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Musk su caso migranti, questi giudici devono andarsene

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“These judges need to go”. I giudici che secondo Elon Musk “devono andarsene” sono quelli del Tribunale di Roma che hanno sospeso la convalida del trattenimento per sette migranti portati in Albania. E il tweet dell’uomo più ricco del mondo, ormai un braccio destro del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, porta a un livello superiore lo scontro fra centrodestra e magistratura. Anche perché a stretto giro Matteo Salvini raccoglie l’assist dandogli “ragione”. E il suo partito, la Lega, risponde a muso duro alle rimostranze dell’Anm, che esprime “sconcerto”.

Perché, sostiene la vicepresidente Alessandra Maddalena, “qui non è più in gioco l’indipendenza della magistratura, ma si tratta della sovranità dello Stato italiano. Innanzitutto bisognerebbe pensare a questo tipo di difesa e poi a quella della giurisdizione”. L’applicazione del Protocollo con l’Albania e delle procedure accelerate di rimpatrio dei migranti hanno segnato l’escalation delle tensioni. Maddalena immagina che “anche il ministro Nordio abbia pensato” che ci sarebbero stati “problemi” perché misure come il decreto Paesi sicuri sono “in contrasto con la normativa internazionale”. “È stata evidentemente una scelta per scaricare sulla magistratura un insuccesso” afferma la vicepresidente dell’Anm, con una “delegittimazione costante che serve ora ad accelerare la riforma per la separazione delle carriere”.

Nelle intenzioni di Giorgia Meloni sarà quella riforma a disinnescare il “giogo delle correnti politicizzate”. Di fatto, nelle scorse settimane si è deciso di imprimere un’accelerazione al disegno di legge costituzionale, all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera e atteso il 26 novembre in Aula (ma è in vista uno slittamento al 29) per il primo di quattro passaggi parlamentari. “Se il provvedimento non fosse completo – ha chiarito il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto – si va con il testo base, non è una novità”. In questo clima le opposizioni definiscono quella del proprietario di X, SpaceX e Tesla “un’intollerabile ingerenza”. Pd, Avs e +Europa chiedono a Meloni di intervenire e “difendere l’Italia”.

“Non è un’interferenza”, la sentenza di Salvini, che richiama il suo processo Open Arms: “Il 20 dicembre potrei ricevere una condanna a 6 anni di galera per aver bloccato, da ministro dell’Interno, gli sbarchi di clandestini. Visto dall’estero tutto questo sembra ancora più incredibile”. Il referente di Musk in Italia, Andrea Stroppa, cita l’articolo 21 della Costituzione per dire che anche lui “può esprimersi liberamente, fatevene una ragione”. Ma anche nella maggioranza non manca chi storce il naso davanti al controverso tweet. Sono parole “inopportune”, secondo il leader di Noi moderati Maurizio Lupi.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti se la cava con una battuta: “Beato lui che è miliardario, potrebbe darmi una mano”. Non si registrano commenti da parte di Forza Italia. E scarseggiano da parte di FdI. “I giudici che si oppongono alla nostra politica sui rimpatri sbagliano – nota Fabio Rampelli -. Tuttavia siamo attrezzati per difenderci da soli. Ringraziamo Elon Musk ma non siamo come la sinistra, che sbava per amplificare a livello internazionale le criticità italiane ridicolizzando la nazione”. Nel partito della premier c’è la convinzione che i giudici “politicizzati” esistano, e che dovrebbero astenersi da sentenze basate su “preconcetti”. “Il Giudice che ha emesso la sentenza sul caso Albania è così imparziale da impiegare parte del suo tempo ad attaccare il Presidente del Consiglio. Smettetela di prendere in giro gli italiani, ne va della vostra credibilità”, twitta FdI, riferendosi a Antonella Marrone e a un suo commento di due anni fa a un post di Giorgia Meloni, rivelato da Il Tempo.

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Cina, auto lanciata contro la folla: 35 morti e decine di feriti

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Trentacinque persone sono morte e 43 sono rimaste ferite a Zhuhai, nel sud della Cina, dopo che un’auto si è lanciata contro la folla in un impianto sportivo. Lo riferiscono i media cinesi. L’incidente è avvenuto ieri. Il presidente Xi Jinping ha ordinato oggi di curare i feriti e di punire con la massima severità il responsabile dell’incidente. Secondo le informazioni, alla guida dell’auto era un sessantaduenne, che si sarebbe scagliato contro la folla in un momento di furia omicida seguita a un divorzio. L’uomo sarebbe stato scontento dalla divisione dei beni e avrebbe tentato di suicidarsi con l’auto. E’ ricoverato in seguito alle ferite connesse all’incidente.

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Pakistan: bus festa di nozze cade in fiume, 26 morti e 10 dispersi

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Almeno 26 persone sono morte e altre 10 risultano disperse a causa di un incidente automobilistico avvenuto nel nord del Pakistan ieri sera, quando un autobus con 40 persone a bordo è precipitato in un fiume nella regione montuosa di Gilgit-Baltistan: lo hanno reso noto oggi i servizi di emergenza. Il gruppo era di ritorno da un matrimonio e ieri pomeriggio le autorità locali avevano riferito che nella sciagura erano morte 26 persone. “L’autobus trasportava 40 passeggeri. Solo la sposa è sopravvissuta. Finora sono stati estratti 14 corpi”, ha detto Wazir Asad Ali, uno dei responsabili delle operazioni di soccorso.

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Somalia: oggi elezioni nella regione separatista del Somaliland

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In un clima di grande tensione nel Corno d’Africa, si tengono oggi le elezioni presidenziali nell’autoproclamato Stato indipendente del Somaliland, da tempo al centro di una disputa tra il governo federale di Mogadiscio e l’Etiopia, che ha recentemente firmato un accordo con la regione separatista per avere accesso al suo spazio marittimo sull’oceano indiano. A sfidarsi nella tornata elettorale della regione, che non è mai stata riconosciuta dall’Onu, sono l’attuale leader Muse Bihi Abdi, al potere dal 2017, e Abdirahman Mohamed Abdilahi, capo dell’opposizione che ha comunque più seggi nel parlamento regionale, come riporta Garowe Online.

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