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Mosca, “mediazione Berlusconi? Ogni sforzo per pace”

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 Tra battute, beau geste e libri di Storia, l’amicizia tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, con annessa una presunta iniziativa di pace del capo di Forza Italia per l’Ucraina, torna a far discutere. “Siamo sempre felici di accogliere ogni sforzo per la pace e sosteniamo tali sforzi”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov rispondendo a un giornalista che gli chiedeva una reazione alle voci su un’ipotetica missione a Mosca di Berlusconi per convincere il leader russo a trattare. Uno scenario che peraltro il ministro degli Esteri – e vice presidente di Forza Italia – Antonio Tajani liquida come “falso”. La vicenda fa seguito a quella dell’audio in cui, intervenendo a una riunione dei deputati forzisti, Berlusconi aveva parlato di uno scambio di “dolcissimi” messaggi tra lui e Putin, accompagnati da omaggi incrociati di bottiglie di vodka e lambrusco. Proprio a tale episodio ha fatto riferimento Vittorio Sgarbi quando, intervenendo a una puntata de ‘L’aria che tira’ su La7, ha affermato che Berlusconi “punta al beau geste”, cioè un viaggio a Mosca, magari “con un po’ di lambrusco”, per “abbracciare l’amico Putin e convincerlo alla pace”. The Spectator ha ripreso le parole di Sgarbi e ci ha aggiunto del suo: “Silvio Berlusconi – ha scritto il settimanale britannico – è convinto che solo lui può attirare il suo vecchio amico Vladimir Putin al tavolo negoziale e intende provarci prima di Natale”. Quello a cui punterebbe sarebbe mediare un accordo di pace che sarebbe “il suo canto del cigno politico”, e il suo aereo privato sarebbe “già in standby” in attesa di decollare per la capitale russa. Ad illustrare il tutto lo Spectator ha pubblicato un fotomontaggio di un Berlusconi sorridente con al fianco due colombe bianche con in bocca un ramoscello d’ulivo. “Come ha detto ripetutamente il presidente Putin”, ogni iniziativa di pace sarebbe bene accolta da Mosca, ha commentato Peskov, che poi però ha aggiunto polemicamente: “Quanto ad attirare qualcuno, è meglio attirare da qualche parte il presidente Zelensky”. Secondo il Cremlino, dunque, è sul presidente ucraino che va fatta pressione per convincerlo a negoziare. Già ieri fonti azzurre vicine al leader di Forza Italia avevano “seccamente” smentito lo Spectator: “Si tratta di un’ipotesi mai presa in considerazione da Berlusconi”. Oggi lo ha fatto anche Tajani: “Non si va a Mosca così liberamente. Io in passato – ha affermato il capo della Farnesina in un’intervista alla Stampa – avevo detto che Silvio Berlusconi e Angela Merkel sarebbero stati dei buoni mediatori, magari in ambito Onu, vista la loro conoscenza personale con Putin pur in una chiara collocazione atlantica. Ma questa proposta ormai è superata dai fatti”. E poi “Berlusconi è uno statista, non è che prende l’aereo e parte così. Non è il suo modo di fare”. I media ucraini invece, prendendo per buona la versione dello Spectator, non hanno risparmiato frecciate ironiche nei confronti del Cav, affermando che la sua ambizione è di “passare ai libri di Storia” diventando “un eroe mondiale”. L’ex premier italiano “crede di poter convincere Mosca e Kiev a sedersi al tavolo dei negoziati prima di Natale e porre fine alla guerra”, ha scritto l’agenzia Unian.

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Psi, per Regionali in Campania lista aperta al riformismo e al futuro del Sud

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Il segretario regionale del Psi, Michele Tarantino ha convocato una riunione insieme ai membri della direzione nazionale di Napoli(Antonio Demitry, Roberto De Masi, Pasquale Sannino e Antonella Marciano, Felice Laudadio), al consigliere regionale socialista, Andrea Volpe, Marco La Monica, Felice Iossa e Giulio Di Donato, per discutere il nuovo percorso politico del Partito Socialista Italiano in vista delle Regionali 2025. Il PSI lancia un appello a tutte le forze riformiste, ai movimenti civici e a quei cittadini “che non si sentono rappresentati dagli attuali partiti ma vogliono contribuire a costruire una proposta politica innovativa, inclusiva e concreta.

La lista socialista è pronta ad accogliere le istanze di chi desidera un Mezzogiorno più forte, coeso e protagonista di un’Italia moderna e solidale. Invitiamo tutte le realtà riformiste, associative e civiche, e i cittadini che non si riconoscono nei partiti tradizionali a unirsi alla nostra lista e al nostro progetto. Insieme possiamo costruire una Campania e un Mezzogiorno più giusti, moderni e capaci di rispondere alle sfide del futuro”. “La recente bocciatura da parte della Corte Costituzionale delle proposte di autonomia differenziata rende evidente la necessità di ripensare il regionalismo in Italia”.

Il PSI “intende aprire un dibattito serio e costruttivo su questo tema cruciale per il futuro del Mezzogiorno. A gennaio, avvieremo una grande Conferenza sul Regionalismo, coinvolgendo esperti, rappresentanti istituzionali e cittadini. Sarà un’occasione per elaborare proposte innovative che coniughino equità territoriale, efficienza amministrativa e solidarietà tra i territori, garantendo risorse e opportunità uguali per tutti”. “Guardando alle elezioni regionali del 2025, il PSI invita tutto il centro-sinistra ad avviare un dialogo aperto e costruttivo per definire un programma condiviso e ambizioso, così come indicato dal Segretario Nazionale, Enzo Maraio. È necessario rispondere insieme alle sfide della Campania, con particolare attenzione a temi come la giustizia sociale, la sanità, il lavoro, l’ambiente e il rilancio del Mezzogiorno. L’obiettivo è costruire una coalizione forte e coesa, in grado di offrire ai cittadini una visione chiara e condivisa per il futuro della Regione”, conclude la nota.

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Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

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Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

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Giustizia, stretta sulle toghe politicizzate e sui reati informatici: il decreto del governo in arrivo

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La riforma della giustizia torna al centro del dibattito con il nuovo decreto che il governo si appresta a varare lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le novità principali, spiccano due misure destinate a far discutere: l’introduzione di sanzioni per i magistrati che non rispettano il dovere di astensione in casi di conflitto di interesse e una stretta sui reati informatici e sul dossieraggio illegale.

Sanzioni per le toghe politicizzate

Il decreto introduce una nuova norma che obbliga i magistrati a astenersi dal giudicare su questioni rispetto alle quali si sono già espressi pubblicamente attraverso editoriali, convegni o social network. In caso di violazione, il Consiglio Superiore della Magistratura potrà adottare sanzioni che vanno dall’ammonimento alla censura, fino alla sospensione.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa norma intende tutelare il principio di imparzialità della magistratura, un obiettivo che la maggioranza considera fondamentale per garantire l’equilibrio tra i poteri dello Stato.

La misura ha già suscitato polemiche tra le toghe e riacceso il dibattito sulla presunta politicizzazione della magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per quella che definisce un’“invasione di campo” da parte del governo.

La questione delle migrazioni e il caso Silvia Albano

La norma sulle toghe politicizzate sembra trarre origine da recenti tensioni tra il governo e alcune sezioni della magistratura, in particolare sui temi legati all’immigrazione. Emblematico il caso della giudice Silvia Albano, che aveva criticato l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, trovandosi poi a giudicare direttamente su questa materia.

Albano, presidente di Magistratura Democratica, è stata bersaglio di critiche da parte della maggioranza per la sua posizione pubblica contro il “decreto Paesi sicuri”. La sua decisione di non convalidare il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano in Albania ha sollevato ulteriori tensioni.

Stretta sui reati informatici e dossieraggi

Il decreto affronta anche il problema dei reati informatici, introducendo nuove misure per contrastare l’accesso abusivo ai database pubblici. Tra le novità principali:

  • Arresto in flagranza per chi viola sistemi informatici di interesse pubblico, militare o legati alla sicurezza nazionale.
  • Trasferimento delle indagini sui reati di estorsione tramite mezzi informatici alla procura Antimafia, guidata da Giovanni Melillo.

Queste misure arrivano in risposta a recenti scandali legati al dossieraggio illegale, come l’indagine della DDA di Milano sulla “centrale degli spioni” che trafugava dati sensibili da banche dati governative, coinvolgendo figure politiche di primo piano come la premier Giorgia Meloni.

Un antipasto per la riforma delle carriere

Questo decreto rappresenta solo l’inizio di un più ampio progetto di riforma delle carriere di giudici e pm che il governo sta portando avanti in Parlamento. La maggioranza intende ridefinire i rapporti tra i poteri dello Stato, nonostante le inevitabili polemiche con la magistratura.

Secondo il ministro Nordio, l’obiettivo è garantire un sistema giudiziario più equo e trasparente, ma l’ANM e altre voci critiche temono che queste misure possano indebolire l’autonomia delle toghe.

Un Natale caldissimo per la giustizia italiana

Le nuove norme, che toccano temi delicati come la gestione dell’immigrazione, i reati informatici e l’imparzialità dei magistrati, promettono di accendere il dibattito politico e giudiziario. Il governo va avanti, ma il confronto con le toghe e le associazioni di categoria si preannuncia acceso.

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