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Napoli a valanga anche sul Sassuolo, tripletta di Osimhen al Maradona

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Tredicesima vittoria consecutiva tra campionato e Champions League per un Napoli sempre piu’ lanciato, che batte senza troppi problemi anche il Sassuolo. Allo stadio Maradona, proprio alla vigilia del 62mo compleanno dell’indimenticato Diego, gli azzurri s’impongono 4-0 grazie alla tripletta di Osimhen (raggiunto Arnautovic a 7 gol in vetta alla graduatoria marcatori) e al sigillo di Kvaratskhelia. I tre punti permettono alla squadra di Spalletti di consolidare la vetta della classifica portandosi momentaneamente a +6 sul Milan; nulla da fare invece per i ragazzi di Dionisi, costretti al quinto ko in campionato chiudendo anche in inferiorita’ numerica per l’espulsione di Laurentie’. Passano appena quattro minuti dal fischio d’inizio e i partenopei sbloccano subito il risultato grazie ad Osimhen, che controlla dopo una spizzata di Kvaratskhelia su cross di Di Lorenzo e mette dentro l’1-0 da pochi passi. Qualche istante piu’ tardi e’ Mario Rui a sfiorare il raddoppio, calciando di destro dopo una giocata e chiamando alla parata Consigli, che si salva anche con l’aiuto della traversa. Al 16mo invece, sull’altro fronte, al primo vero affondo i neroverdi vanno a centimetri dal pareggio con Pinamonti, che manca di pochissimo lo specchio dopo il tocco di Laurentie’. Il Napoli si salva e giusto una manciata di minuti dopo si concede il bis ancora con Osimhen, bravo a non fallire sotto porta il secondo assist di giornata di Kvaratskhelia. Il georgiano e’ scatenato e al 36mo trova anche la gioia personale, controllando un lancio perfetto di Mario Rui e fulminando Consigli per il 3-0 che chiude anticipatamente i conti. Nella ripresa il Sassuolo prova con orgoglio a limitare i danni, proponendo buone trame offensive ed arrivando a spaventare nuovamente Meret con un paio d’incursioni di Frattesi, neutralizzate entrambe dal portiere azzurro. Il Napoli invece continua ad attaccare quando ne ha la possibilita’, peccando pero’ di lucidita’ negli ultimi metri di campo: il poker arriva comunque al 77mo firmato ancora da Osimhen, che insacca la tripletta personale con un bel tocco sotto dopo un brutto errore in fase di costruzione degli emiliani. Prima del triplice fischio da segnalare l’espulsione di Laurentie’ (doppio giallo), che costringe gli ospiti a chiudere anche in inferiorita’ numerica.

Continua il legame tra Napoli e la Georgia dopo l’esplosione in maglia azzurra di Kvaratskhelia. Oggi al Maradona, come già accaduto in altre occasioni, ci sono circa 50 tifosi provenienti dalla patria dell’esterno sinistro azzurro, giunti a Napoli per goderselo e gustarsi anche la città dal punto di vista turistico. I tifosi sono arrivati al Maradona in autobus, vestiti di rosso come la maglia della loro nazionale e hanno festeggiato entrando allo stadio e sedendosi nella parte bassa della curva, proprio alle spalle della porta dove Kvara ha segnato il terzo gol del Napoli contro il Sassuolo. Una nuova festa per i georgiani che ormai sono diventati tifosi del Napoli anche nel loro Paese dove ci sono anche cinema che organizzano la visione in diretta dei match della squadra di Spalletti.

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Coppa Davis, Sinner: è stata dura, magnifico tornare in finale

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“E’ stata dura ma con tanti tifosi italiani in tribuna e un’atmosfera così è piu’ facile far bene”: lo ha detto Jannik Sinner dopo il successo su Alex De Minaur che ha regalato all’Italia la seconda finale di Coppa Davis di fila. “Matteo ha lottato e portato il primo punto, io volevo chiudere ed è andata bene”, ha aggiunto, “è magnifico essere di nuovo in finale dopo un anno. Daremo il 100% con l’Olanda e vedremo come andra’”. “Grazie mille a tutti!”, ha aggiunto in italiano rivolgendosi al pubblico. Sinner si conferma bestia nera di De Minaur: il punteggio di 6-3, 6-4 e’ stato più combattuto del 6-3, 6-0 della finale di Davis di un anno fa e speculare al 6-3, 6-4 rifilato all’australiano alle Finals di Torino. L’altoatesino ha una striscia aperta di vittorie in singolare (13, complessivamente sono 72 nel 2024) e in Davis non perde da due anni ed e’ reduce da 8 successi di fila tra singolo e doppio.

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Coppa Davis: Sinner batte De Minaur, Italia in finale

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L’Italtennis si qualifica per l’ultimo atto delle Davis Cup Finals. Nella seconda semifinale, sul veloce indoor del Palacio de Deportes José Maria Martin Carpena di Malaga, gli azzurri hanno sfruttato i due singolari per battere 2-0 l’Australia nel remake della finale dello scorso anno. Dopo la vittoria sofferta di Matteo Berrettini (35 Atp) su Thanasi Kokkinakis (77) per 6-7(6) 6-3 7-5, maturata in due ore e 46 minuti di gioco, a chiudere i conti è stato Jannik Sinner, leader del ranking mondiale, che nel match tra i numeri uno ha superato Alex de Minaur (9) con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 29 minuti di partita. Domani la squadra del ct Filippo Volandri, campione uscente, se la vedrà con l’Olanda, che ieri aveva eliminato la Germania per 2-0 nella prima semifinale.

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Verona sconfitto al Bentegodi, Inter fa cinquina

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Incubo Verona, cinquina Inter. Grandinata di reti per la squadra di Simone Inzaghi al Bentegodi. Un quarto d’ora di partita vera, poi un assolo, un autentico monologo per l’Inter capace di realizzare cinque reti nella sola prima frazione. Un divario assoluto, ma resa del Verona inspiegabile dopo la prima rete subita. Perchè, per assurdo, è l’Hellas a sfiorare per prima il vantaggio ma poi, dopo la rete di Correa, l’Inter fa il bello e cattivo tempo. Una sorta di allenamento per i campioni d’Italia che sbancano Verona senza eccessiva fatica. Inter senza Lautaro, influenzato e Calhanoglu infortunato, è Correa che forma con Thuram il tandem d’attacco. Verona che si schiera a specchio con Tengstedt che accompagna Mosquera per un Hellas a due punte.

Avvio a dir poco frizzante. Belahyane scalda i riflessi di Sommer, poi Tengstedt, ben assistito da Tchatchoua, spacca la traversa della porta di Sommer. Ma l’Inter reagisce alla grande. Correa di testa fa le prove generali del gol cogliendo la parte alta della traversa di Montipò, poi spettacolare l’azione del vantaggio. De Vrji spacca il pressing e cerca Correa, velo per Thuram che chiude il triangolo e colpo sotto dell’argentino a mandare in visibilio i tifosi nerazzurri. Ma l’Inter non è sazia e raddoppia di lì a poco. Correa ricambia l’assist a Thuram con una bella palla in profondità, male la coppia dei centrali gialloblù Magnani e Dawidowicz, Thuram salta Montipò e fa il bis. Difesa del Verona imbarazzante. Altra imbucata centrale, difesa schierata male e Thuram copia e incolla l’azione precedente per la propria doppietta personale.

Non c’è più partita, l’Inter gioca sul velluto, il Verona è già sotto la doccia. Alla mezz’ora è poker, Aslani per De Vrij che gira con il destro e fulmina Montipò. Alla festa ospite si iscrive anche Bisseck che difende palla nel cuore dell’area gialloblù e cadendo riesce a mettere le spalle sotto l’incrocio dei pali di un Montipò tristemente abbandonato al suo destino. Ad inizio ripresa Inzaghi toglie Barella ed inserisce Zielinski che prova subito la sestina ma trova una pronta risposta di Montipò, Zanetti, invece, effettua quattro cambi per dare un po’ di fiducia ad una squadra imbarazzante ed arrendevole. E’ una ripresa senza emozioni, l’unica proprio allo scadere con una gran traversa colpita da Correa. L’Inter agguanta, almeno momentaneamente, la testa della classifica e, indubbiamente, manda segnali forti alle dirette avversarie.

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