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Cronache

Nave Alex Mediterranea rifiuta di sbarcare i migranti a Malta, il Viminale: è una provocazione

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Il Viminale vuole che la nave Alex vada a Malta che si è detta disponibile, ma l’Ong Mediterranea rifiuta la destinazione. Un comportamento che, secondo il ministero dell’Interno e’ una “provocazione” e dimostra che l’organizzazione si preoccupa di ottenere “l’impunita’”. Il giorno dopo il salvataggio di 54 migranti – tredici dei quali sono stati portati gia’ a terra – il veliero che li ha raccolti e’ fermo a sud di Lampedusa, in acque internazionali. La Valletta ha dato la sua disponibilita’, ma come far giungere i migranti sull’isola? “Non siamo attrezzati a percorrere 100 miglia”, aveva detto la ong, prima di rifiutare. La Difesa ha messo a disposizione mezzi della Marina Militare per il trasbordo. Dal titolare del Viminale non e’ pero’ arrivato il via libera. “E’ una questione di principio, non decidono loro dove sbarcare”, dicono al Viminale, che non vuole far riprendere il mare all’imbarcazione umanitaria dopo aver portato a termine la sua missione. L’obiettivo e’ il sequestro.

Alcuni momenti della missione Sofia nel Mediterraneo

Meglio se a La Valletta. Mentre in 13 (donne e bambini) sono stati evacuati nel pomeriggio dal veliero. Ed intanto, ecco un’altra ‘grana’: la Alan Kurdi, nave della tedesca Sea Eye, ha soccorso 65 persone al largo della Libia e si sta dirigendo verso nord. Salvini si e’ affrettato a scrivere al collega Horst Seehofer: “se ne occupi la Germania, non verranno in Italia”, il solito avviso. Come gia’ la Sea Watch qualche giorno fa, anche la Alex e’ cosi’ ferma al limite delle acque territoriali italiane, a sud di Lampedusa. Il veliero di 18 metri (con 11 persone di equipaggio) e’ adatto per crociere nelle isole del Mediterraneo, ma non ad ospitare per molti giorni una cinquantina di migranti (11 donne e 4 bambini) scampati dai centri di detenzione libici. La nave e’ stata raggiunta dai militari della Guardia di finanza che le hanno notificato il divieto d’ingresso nelle acque italiane firmato nella notte da Salvini e dai colleghi di Difesa e Trasporti. Il divieto, protesta Mediterranea, “e’ illegittimo perche’ non puo’ applicarsi a una nave che ha effettuato una operazione di soccorso. E perche’ non puo’ essere vietato a una bandiera italiana ingresso nelle acque del proprio Paese”. Una via per uscire dall’impasse era arrivata da Malta – per anni ‘nemica’ dell’Italia sul dossier migranti, ma negli ultimi mesi diventata alleata – che aveva offerto di accogliere i 54 della Alex. In cambio, l’Italia avrebbe dovuto prendere 55 migranti attualmente sull’isola. “Un mercato indegno di esseri umani”, accusa Filippo Miraglia dell’Arci. Ma la disponibilita’ di Malta e’ rimasta per ora sulla carta. Nessuna nave – ne’ italiana ne’ maltese – si e’ fatta avanti. La Difesa ha informato il Viminale che la Marina e’ pronta a mandare un suo mezzo per il trasbordo dei naufraghi.

Da Salvini non c’e’ pero’ stato il via libera. Un altro capitolo del complicato rapporto tra i due alleati di governo, tanto che il vicepremier Luigi Di Maio, pur accusando Mediterranea di “fare lo show sulla pelle dei disperati”, non risparmia una frecciata al collega: “non ci si puo’ occupare dei migranti – osserva – solo quando fanno notizia, qui ci sono 54 persone su una barca e ne sono sbarcate 300 nell’ultimo mese. Dobbiamo lavorare sempre a difendere i confini e non solo quando ci sono le ong”. Il ministro dell’Interno, da parte sua, tiene il punto: “Alex – e’ l’invito del Viminale – si diriga verso Malta, l’Italia e’ pronta ad offrire collaborazione per il trasbordo degli immigrati a patto che attracchi a La Valletta per le verifiche di legge”. In sostanza, l’ultima offerta alla Alex era quella di affiancarle una nave militare italiana che potrebbe prendere a bordo una parte dei 41 e poi ‘scortarla’ in sicurezza verso Malta. Un’offerta pero’ rispedita al mittente. La Valletta ha una legislazione piu’ dura sugli interventi delle navi umanitarie. Lo stallo, dunque, continua. Sul veliero, informa la ong, e’ stata “una giornata interminabile”. Col sole a picco, le coperte termiche sono state legate sopra il ponte per fare un po’ d’ombra. Dopo la visita dei medici a bordo, in 13 sono stati evacuati da una motovedetta della Guardia costiera a Lampedusa: donne (3 incinte), bimbi (tra loro anche la piccola Jasmine, di soli 2 anni), famiglie intere. Ed in navigazione dalle acque sar libiche verso quelle territoriali di Italia o Malta c’e’ ora la Alan Kurdi, con 65 migranti salvati su un gommone in difficolta’. Salvini ha subito scritto al collega tedesco Seehofer: provveda la Germania a farli sbarcare, ma non in Italia, “neppure ai fini di una prima accoglienza, in vista di una successiva, ipotetica operazione di redistribuzione delle persone a bordo verso altri Stati”.

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A Napoli fiaccolata per Chiara, “Perdonaci”

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Centinaia di persone hanno preso parte a Napoli alla fiaccolata organizzata in serata in memoria di Chiara Jaconis, la giovane padovana morta dopo essere stata colpita in testa da un vaso domenica scorsa mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli. Dalla gente del quartiere si è più volte levato il grido “perdonateci” rivolto ai familiari della 30enne veneta. “Napoli forse non è la città più bella del mondo ma ha la popolazione più bella del mondo”, ha detto Gianfranco Jaconis, il padre di Chiara presente con la sorella della ragazza, Roberta. Centinaia i cittadini dei Quartieri Spagnoli che lo attendevano con in mano candele accese e palloncini bianchi, tanti lo hanno abbracciato.

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Turista morta a Napoli, video dell’incidente acquisito dalla Ps

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Su delega della Procura di Napoli è stato acquisito dalla Polizia il video registrato da un sistema di videosorveglianza che ritrae il momento in cui la statuetta colpisce al capo Chiara Jaconis, la turista padovana di 30 anni deceduta in ospedale a Napoli a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica pomeriggio nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Le immagini – confluite nel fascicolo aperto dagli inquirenti che, al momento, potizzato l’omicidio colposo – ritraggono le fasi immediatamente precedenti la tragedia e l’esatto momento in cui la statuina, frantumatasi in pesanti schegge nell’impatto con un balcone, colpisce la giovane al capo.

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Auto contro guardrail in A15, un morto

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Un uomo di 81 anni, originario della Campania, è morto in un incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio lungo l’autostrada A15 nel tratto tra Pontremoli (Massa Carrara) verso Berceto, nel Parmense. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, al volante di un’auto di grossa cilindrata, ha improvvisamente impattato il veicolo contro il guardrail. L’impatto violento ha costretto la chiusura temporanea del tratto stradale interessato, in particolare l’autostrada della Cisa, tra i caselli di Pontremoli e Berceto. Il personale di soccorso giunto sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 61enne.

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