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Cronache

Nassiriya, carabiniere abruzzese risarcito dopo 21 anni

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Ventuno anni dopo la strage di Nassiriya, il Consiglio di Stato ha riconosciuto il diritto di Lucio Cosenza, carabiniere di Chieti oggi 49enne, ad essere considerato vittima del terrorismo, nonostante non avesse riportato ferite fisiche nell’attentato, a causa di un disturbo post traumatico da stress. Lo riporta il quotidiano ‘il Centro’ nell’edizione odierna. Era il 12 novembre 2003 quando un camion carico di tritolo esplose all’interno della base Maestrale, in Iraq, uccidendo 12 carabinieri, cinque soldati e due civili italiani. Cosenza, all’epoca in missione con il 7/o Reggimento carabinieri Trentino Alto Adige, si salvò dall’esplosione perché stava riposando dopo una notte di lavoro.

Negli anni seguenti il carabiniere abruzzese iniziò a manifestare i sintomi di un disturbo post traumatico da stress, conseguenza dell’attentato. Nonostante questo, il ministero dell’Interno aveva inserito Cosenza solo tra l’elenco delle “vittime del dovere” e non in quello delle “vittime del terrorismo”. Dopo un lungo iter giudiziario, i giudici amministrativi di secondo grado hanno scritto la parola fine sulla vicenda, respingendo il ricorso presentato dal ministero dell’Interno e accogliendo la tesi di Cosenza (assistito dall’avvocato Alessandro Di Sciascio), al quale ora dovranno essere riconosciute agevolazioni in materia di contributi previdenziali, assistenza psicologica, prestazioni sanitarie e farmaceutiche e borse di studio per i figli esenti da imposizioni fiscali. Si tratta di benefici che vanno ad aggiungersi a quelli già riservati alle “vittime del dovere”.

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Ucciso nel Milanese, fermato un 19enne di Rozzano

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Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso a Rozzano, nel Milanese, nella notte tra il 10 e l’11 ottobre, è stato accoltellato per delle cuffie wireless da 20 euro o poco più. E con l’accusa di omicidio a scopo di rapina è stato sottoposto a fermo un 19enne che ha precedenti per furto e rapina ed abita a Rozzano con i genitori. A casa sua sono stati trovati, lavati ad asciugare, i pantaloni usati la sera del delitto. E le cuffie sono state recuperate in un cassonetto. Il provvedimento di fermo è giunto alla fine dell’interrogatorio del pm, Letizia Mocciaro, davanti agli investigatori dell’Arma.

Il 19enne, che compirà 20 anni il mese prossimo, abita in un quartiere non distante dal viale dove è stato accoltellato il 31enne. I Carabinieri ancora non avevano un nome, ma avevano individuato la sua figura grazie all’analisi delle telecamere, dalle quali, peraltro, si vedeva già per strada camminare con un coltello. Quando ha incontrato Manuel, da solo, al buio, gli avrebbe detto “dammi qualcosa” e forse ad un accenno di reazione di lui, o a un suo rifiuto, gli ha sferrato la coltellata, unica, al petto, a causa della quale Mastrapasqua morirà poco dopo i soccorsi, in ospedale. Poi il 19enne ha girovagato e ha preso un treno per Alessandria, con l’intenzione di andare a Torino e in seguito all’estero ma senza un vero piano. In stazione è stato notato da agenti della Polfer che lo hanno controllato. Superato il controllo dei documenti, forse per il rimorso, è tornato dai poliziotti dicendo “ho combinato un casino a Rozzano”.

La questura ha così avvertito i Carabinieri. Dopo l’attenta analisi dei tabulati e delle telecamere è emerso che, per ironia della sorte, Manuel è stato accoltellato uno due minuti prima che passasse la pattuglia dei Carabinieri nel viale dove è stato trovato agonizzante dai militari. E che il presunto assassino lavora anch’egli, come lavorava la vittima, in un supermercato a Milano (non della stessa catena).

I due comunque pare non si conoscessero. Già nelle ultime ore le indagini si stavano orientando verso una rapina finita in tragedia ad opera di uno sbandato. Le attività dei carabinieri sono proseguite per tutto il giorno nella raccolta di testimonianze di persone a lui vicine per capire se qualcuno avesse motivi di astio nei confronti del magazziniere che, però, non sono emersi; anzi, con il tempo sono stati esclusi perché la sua vita era davvero senza ombre. Parallelamente, gli investigatori, coordinati dal pm Mocciaro, hanno analizzato le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona ad ampio raggio.

La vittima, stando alle immagini, era uscito poco dopo la mezzanotte dal supermercato Carrefour in cui lavorava in via Farini a Milano. Rispetto ai video che lo ritraevano all’uscita del supermercato, gli mancavano una busta per la spesa e un “accessorio”, proprio quelle cuffie che hanno contribuito a determinare la svolta nelle indagini. Il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Pierluigi Solazzo, d’intesa con il prefetto Claudio Sgaraglia, per dare un’immediata risposta dopo l’omicidio di Mastrapasqua aveva intanto potenziato oggi i servizi di controllo del territorio.

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Campi Flegrei, per la città di Napoli 301 persone a esercitazione

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“Siamo molto soddisfatti. Abbiamo registrato la partecipazione di centinaia di cittadini che si sono recati presso le aree di attesa di Fuorigrotta, Bagnoli, Soccavo e Chiaiano. I cittadini hanno partecipato e si sono informati sul sistema di Protezione Civile; poi sono stati accompagnati ai tre punti d’incontro per la registrazione vera e propria. Dalla stazione di Napoli centrale è anche partito un treno per Afragola per simulare il trasferimento verso le regioni gemellate che accoglieranno i cittadini dell’area interessata”.

Questo il bilancio della presenza all’esercitazione per la città di Napoli fatto da Pasquale Di Pace, dirigente della Protezione civile del Comune. “Le esercitazioni interessano i cittadini, ma anche la macchina della Protezione Civile. Certamente si può fare meglio, comunicare sempre di più per coinvolgere i residenti che sono gli attori fondamentali, anche attraverso le associazioni e le parrocchie che ci stanno già affiancando. Continueremo ad effettuare esercitazioni, eventualmente testando anche l’esodo autonomo, che è l’altra modalità possibile di allontanamento insieme a quella assistita che è stata oggetto dell’esercitazione odierna”, assicura Di Pace. Per il Comune di Napoli hanno partecipato all’esercitazione per il rischio vulcanico 301 persone, più cinque animali da compagnia, 54 persone in più delle 247 che si erano registrate nei giorni scorsi.

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A Napoli parcheggiatore abusivo aggredisce ausiliare traffico

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Il deputato Avs, Francesco Emilio Borrelli, chiede “tolleranza zero e norme più severe per assicurare alla giustizia i parcheggiatori abusivi”. E lo dopo l’aggressione subìta venerdì scorso, alle 10 del mattino, da un dipendente Anm. L’ausiliare del traffico era in servizio in traversa Sebastiano Veniero zona Fuorigrotta, mentre effettuava con dei colleghi controlli di auto in sosta nelle strisce blu elevando i verbali alle auto sprovviste di ticket, è stato brutalmente aggredito da un parcheggiatore abusivo.

L’aggressore, ricorda Borrelli, “ha iniziato a minacciarlo di morte ed è passato dalle minacce all’aggressione fisica rompendo il tablet di servizio e prendendo a calci e pugni perché l’ausiliario aveva osato invadere la ‘sua zona’ multando addirittura la sua macchina, risultata in seguito essere intestata a persona deceduta”.

“La vittima ha riportato sette giorni di prognosi mentre il parcheggiatore abusivo si era dileguato – aggiunge il deputato – Questa mattina, tornato al ‘suo posto di lavoro’ come se nulla fosse, il parcheggiatore abusivo è stato identificato e arrestato dalla Polizia giudiziaria della Municipale”.

“E’ sconvolgente la naturalezza con la quale il protagonista di questa vigliacca aggressione sia tornato sul luogo del delitto per continuare ad esercitare la sua attività criminale come se nulla fosse, dopo aver aggredito un ausiliario del traffico – sostiene Borrelli – Prova evidente del senso di impunità che rassicura gli estorsori della sosta e li rende sempre più violenti e arroganti. Proprio per questo, da anni chiedo misure più severe contro i parcheggiatori abusivi nei confronti dei quali l’unica risposta delle istituzioni deve essere: tolleranza zero. Ho anche presentato una proposta di legge sull’introduzione di uno specifico illecito penale relativo all’attività dei parcheggiatori abusivi, incomprensibilmente bocciato dalla maggioranza di governo cieca di fronte a questo fenomeno dilagante. Mi auguro che l’aggressore venga giudicato con il massimo della severità”.

Queste le parole di Borrelli. “Non ne possiamo più delle continue aggressioni – sottolinea l’ausiliario che ha subìto l’aggressione – tutti i giorni combattiamo con questi personaggi. Il mio aggressore questa stamattina è stato arrestato proprio dove mi aveva aggredito ieri mentre esercitava la sua attività mentre a me restano 7 giorni di prognosi. Trovo tutto questo inaccettabile ma di sicuro, se dovessi ancora incontrarlo, non esiterò a denunciare di nuovo”.

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