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Cronache

‘Ndrangheta, nuovo collaboratore di giustizia nel vibonese: è Renato Marziano, di 51 anni

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C’è un nuovo collaboratore di giustizia nel Vibonese e la circostanza singolare è che ha avviato tale percorso da circa 5 anni ma di lui non si è mai saputo nulla in quanto fino ad oggi non è stato versato niente sia nelle varie ordinanze di custodia cautelare né è mai stato chiamato a testimoniare nel corso dei numerosi processi per ‘ndrangheta che si sono celebrati. Il suo nome Renato Marziano, di 51 anni, di Vibo Valentia, adesso compare nell’avviso di conclusione delle indagini dell’operazione “Portosalvo” nei confronti di 22 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, cinque omicidi, tentato omicidio, estorsioni, reati in materia di armi ed altro con l’aggravante delle modalità e dell’agevolazione mafiosa. Marziano è assistito dall’avvocata Ketty De Luca, specializzata nel rappresentare i collaboratori di giustizia.

Di lui poco si sa e quel poco lo si apprende sempre dall’avviso di conclusione delle indagini – in cui gli viene mossa la contestazione associativa di stampo mafioso – dove lo si inquadra come partecipe attivo alla Locale di Piscopio, “con il compito di assicurare le comunicazioni tra gli associati, partecipare alle riunioni ed eseguire le direttive dei vertici della società e dell’associazione, riconoscendo e rispettando le gerarchie e le regole interne al sodalizio e consumando i reati-scopo della consorteria”. Sempre secondo le risultanze investigative era alle dirette dipendenze del presunto “capo locale” Nazzareno Fiorillo, per conto del quale, secondo l’accusa, svolgeva anche la funzione dì autista, collaborava strettamente con lui nella cura degli interessi della cosca, eseguendo le sue disposizioni, assicurando il controllo del territorio e commettendo reati fine del gruppo, in particolare nel campo delle truffe, mettendosi altresì a disposizione della consorteria anche quale azionista per l’esecuzione dei crimini più cruenti.

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Cronache

Schianto con l’auto sull’A1 all’altezza di Casoria, morti due giovani di Cesa

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Due giovani originari di Cesa, nel Casertano, i 26enni Vincenzo Massaro e Alessia Marino, sono morti in seguito ad un grave incidente stradale che ha coinvolto l’auto, una Fiat 500, su cui viaggiavano. Il sinistro si è verificato nella notte, sull’autostrada A1, nel tratto compreso nel comune di Casoria (Napoli). La dinamica è ancora al vaglio della Polizia stradale, ma sembra che la 500 condotta dal ragazzo sia sbandata per poi essere urtata violentemente da un’altra auto. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Cesa, Enzo Guida.

“La nostra comunità – afferma in una nota a nome dell’amministrazione comunale – è stata sconvolta da una tragedia, l’ennesima, che colpisce tutti noi. Due vite spezzate. Ancora una volta il nostro paese si trova a dover piangere, per morti assurde. Questa sera e domani erano in programma le serate dell’Asprinum Festival e, di intesa con la Pro loco, abbiamo deciso di annullare gli eventi. Dovevano essere giornate di festa, di allegria, ma questa ferale notizia lascia tutti addolorati. L’intera comunità è vicina alla famiglie coinvolte, esprimendo un profondo sentimento di cordoglio”. Anche il sindaco di Succivo Papa ha espresso il “più profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie coinvolte”. Alessia Marino, una delle due vittime, risiedeva a Succivo e lascia due figli piccoli.

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Cronache

Camerota, grave incidente stradale: un morto e 4 feriti

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Nel pomeriggio di oggi, un tragico incidente stradale ha avuto luogo sulla strada provinciale per Camerota, coinvolgendo due autovetture. Le dinamiche della collisione sono ancora da chiarire, e le autorità stanno lavorando per accertare le cause dello scontro.

Cinque persone sono rimaste ferite in modo piuttosto grave, tra cui una donna che purtroppo non è sopravvissuta all’impatto. Sul luogo dell’incidente sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco, che hanno provveduto a mettere in sicurezza i veicoli coinvolti, evitando ulteriori rischi.

Presenti anche i Carabinieri delle stazioni di Sapri e Camerota, impegnati nelle operazioni di rilievo e negli adempimenti necessari per avviare le indagini. Le persone ferite sono state immediatamente trasportate presso l’ospedale di Vallo della Lucania, dove hanno ricevuto le cure del caso.

Questo tragico evento ha scosso la comunità locale, richiamando ancora una volta l’importanza della sicurezza stradale e della prudenza al volante.

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Cronache

Eredità Agnelli: difesa Elkann, non c’è patrimonio occulto

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“Non è mai esistito e non esiste alcun patrimonio occulto dell’eredità Agnelli”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dai legali di John, Lapo e Ginevra Elkann “a fronte della sequenza di reiterate falsità che affolla in questi giorni i mezzi di informazione”.

“Non è mai esistito e non esiste – affermano gli avvocati – alcun patrimonio occulto dell’eredità Agnelli: i fratelli Elkann, nominati dalla nonna eredi universali, hanno adempiuto a tutti gli oneri amministrativi e fiscali che spettano ai soggetti che ereditano da persone residenti all’estero, come indiscutibilmente era Marella Caracciolo”. “Non è vero – prosegue la nota – che siano state presentate dichiarazioni fiscali integrative che hanno fatto emergere patrimoni sconosciuti al fisco italiano”. Gli avvocati aggiungono che “i gioielli di cui si parla molto a sproposito erano certamente beni di proprietà di Marella Caracciolo, che ne ha disposto in vita come ha voluto”.

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