiamo incontrato oggi medici in rappresentanza degli operatori del Pronto soccorso – ha sottolineato Schillaci – per stabilire un contatto e avere una programmazione idonea per cercare di risolvere rapidamente i tanti problemi che affliggono questi lavoratori, ai quali teniamo molto perchè sono cruciali per il Servizio sanitario nazionale”. Da parte sua, De Iaco ha affermato che si è trattato di “un incontro formale e preliminare per avanzare le principali richieste del settore, ovvero in primis e non più dilazionabile, la necessità di un’iniezione di risorse organiche, con la possibilità di impiegare gli specializzandi”. I Pronto soccorso, commenta il presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore, “sono il biglietto da visita di un ospedale. E’ quindi fondamentale adottare provvedimenti per far fronte alla carenza di personale, anche con incentivi economici e il riconoscimento dello status di lavoro usurante”. Necessità queste ultime, evidenziate anche dal presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli.

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Cronache

Rischio disagi nel weekend per lo sciopero dei treni

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Treni a rischio per chi viaggia nel weekend. Scatta stasera alle 21 lo sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto ferroviario, fino alla stessa ora di domenica, proclamato dai sindacati autonomi. La protesta coinvolgerà “tutto il personale delle aziende che operano nel settore ferroviario”, informa il sindacato di base Usb e quindi Fs, Italo e Trenord. Fs già da ieri ha avvertito che “lo sciopero potrebbe avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale di Trenitalia”, con gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, che “potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine della protesta sindacale”. Il gruppo invita, quindi, i passeggeri “a informarsi prima di recarsi in stazione e, se possibile, a riprogrammare il viaggio”.

L’agitazione di questo weekend “si colloca dentro la vertenza per il rinnovo contrattuale nazionale delle attività Ferroviarie, portato avanti da un fronte ampio di sigle di base” spiega l’Usb. Ma dopo questo stop i treni non saranno coinvolti dallo sciopero generale di Cgil e Uil in programma venerdì 29 novembre. A parte il trasporto ferroviario, lo sciopero coinvolgerà, infatti, tutto il resto del personale dei trasporti: aereo, marittimo, bus, tram, filobus. Sullo sciopero generale indetto dalla Cgil e dalla Uil per il 29 novembre “abbiamo rispettato tutte le norme e le leggi che ci sono”, ripete intanto il leader della Cgil, Maurizio Landini, a margine della tappa di Bologna della terza marcia mondiale per la pace.

“Invito tutti i lavoratori a esserci”, è l’appello del segretario generale, che spiega come si sia deciso di “esentare i ferrovieri semplicemente perché c’è uno sciopero già oggi e domani, quindi non era possibile proclamarlo e abbiamo rispettato quella regola. Per il resto, abbiamo rispettato le norme e le leggi che ci sono”. “Ai lavoratori di tutte le altre categorie e settori chiediamo di partecipare, perché la condizione che ci ha portato allo sciopero parte da cose molto precise. Landini il 29 sarà alla manifestazione a Bologna. Nella stessa giornata il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sarà invece a Napoli.

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A Napoli si lancia da auto in corsa per sfuggire ad abusi

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E’ salita su un’auto pensando fosse il taxi che stava aspettando per tornare a casa ma una volta a bordo il conducente ha iniziato a molestarla e quando lei ha reagito l’ha schiaffeggiata e le ha sottratto il cellulare. Così la ragazza, nel tentativo di fuggire alle violenze, ha aperto la portiera e si è lanciata dall’auto in movimento. E’ accaduto la notte scorsa, in via Fratelli Grimm alla periferia di Napoli, nel quartiere di Ponticelli. La Polizia di Stato ha arrestato un 38enne del Casertano per rapina e violenza sessuale.

E’ stato un cittadino a chiamare la polizia e a raccontare che una donna si era lanciata da un’auto in corsa. I poliziotti, giunti immediatamente sul posto, hanno accertato che la vittima era salita a bordo in corso Umberto. Grazie alle descrizioni del veicolo e dell’aggressore, gli agenti del Commissariato Vasto-Arenaccia, hanno rintracciato in via Brin il responsabile che, dopo essere stato identificato e trovato in possesso degli effetti personali della vittima, è stato arrestato; inoltre, nel veicolo, gli operatori hanno rinvenuto diversi documenti di riconoscimento intestati ad altre persone, di cui l’uomo non ha saputo giustificare la provenienza; il 38enne è stato anche denunciato per ricettazione.

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Fa volare drone sul Colosseo, denunciato turista

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Ha tentato di far volare un drone senza autorizzazione sul Colosseo poi ha cercato di nascondersi tra la folla, ma è stato individuato e denunciato. E’ accaduto ieri pomeriggio quando una pattuglia della polizia locale del I Gruppo Centro storico ha sorpreso un turista di 45 anni, proveniente dagli Usa ma di origine guatemalteca, intento a far volare un drone in piazza del Colosseo senza autorizzazione. Gli agenti sono riusciti rapidamente a individuarlo, nonostante i suoi tentativi di confondersi tra la folla. Nei confronti dell’uomo sono scattate le contestazioni previste dalla normativa vigente, per aver fatto volare un APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto) in zona vietata. Oltre alla denuncia, è stato eseguito il sequestro del drone insieme a tutti gli accessori in dotazione.

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