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Cronache

Movida sotto controllo a Chiaia: controlli dei Carabinieri tra sanzioni, sequestri e denunce

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La movida di Chiaia è stata al centro di una vasta operazione dei Carabinieri della Compagnia Centro, che hanno intensificato i controlli nel quartiere dei “baretti” per garantire sicurezza e rispetto delle norme. L’operazione ha coinvolto decine di pattuglie, in collaborazione con il NIL, NAS, Nucleo Radiomobile partenopeo e personale dell’ASL Napoli 1, impegnati sin dalle prime ore della serata.

39 locali sotto la lente: sospensioni e sequestri

Ben 39 locali sono stati ispezionati e in 10 di questi l’attività è stata sospesa per violazioni delle norme. Più di 100 kg di prodotti sono stati sequestrati per mancanza di tracciabilità, e sono state emesse sanzioni per oltre 80mila euro. Le principali infrazioni riguardano il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie e l’occupazione abusiva di suolo pubblico. L’obiettivo principale dei controlli era evitare la vendita di alcolici ai minori e garantire un ambiente sicuro.

Parcheggiatori abusivi e arresti

Durante l’operazione, otto parcheggiatori abusivi sono stati denunciati: nonostante fossero già stati sottoposti a Daspo urbano, sono stati sorpresi nuovamente a richiedere denaro agli automobilisti nella zona di San Pasquale. Un 20enne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Senza patente, è stato fermato alla guida di uno scooter in via del Vasto, ma ha tentato la fuga, urtando un militare prima di schiantarsi contro alcune auto parcheggiate. Durante la perquisizione, è stata trovata una piccola quantità di hashish.

Denunce per possesso di armi e droga

I carabinieri hanno identificato 622 persone, perlopiù giovani. Tra questi, un 19enne è stato denunciato per possesso di un coltello a serramanico con simboli e scritte allusivi a eventi drammatici. Due minorenni di 17 anni sono stati denunciati per detenzione di droga a fini di spaccio, avendo nascosto dosi di marijuana negli indumenti intimi. Una giovane donna è stata sorpresa alla guida con un tasso alcolemico oltre il limite consentito, per la quale è scattata la denuncia.

Controlli stradali e sequestro di scooter

L’operazione ha incluso anche una serie di controlli alla circolazione stradale, che hanno portato al sequestro di 31 scooter e all’emissione di 121 contravvenzioni. Di queste, 46 sono state elevate a giovani conducenti sorpresi senza casco. Inoltre, 15 persone sono state denunciate per guida di scooter senza patente.

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Cronache

L’ecumenismo al centro della Facoltà teologica di Capodimonte

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L’ecumenismo è al centro di una iniziativa della Facoltà Teologica di Capodimonte, a Napoli, in corso oggi. Il Convegno, dal titolo “Unità in cammino”, che vede la partecipazione di relatori di diverse comunità cristiane, “si propone di presentare l’attualità del decreto ‘Unitatis redintegratio’ del Concilio Vaticano II nel 60° anniversario della sua promulgazione”, riferiscono i promotori dell’iniziativa.

Allo stesso tempo si cercherà di riflettere sugli sforzi compiuti negli ultimi sessant’anni e su quelli ancora da fare per arrivare a una vera unità dei cristiani. “In un mondo sempre più globalizzato la mappa ecumenica sta cambiando”, afferma il Decano della Facoltà Teologica di Capodimonte, prof. Antonio Foderaro, “e la stessa Chiesa è passata dall’essere prevalentemente eurocentrica a mondocentrica e a dialogare sempre più spesso con uomini e realtà diverse”. D’altra parte, quello che Papa Francesco ha definito “ecumenismo del sangue” ha sollevato alcune urgenze e questioni da affrontare.

“Restano necessarie, allora, le tre dimensioni del dialogo: il cosiddetto ecumenismo delle mani, della testa e del cuore”. Tra gli interventi di oggi quelli di mons. Gaetano Castello, vescovo ausiliare di Napoli, di mons. Donato Oliverio, vescovo dell’Eparchia di Lungro, Riccardo Burigana (Direttore del Centro studi per l’ecumenismo in Italia) ed Edoardo Scognamiglio (Direttore del Centro studi per il dialogo interreligioso e le culture di Maddaloni), e mons. Andrea Palmieri del Dicastero vaticano che si occupa dell’Unità dei cristiani.

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Cronache

Retata di parcheggiatori abusivi a Napoli, c’è anche Lady Parking: 41 denunce in un anno

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C’è una Lady Parking nell’operazione dei Carabinieri di Napoli nei confronti dei parcheggiatori abusivi che sono nella zona ospedaliera: la donna è stata denunciata 41 volte in un anno.  Con lei altre 10 persone denunciate. Un business legato all’emergenza, all’urgenza di chi arriva inoispedale per far visita ad un congiunto o perchè ha bisogno del pronto soccorso: Cardarelli, Pascale, Policlinico, Monaldi, Cotugno e Santobono.

Ospedali frequentati (purtroppo) da migliaia di persone ogni giorno. e che si vedono imporre il prezzo del parcheggio dagli abusivi: alcuni sono lì fuori da tanto di quel tempo da finire immortalati anche dalle telecamere di Google Maps…

parcheggiatori abusivi, VIDEO

Molti di loro sono stati denunciati più volte a piede libero, ma spesso sono tornati in servizio il giorno successivo. Per una 51enne di Mugnano, nel solo 2024, le denunce totalizzate sono addirittura 41. Ieri l’ultima di queste.

I carabinieri della Compagnia Vomero hanno presidiato tutta l’area ancora una volta. 11 le persone denunciate. Come per la donna di Mugnano, anche altri non sono nuovi alle forze dell’ordine. Un 36enne e un 55enne contano insieme 24 denunce solo quest’anno, 12 a testa. Altri ne hanno incassate 5, 2 o 3.

Le tariffe sono molto alte. 10 euro per la sosta dell’auto, anche se per pochi minuti. ‘Solo’ 5 euro per le due ruote. Non conta se la persona a cui chiedono denaro è di fretta, disorientata o terrorizzata per una visita. O per un’emergenza. Il conto va saldato in anticipo.

Nell’ultimo mese, oltre quelle di ieri, i carabinieri della compagnia Vomero hanno denunciato 21 persone, ne hanno segnalate 5.

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Operatori ecologici denunciati per abbandono di rifiuti in proprietà privata, un video li inchioda

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Due operatori ecologici, dipendenti di una ditta incaricata del servizio di igiene ambientale a Bagnara Calabra, sono stati identificati e denunciati per aver abbandonato rifiuti solidi indifferenziati in una proprietà privata. Il comportamento illecito è stato registrato dalle telecamere di sorveglianza installate nella zona, le quali hanno fornito prove fondamentali che hanno permesso di risalire ai responsabili.

La vicenda ha avuto inizio quando il proprietario dell’area privata ha rilevato la presenza anomala di rifiuti sul proprio terreno. Subito dopo, ha sporto denuncia ai Carabinieri di Bagnara Calabra, che hanno prontamente avviato le indagini. Analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza, i militari sono riusciti a identificare i due operatori ecologici nel giro di pochi giorni, portando alla loro denuncia presso l’Autorità Giudiziaria di Reggio Calabria per il reato di abbandono di rifiuti.

In seguito a questo episodio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno lanciato un appello alla cittadinanza, sottolineando l’importanza di preservare l’ambiente e contrastare comportamenti dannosi. “L’abbandono indiscriminato di rifiuti rappresenta una minaccia concreta per la salute pubblica e deturpa il nostro patrimonio naturale,” affermano i Carabinieri. Invitano, inoltre, la comunità a segnalare situazioni sospette o episodi di degrado ambientale come parte del proprio dovere civico per prevenire danni irreparabili al territorio.

Le autorità ricordano che l’abbandono di rifiuti comporta conseguenze legali gravi e sanzioni economiche che pesano sulla collettività. I Carabinieri ribadiscono il loro impegno a intensificare controlli e attività di monitoraggio per contrastare chiunque metta in pericolo il territorio e il benessere della comunità attraverso comportamenti irresponsabili.

Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, e per gli indagati vale il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Questo caso mette in luce l’importanza del monitoraggio costante e dell’impegno delle istituzioni per garantire la tutela ambientale e la salute pubblica, responsabilità che tutti i cittadini sono chiamati a condividere.

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