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Cronache

Muore a 20 anni dopo un intervento per dimagrire, inchiesta

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Un’inchiesta è stata aperta dalla procura di Roma dopo la morte di un giovane, avvenuta il 26 aprile scorso nella Capitale, dopo che sempre ad aprile il ragazzo si era sottoposto a un intervento per dimagrire in una clinica privata di Arezzo. Come riporta oggi il Messaggero a far partire le indagini una denuncia presentata ai carabinieri dal padre del giovane, che il 29 aprile avrebbe compiuto 20 anni. Da quanto riportato dalla stampa il giovane, che pesava 160 chilogrammi, era stato dimesso il 21 aprile dalla clinica aretina e aveva fatto ritorno a Roma dove viveva.

Giovedì scorso avrebbe iniziato a sentirsi male. Portato all’ospedale San Carlo di Nancy a Roma i medici del pronto soccorso non avrebbero riscontrando nulla di grave e il ragazzo aveva firmato per le sue dimissioni. Il 26 però avrebbe accusato un altro malore in seguito al quale è stato portato dal 118 nuovamente in ospedale, al policlinico Gemelli, dove poi è morto. Dopo la denuncia è scattato il sequestro di alcune cartelle cliniche ed è stata disposta l’autopsia. “Stava bene, abbiamo fatto tutto come da protocollo”, spiega oggi il responsabile del Centro chirurgico toscano Stefano Tenti, la clinica aretina dove il giovane era stato operato da un chirurgo romano che effettua interventi anche nella struttura toscana. “Gli avevano dato anche una dose superiore di eparina – ha spiegato – visto il peso elevato, 160 chili per tutelarlo da eventuale embolia polmonare prescrivendogli tutto quello che era necessario fare. Dall’esame delle cartelle risulta tutto regolare”.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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