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Napoli, emergenza giovanile e il ritorno di Sangiuliano: la presentazione del libro di Gianni Lepre

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«Dopo la notte arriva sempre il giorno». Con queste parole, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha accolto calorosamente Gennaro Sangiuliano, ex ministro, durante la presentazione dell’autobiografia di Gianni Lepre, “Con il sole di Napoli negli occhi. Le radici di un sogno”, al Gambrinus. L’evento è stato l’occasione per affrontare non solo il racconto della vita dell’autore, ma anche temi urgenti come la crescente violenza giovanile.

Il ritorno di Sangiuliano

Gennaro Sangiuliano, accolto con applausi e il calore dei presenti, ha preferito non rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza dell’amicizia con Lepre, definendo la sua partecipazione «un gesto per un amico». Il ritorno pubblico dell’ex ministro, costretto alle dimissioni per il “caso Boccia”, è avvenuto in un contesto di dialogo sulla cultura e le sfide educative.

Emergenza giovanile: l’appello delle istituzioni

L’evento ha acceso i riflettori sull’emergenza legata alla violenza giovanile, una questione drammatica che il sindaco Manfredi ha affrontato con chiarezza: «Non esistono soluzioni semplici per un problema così complesso». Il primo cittadino ha analizzato i fattori alla base del fenomeno, come la disgregazione familiare, i modelli sociali violenti e l’eco amplificata dai social media. Ha inoltre ricordato che fenomeni simili sono stati vissuti dagli Stati Uniti trent’anni fa, sottolineando la necessità di una risposta collettiva e di responsabilizzazione delle famiglie.

Anche il prefetto Michele di Bari ha espresso la gravità della situazione: «Stiamo facendo di tutto, ma non è sufficiente. Serve una grande azione collettiva, coinvolgendo tutti nel fronteggiare questa emergenza educativa».

Il messaggio di Gianni Lepre

Il libro di Lepre, che racconta la sua vita, dalla povertà vissuta al Borgo Orefici alla carriera di economista e opinionista, è una testimonianza di resilienza e sacrificio. «Ai giovani: i traguardi si raggiungono solo col sacrificio», si legge nella quarta di copertina. Durante la presentazione, Lepre ha sottolineato l’importanza di riavvicinare i giovani all’artigianato, proponendo l’apertura di una scuola e delle botteghe del Borgo Orefici al pubblico.

Cultura e futuro: il contributo di Maurizio de Giovanni

Lo scrittore Maurizio de Giovanni ha sottolineato il ruolo centrale della cultura e dell’arte come strumenti di riscatto per i giovani, anche in contesti difficili come le carceri minorili. «Bisogna portare l’arte nei luoghi di detenzione per dare un futuro ai giovani detenuti», ha affermato.

Le conclusioni di Sangiuliano

L’ex ministro Sangiuliano ha concluso la giornata definendo l’autobiografia di Lepre «un gesto di altruismo». «A Napoli, anche dalla povertà, si può raggiungere il successo con onestà e rettitudine», ha detto, ribadendo l’importanza di valorizzare le esperienze positive come quella di Lepre per ispirare le nuove generazioni.

Un futuro da costruire insieme

L’evento al Gambrinus ha dimostrato come cultura, educazione e impegno collettivo possano rappresentare le basi per affrontare le sfide più urgenti. La violenza giovanile, come sottolineato dai protagonisti della giornata, è un problema che richiede risposte integrate e il coinvolgimento di tutta la comunità.

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Esplosione a Ercolano, si ipotizzano omicidio e disastro colposi

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni. Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi. Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti. La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano. Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone. Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Operazione “Zamek”: smantellata un’organizzazione criminale internazionale dedita al contrabbando di tabacco

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L’hanno chiamata operazione ”Zamek” : è stata disarticolata un’organizzazione criminale internazionale composta da oltre 50 membri, attiva nel contrabbando di tabacchi lavorati. L’operazione ha portato al sequestro di fabbriche clandestine a Bergamo e in diversi Paesi europei, nonché di oltre 50 tonnellate di tabacco che avrebbero fruttato circa 13 milioni di euro sul mercato.

Gli arresti, le perquisizioni e i sequestri sono in corso in numerosi Stati europei e mirano a smantellare una rete criminale transnazionale composta principalmente da individui originari dell’Est Europa, tra cui ucraini, moldavi e rumeni. La banda è accusata di produzione e traffico di sigarette di contrabbando, un’attività illecita che aveva ormai assunto proporzioni industriali.

L’indagine, durata oltre un anno, è stata coordinata da una Squadra Investigativa Comune (SIC) costituita con il supporto di Eurojust e composta dalle autorità giudiziarie di Francia, Italia e Polonia. A questa si è affiancata un’Operational Task Force istituita presso Europol, che ha coinvolto le forze di polizia di undici Paesi: Italia, Francia, Polonia, Belgio, Bulgaria, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania e Paesi Bassi.

In Italia, le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza e dall’Arma dei Carabinieri di Bergamo, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Bergamo. Le autorità italiane hanno collaborato strettamente con i partner europei, partecipando a numerose riunioni operative presso la sede di Eurojust ed Europol a L’Aja.

Grazie a questa sinergia internazionale, gli investigatori sono riusciti a ricostruire i flussi economici e logistici del traffico di tabacco. Una volta introdotto in Europa, il prodotto veniva trasferito su autoarticolati verso fabbriche clandestine dislocate in diversi Paesi, dove veniva lavorato e distribuito illegalmente.
Le autorità giudiziarie francesi e polacche hanno emesso specifici mandati di arresto europeo nei confronti dei principali sospettati, che risultano in continuo movimento tra i vari Paesi per gestire le attività dell’organizzazione.

Va sottolineato che l’indagine è ancora in corso e si trova nella fase preliminare. Le responsabilità dei soggetti coinvolti saranno accertate solo al termine del procedimento giudiziario, qualora venga emessa una sentenza definitiva di condanna.

Ulteriori dettagli sull’operazione saranno resi noti al completamento delle attività in corso, che stanno coinvolgendo diverse province italiane ed europee.

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Kiev, ‘mille giorni di guerra su fronte di mille chilometri’

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Il comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Oleksandr Syrskyi, sottolinea che da mille giorni è in corso una battaglia estremamente difficile e feroce per il futuro dell’Ucraina.Come riportato da Ukrinform, lo si legge sulla pagina Facebook del comandante in capo. “1.000 giorni di guerra su vasta scala. 1.000 giorni di battaglia estremamente difficile e feroce per la nostra esistenza. Per il futuro dell’Ucraina e di ciascuno di noi. 1.000 giorni in cui le forze armate ucraine affrontano il nemico su un fronte che si estende per oltre 1.000 chilometri “, ha detto Sirskyi.

Secondo il generale, “nelle trincee ghiacciate della regione di Donetsk e nelle steppe infuocate della regione di Kherson, sotto le granate, la grandine e il fuoco della contraerea, stiamo lottando per il diritto alla vita. Noi e i nostri figli”. “1000 giorni di vittorie e sconfitte. 1000 giorni di distruzione del nemico. Centinaia di migliaia di invasori non profaneranno più la nostra terra, decine di migliaia di equipaggiamenti nemici non distruggeranno mai le nostre case”, ha sottolineato. Come dichiarò il comandante in capo, “ogni notte oscura, anche se ce ne sono mille, finisce sempre con un’alba. E un giorno sarà l’alba della nostra Vittoria”. Syrskyi ha espresso la sua gratitudine a tutti coloro che lottano e aiutano. “Memoria eterna per tutti coloro che sono morti in questa guerra”, ha sottolineato il generale.

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