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Mosca, abbattuto missile a Sebastopoli e 24 droni Kiev su Russia

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Le forze di difesa aerea russe hanno abbattuto in queste ore un missile sul Mar Nero a largo di Sebastopoli. Lo rende noto il governatore della città crimeana Mikhail Razvozhayev citato dall’agenzia di stampa Tass, aggiungendo che “le strutture civili non sono state danneggiate”. Il Ministero della Difesa di Mosca afferma che nelle ultime 24 ore le difese aeree hanno distrutto 24 droni ucraini su diverse regioni russe.

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Kiev licenzia il capo di Stato maggiore incaricato dei droni

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Roman Hladkyi, il controverso capo di Stato maggiore delle Forze dei sistemi senza pilota ucraine è stato licenziato dal suo incarico, a meno di due mesi dalla nomina. Lo rendono noto i media locali, citando il Ministero della Difesa di Kiev. Hladyki era già stato licenziato dal suo incarico di capo di Stato maggiore della Marina a causa di uno scandalo nell’aprile 2018. “A seguito di un’indagine condotta dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina, è stato stabilito che il mandato continuato di Hladkyi fosse insostenibile”, ha detto il dicastero in un comunicato. La deputata ucraina Mariana Bezuhla afferma che Hladkyi è “sospettato di alto tradimento, spionaggio e corruzione”. (

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Harris, ‘Trump è un fascista’. Tycoon, ‘solo bugie’

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Sale la tensione tra Kamala Harris e Donald Trump, a meno di due settimane dall’election day negli Stati Uniti. I due candidati continuano i loro tour forsennati negli Stati in bilico, vero ago della bilancia in una corsa serratissima, e continuano ad attacarsi a vicenda senza esclusione di colpi. “Sono convinta che Trump sia un fascista”, ha ribadito la democratica all’incontro con gli elettori in Pennsylvania ospitato dalla Cnn. “E non lo penso solo io, ma anche le persone che hanno lavorato con lui”, ha detto la vicepresidente Usa citando l’ex capo dello staff John Kelly che in un libro ha riportato la famigerata frase del tycoon sui “generali di Hitler” che lui stesso avrebbe voluto.

“Trump non difenderà la Costituzione americana, la ucciderà”, ha aggiunto la Harris insistendo sul fatto che il repubblicano “è un pericolo” per gli Stati Uniti. Trump, ha accusato, “è pronto a stilare una lista dei suoi nemici per vendicarsi. Attaccherà i suoi oppositori pacifici o i giornalisti. Ha detto di essere pronto ad usare l’esercito contro il nemico interno”. La dem ha anche risposto a domande sulla sua agenda dall’economia all’immigrazione, tallone d’Achille della sua vicepresidenza. “Io rappresento una nuova generazione di leader, un approccio nuovo che si basa su esperienze diverse”, ha spiegato prendendo, ancora una volta, le distanze da Joe Biden e annunciando una serie di provvedimenti per abbassare il costo dei generi alimentari e delle abitazioni.

Quanto all’immigrazione, la vicepresidente ha scaricato sul Congresso americano il dramma irrisolto. “Il nostro sistema è rotto, è rotto da anni e abbiamo bisogno di una soluzione permanente”, ha detto la Harris che poi, incalzata dall’anchor Anderson Cooper sul perché in questi tre anni e mezzo l’amministrazione democratica non abbia risolto la questione, ha risposto: “Questo è un problema che in ultima analisi pertiene al Congresso, è il Congresso che ha i cordoni della borsa”. A proposito del muro lungo il confine meridionale con il Messico la candidata democratica alla Casa Bianca ha detto che “vuole rafforzare la frontiera sud”, senza rispondere direttamente alla domanda se voglia costruire una barriera. Sulla politica estera, in particolare la guerra a Gaza, la vicepresidente ha sottolineato che “le migliaia di morti palestinesi sono inconcepibili” e che bisogna “lavorare per una soluzione a due Stati”. Più o meno alla stessa ora in Georgia, Trump attaccava Harris accusandola di aver “messo in hotel di lusso migliaia di criminali dal Venezuela e dal Congo”. Il tycoon è poi tornato sul caso di Kelly, definendolo “uno squilibrato”.

Il tycoon ha anche accusato la vicepresidente di “non sapere mettere due parole in fila e di essere la peggiore della storia americana”. Sul palco del comizio è salito anche l’ex candidato indipendente alla presidenza Robert Kennedy Jr, che ha dato il suo sostegno a The Donald. “Non ci meritiamo un presidente che tenga la corruzione alla larga da Washington? Non ci meritiamo un presidente che farà l’America di nuovo grande?”, ha chiesto il nipote 70enne di Jfk accolto da un’ovazione del pubblico che ha gridato “Bobby, Bobby”. Nel frattempo su Trump è caduta una nuova tegola: l’ex modella Stacey Williams lo ha accusato di averla palpeggiata e molestata nel 1993 alla Trump Tower in “un perverso gioco” con Jeffrey Esptein. La donna, che ha lavorato come modella professionista negli anni ’90, ha raccontato di aver incontrato il tycoon nel 1992 a una festa di Natale attraverso il finanziere, morto suicida in carcere nel 2019. La campagna di Trump ha negato con forza le accuse, definendo la donna “un’ex attivista di Barack Obama” e sostenendo che “la storia è stata inventata dalla campagna di Harris”.

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Attacco all’azienda aerospaziale, 4 morti ad Ankara

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Una forte esplosione davanti ai cancelli e poi due persone armate che entrano sparando all’impazzata nella sede dell’Industria aerospaziale (Tusas) in provincia di Ankara, a Kahramankazan, una cinquantina di chilometri dalla capitale. Erano da poco passate le 15.30 in Turchia quando si è scatenato l’inferno per un attacco che il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya ha subito definito “terroristico” e che ha provocato la morte di almeno quattro persone, oltre a 14 feriti. Undici tecnici italiani che si trovavano nell’area – per la maggior parte dipendenti di Leonardo e impegnati in attività di collaborazione industriale nell’ambito di programmi aeronautici avviati da anni con la Turchia – sono rimasti illesi.

I due terroristi, un uomo e una donna, immortalati dalle telecamere di sicurezza al momento del blitz, sono stati in seguito uccisi nel raid delle forze speciali entrate nell’edificio. Pare che uno degli assalitori abbia preso in ostaggio 11 persone prima di essere abbattuto. In serata il governo turco ha puntato il dito contro i curdi del Pkk. Ankara ha subito bloccato Instagram, YouTube e X, mentre un tribunale ha imposto a tv e radio il divieto di diffondere notizie sull’attentato. Da quanto trapelato, pare che i terroristi siano arrivati a bordo di un taxi presso il grande edificio dell’Industria aerospaziale, dove lavorano migliaia di impiegati. Una volta sul posto, hanno ucciso il conducente, sono scesi e hanno fatto esplodere un ordigno, anche se in un primo momento sui social media si erano diffuse voci di un attacco kamikaze. Dopo l’esplosione, i due si sono diretti verso l’edificio sparando e l’uomo è riuscito a entrare.

“L’aggressore ha poi tentato di fare irruzione nel dipartimento risorse umane e nell’accademia”, ha raccontato una fonte anonima al portale Middle East Eye, aggiungendo che “undici ostaggi sono stati liberati dopo un’operazione delle forze speciali, con una sparatoria ed esplosioni”. Mentre l’attacco era ancora in corso, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere che non c’erano italiani tra le vittime. “C’erano 11 italiani che stavano nell’area dove c’è stato questo attacco terroristico ma sono stati sempre al sicuro e non hanno mai corso un reale pericolo”, ha poi chiarito in serata il titolare della Farnesina condannando l’azione e inviando un messaggio di solidarietà al popolo turco.

L’attentato si è compiuto mentre il capo di Stato turco, Recep Tayyip Erdogan, si trovava al vertice dei Brics in Russia e stava incontrando il presidente Vladimir Putin. Il leader turco ha definito l’attacco “vile” e ha dichiarato che “nessuna organizzazione terroristica che prende di mira la nostra sicurezza sarà in grado di raggiungere i suoi obiettivi”, promettendo che “la lotta contro tutti i tipi di minacce terroristiche, e i loro sostenitori, continuerà con determinazione e risolutezza”.

Mentre il segretario generale della Nato, Mark Rutte, lo ha chiamato per esprimere solidarietà. Negli ultimi anni la Turchia è stata colpita da numerosi attentati, anche se recentemente si erano fatti meno frequenti. Tra il 2015 e il 2016 l’Isis e gruppi vicini al Partito dei lavoratori del Kurdistan avevano rivendicato l’uccisione di centinaia di persone con azioni in varie città del Paese. A gennaio di quest’anno uomini armati sono entrati in una chiesa di Istanbul uccidendo un uomo (attacco rivendicato dall’Isis), mentre nel novembre del 2022 sei persone avevano perso la vita dopo un’esplosione nella via pedonale del centro di Istanbul, che aveva portato al ferimento di altri 81.

Il governo attribuì l’azione al Pkk sebbene il gruppo armato curdo, ritenuto terrorista da Ankara, negò ogni responsabilità. Stavolta l’attacco contro la sede dell’Industria dell’aeronautica arriva a 24 ore di distanza da un insolito appello lanciato dal segretario del partito di estrema destra turca Mhp, Devlet Bahceli, che ha invitato Abdullah Ocalan, il leader del Pkk imprigionato dal 1999 in regime di isolamento, a venire in Parlamento per annunciare lo scioglimento del gruppo e proclamare la fine del terrorismo. Dichiarazioni che hanno suscitato clamore nell’opinione pubblica e arrivate nel contesto di recenti voci su una possibile riapertura del processo di pace tra il governo turco e il Pkk, dopo che tra il 2013 e il 2015 c’era stato un periodo di tregua tra l’esercito e il gruppo.

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