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Cultura

Napoli, week end immersi nell’arte contemporanea con le inaugurazioni di Villa Campolieto, Villa Pignatelli e Studio Trisorio

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Dopo una settimana dedicata ai Gladiatori, al Mann, che hanno visto il sold out delle prenotazioni in ottemperanza alle norme anticovid, il week end iniziato venerdì 7 Maggio , ha confermato la sete di arte per la troppo prolungata della chiusura di musei, gallerie e spazi culturali come ancora se ne soffre per i teatri e i cinema, che stentano a ripartire. Un fine settimana pieno di interessanti appuntamenti e all’insegna, questa volta dell’arte contemporanea. Ha esordito la Fondazione Ente Ville Vesuviane che con la mostra cosi fan tutti , ideata sulle opere del collezionista Ernesto Esposito, curata da Marianna Agliottone, con la supervisione di Lucianna Iovieno neo responsabile conservazione e valorizzazione della Fondazione, ha inaugurato negli splendidi ambienti di Villa Campolieto, sicuramente il gioiello più splendente del meraviglioso Miglio d’oro che si percorre tra Portici ed Ercolano alle falde del Vesuvio. Jannis Kounellis, Damien Hirst, Gilbert, Trey Abdella, Daniel Knorr, Alexandre Mxwell, Dan Who, Thomas Ruff, sono solo alcuni degli artisti internazionali in mostra che insieme agli artisti italiani, Giulia Piscitelli, Paolo Bini, Matteo Montani, Guglielmo Castelli, Angelo Volpe, Carol Rama ed tanti altri,  hanno reso particolare questo ritorno all’arte moderna di un sito, che come si evince dalle parole commosse di Ernesto Esposito, è stato precursore, oltre 40 anni orsono, di queste particolari contaminazioni artistiche con la mostra TerraeMotus  ideata, curata e prodotta da Lucio Amelio, insieme al quale il collezionista Esposito ha mosso i primi passi. La serata inaugurale, si è conclusa con un intervento di video mapping curato dall’artista Alessandra Buono, presente anche in mostra con una sua opera, proiettata sulla facciata laterale della villa. Nella mattinata, alla presentazione dell’evento alla stampa erano presenti insieme al presidente della Fondazione il sindaco di Torre del Greco, il sindaco di Ercolano che accompagnava la ministra Elena Bonetti. La mostra sarà aperta  dal Martedi alla Domenica dalle ore 10,00 alle 18,00

Arte contemporanea anche a Villa Pignatelli, in questo gioco di accostamenti tra classico e moderno, nelle sale della Villa in Riviera di Chiaia, dopo il percorso tra le sale espositive, ci si addentra in una parte degli appartamenti storici dove dialogano tre interpreti differenti per storia, generazione e cultura, associati da una comune sensibilità̀ verso i temi della libertà individuale, in particolare quella femminile. Orientamento esplicitato da ciascuna di esse con modalità proprie legate, naturalmente, alla specifica esperienza personale e professionale, ma in grado di presentare inattesi, a volte sorprendenti, punti di convergenza. Claire Fontaine (collettivo artistico fondato nel 2004) e Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni [Sa], 1977), assieme ad un’artista del Novecento, Pasquarosa (Anticoli Corrado [Rm], 1896 – Camaiore [Lu], 1973). La mostra, curata da Pier Paolo Pancotto, la prende forma grazie alla collaborazione tra la Direzione Regionale Musei Campania, la Collezione Agovino Napoli e la Fondazione Nicola Del Roscio | La Fondazione, Roma. La Mostra è visitabile negli orari 10.00 – 17.00, ultimo ingresso ore 16.00 / mercoledì – lunedì (martedì chiuso). Nel fine settimana e nei giorni festivi l’ingresso al Museo è consentito esclusivamente su prenotazione, secondo le vigenti disposizioni anticovid, con visite accompagnate alle ore 10.30, 12.00 e 15.00.

 

Dopo due luoghi storici della mondo che affaccia sul golfo di Napoli, che dopo essere state splendide dimore private, hanno conosciuto nel più recente passato e continuano a costruire  nel presente la loro vocazione nella divulgazione dell’arte, ci incamminiamo in via Carlo Poerio,  la parallela della Riviera di Chiaia, dove ha inaugurato ed è stato aperto al pubblico il nuovo showroom dello Studio Trisorio,  una tra le storiche  gallerie napoletane, in concomitanza con l’inaugurazione, presso la sede principale alla Riviera di Chiaia, della mostra  personale di Steve Riedell The Days.  Allo showroom, dove sono presenti i lavori di Marisa Albanese, Francesco Arena, Gregorio Botta, Fabrizio Corneli, Jan Fabre, Sergio Fermariello, Rebecca Horn, Christiane Löhr, Alfredo Maiorino, Umberto Manzo, Raffaela Mariniello, Robert Polidori, Steve Riedell, Luciano Romano, Mimma Russo, con una splendida vetrina sulla strada, da dove domina un video wall con i lavori degli artisti della galleria, si accede dall’interno del palazzo al numero 110 e immediatamente si entra in uno spazio che restituisce immediatamente  la bellezza dei lavori degli artisti con grandi arcate immerse in un  bianco che diventa parte integrante delle opere in esposizione.  Per poter visitare la mostra e lo showroom sono aperti da   Lunedì a Sabato dalle ore 10 – 13.30 e dalle 15.30 alle 19

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Cultura

Un tycoon delle cripto acquista all’asta e fa sapere che mangerà la banana di Cattelan

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Un tycoon delle criptovalute sta per mangiare la banana appiccicata alla parete di Maurizio Cattelan. Pagando 6,2 milioni di dollari da Sotheby’s, il collezionista Justin Sun, fondatore della piattaforma Tron, ha battuto altri sei concorrenti per una di tre edizioni dell’opera concettuale Comedian creata nel 2019 dall’artista padovano celebre in tutto il mondo per le sue provocazioni. Sun, che nella sua raccolta ha un Giacometti da 78 milioni comprato nel 2021, ha seguito l’asta da Hong Kong e pagato in criptovalute. Dopo aver messo le mani su Comedian ha fatto sapere che “nei prossimi giorni mangerà la banana come parte di questa unica esperienza artistica, onorandone il ruolo sia nella storia dell’arte che nella cultura pop”.

La banana in questione era stata acquistata poche ore prima dell’asta per 35 centesimi da un banchetto di frutta e verdura dell’Upper East Side: assieme al nastro adesivo grigio che l’attacca alla parete, deve essere sostituita regolarmente e questo fa parte del progetto di Cattelan che aveva inteso Comedian come una satira delle speculazioni del mercato: “Su che base un oggetto acquista valore nel sistema dell’arte?”, si era chiesto l’artista famoso per America, il water d’oro massiccio installato nel 2016 al Guggenheim. Piu’ di recente lo stesso Cattelan aveva aggiunto che “l’asta sara’ l’apice della carriera di Comedian. Sono ansioso di vedere quali saranno le risposte”.

Comedian aveva debuttato ad Art Basel Miami dove la galleria Perrotin ne aveva venduto le tre edizioni, due per 120 mila dollari e la terza per 150 mila, pagati da un anonimo acquirente che l’aveva poi donata al Guggenheim. Durante la fiera, l’artista delle performance David Datuna ne aveva mangiata una, costringendo Perrotin a chiudere lo stand prima del tempo. Un’altra banana era stata mangiata l’anno scorso da uno studente d’arte sudcoreano nel museo della fondazione Samsung a Seul: il giovane si era giustificato dicendo che “aveva fame”. Uno dei concetti alla base dell’installazione e’ che le sue parti devono essere continuamente rigenerate.

“Non è solo un’opera d’arte,” ha dichiarato Sun a Sotheby’s: “Comedian è un fenomeno culturale che collega i mondi dell’arte, dei meme e della comunità delle criptovalute e che ispirerà ulteriori discussioni in futuro”. Fatto sta che gia’ prima di essere messa all’asta, la banana è stata oggetto di attenzione quando, all’inizio di novembre, l’executive di Sotheby’s Michael Bouhanna ha lanciato anonimamente una criptovaluta ispirata a Cattelan e denominata $Ban.

Immediatamente accusato di aver usato informazioni riservate per guadagnare sull’aumento del prezzo del token, l’executive ha negato, dichiarando di aver “scelto di lanciarlo per hobby in modo anonimo”, senza associazioni quindi con il suo profilo personale. Due rivali di Sun all’asta di Sotheby’s avevano investito nella cripto di Bouhanna. Uno dei due, Theodore Bi, voleva comprare Comedian come dono per Elon Musk ma si era fermato alla soglia dei 2,5 milioni di dollari.

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Cultura

Pompei, riapre la Casa della Fontana Piccola: un gioiello dell’architettura pompeiana

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Dopo sei anni di chiusura, la Casa della Fontana Piccola di Pompei riapre al pubblico, rivelando nuovamente tutta la sua bellezza. Questo straordinario esempio di architettura pompeiana torna a incantare i visitatori con i suoi affreschi, i colori vividi e una fontana unica, simbolo dell’arte e della cultura dell’antica città.

Un esempio di eleganza pompeiana

La Casa della Fontana Piccola è un autentico capolavoro. I suoi affreschi murari, con il celebre rosso pompeiano, e le decorazioni ricche di dettagli, raccontano la vita e i costumi dell’epoca. Ma ciò che rende davvero speciale questa dimora è la fontana visibile già dall’ingresso. Si tratta di un’opera d’arte decorata con tessere di pasta vitrea e valve di mollusco, con un sistema che faceva sgorgare acqua dalla bocca di una maschera tragica in marmo e dal becco di un’oca tenuta da un amorino in bronzo.

Storia e particolarità della domus

Costruita unendo due abitazioni precedenti, la casa aveva due ingressi su via di Mercurio, simbolo dello stato sociale elevato dei proprietari. Danneggiata dal terremoto del 62 d.C., fu quasi completamente affrescata in IV stile pompeiano, pochi anni prima dell’eruzione del Vesuvio. Le pareti laterali del peristilio presentano paesaggi mozzafiato, tra cui una veduta di città marittima, un tema molto in voga nella decorazione di giardini.

Esplorata tra il 1826 e il 1827 dall’architetto Antonio Bonucci, direttore degli scavi, la casa sarebbe appartenuta a Helvius Vestalis, un pomarius (mercante di frutta), secondo un’iscrizione elettorale trovata sulla facciata.

I restauri e gli interventi strutturali

La casa è stata oggetto di importanti lavori di restauro per preservarne la struttura e garantirne la sicurezza. Tra gli interventi principali:

  • Rinforzo strutturale delle travi in calcestruzzo dell’atrio principale, utilizzando materiali innovativi come il fibrorinforzo (FRP).
  • Impermeabilizzazione dei solai per prevenire infiltrazioni.
  • Revisione delle coperture, inclusa quella del peristilio, per proteggere la casa dagli agenti atmosferici.

Le coperture, già restaurate nel 1971, sono state riportate all’altezza originaria per restituire l’antica volumetria della dimora.

L’iniziativa “Raccontare i cantieri”

Con la riapertura della Casa della Fontana Piccola, prende il via una nuova stagione di “Raccontare i cantieri”, giunta alla sua quarta edizione. Ogni giovedì, fino al 17 aprile 2025, i possessori della MyPompeii Card potranno visitare i cantieri di restauro in corso nel Parco Archeologico, iniziando proprio dalla Casa della Fontana Piccola.

Conclusione

La riapertura della Casa della Fontana Piccola rappresenta non solo un recupero storico di grande valore, ma anche un’occasione per riflettere sulla continua necessità di valorizzare e preservare il nostro patrimonio culturale. Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti della storia e dell’archeologia.

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Cultura

Marino Niola premiato dal Gruppo del Gusto della Stampa Estera come divulgatore dell’autenticità agroalimentare italiana

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Il Gruppo del Gusto della Stampa Estera ha scelto L’Aquila per celebrare il 20° Premio dedicato all’eccellenza agroalimentare italiana, un traguardo prestigioso che quest’anno rende omaggio a Marino Niola, antropologo e divulgatore scientifico, nella categoria “Divulgatore dell’autenticità agroalimentare italiana”.

Il contributo di Marino Niola all’antropologia della gastronomia

Marino Niola (nella foto Imagoconomica in evidenza) , nato a Napoli nel 1953, è un antropologo della contemporaneità, noto per i suoi studi sulle pratiche devozionali, le trasformazioni culturali legate alla globalizzazione e, soprattutto, per il suo contributo alla comprensione dei riti e simboli della gastronomia contemporanea.

Docente all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Niola insegna discipline come Antropologia dei Simboli, Antropologia delle arti e della performance e Miti e riti della gastronomia contemporanea. È inoltre editorialista de La Repubblica, dove cura la rubrica “Miti d’oggi” sul Venerdì, e collabora con testate nazionali e internazionali come Il Mattino e Le Nouvel Observateur.

Tra i suoi numerosi saggi, si ricordano titoli come:

  • Si fa presto a dire cotto. Un antropologo in cucina (2009)
  • Homo dieteticus. Viaggio nelle tribù alimentari (2015)
  • Andare per i luoghi della dieta mediterranea (2017)
  • Mangiare come Dio comanda (2023).

Queste opere riflettono il suo impegno nel valorizzare la cultura alimentare italiana, esplorando le radici antropologiche e culturali che legano il cibo alle identità locali e nazionali.

Il Premio del Gruppo del Gusto

Il Premio del Gruppo del Gusto, giunto alla sua 20ª edizione, si propone di valorizzare e promuovere l’agroalimentare italiano a livello internazionale, grazie alla partecipazione di giornalisti esteri provenienti da 34 Paesi e 5 continenti. Marino Niola è stato selezionato per la sua capacità di divulgare l’autenticità e la tradizione agroalimentare italiana, combinando rigore scientifico e passione narrativa.

La cerimonia a L’Aquila

La premiazione si terrà sabato 23 novembre, alle ore 18, nella Sala ipogea del Consiglio Regionale d’Abruzzo, a L’Aquila. Durante l’evento, verranno premiate altre eccellenze del settore, tra cui:

  • Pasquale Imperato, azienda agricola “Sapori Vesuviani” (categoria “Produzione”);
  • Tenuta Vannulo (categoria “Esercizio legato all’alimentare da almeno 100 anni della stessa famiglia”);
  • Cooperativa Altopiano di Navelli (categoria “Consorzio/cooperative a difesa dei valori agroalimentari italiani”);
  • Associazione PIZZAUT (Premio speciale della giuria per l’inclusione lavorativa di giovani autistici).

L’importanza del riconoscimento

Il premio a Marino Niola sottolinea l’importanza di valorizzare le eccellenze italiane, non solo nella produzione agroalimentare, ma anche nella capacità di raccontare il legame profondo tra cibo, cultura e identità. L’impegno di Niola nel promuovere la dieta mediterranea e nel raccontare le tradizioni culinarie italiane lo rende una figura chiave nella diffusione internazionale del patrimonio enogastronomico italiano.

Grazie al suo lavoro, il professor  Niola contribuisce a consolidare l’immagine dell’Italia come culla di tradizioni culinarie uniche e radicate nella storia. Questo premio rappresenta un ulteriore riconoscimento del suo ruolo cruciale come ponte tra antropologia, cultura e divulgazione enogastronomica.

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