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Cronache

Morto ragazzo aggredito a Milano, soffocato per 7 minuti

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Non ce l’ha fatta Yuri Urizio, il 23enne aggredito nelle prime ore del mattino di mercoledì a Milano in viale Gorizia, a pochi passi dalla Darsena. Dopo due giorni di coma al Policlinico e un “cauto ma progressivo miglioramento” riscontrato ieri dai medici, è morto questo pomeriggio. Per la violentissima aggressione è finito in carcere Cubaa Bilel, un 28enne tunisino, irregolare in Italia, che fin dall’inizio ha dichiarato di avere bloccato la vittima perché l’aveva notata importunare una ragazza. Interrogato questa mattina dal gip Angela Minerva, alcune ore prima che venisse dichiarata la morte del giovane, l’arrestato ha spiegato di avere visto Yuri strappare di mano dei soldi ad una donna ucraina, non ancora individuata, che frequenta la zona e chiede spesso l’elemosina. Una versione, questa, che al momento non ha trovato riscontri nei filmati delle telecamere di sorveglianza, né nella testimonianza di un passante che ha assistito alla fase finale dell’aggressione.

Convalidando l’arresto, al momento per il reato di tentato omicidio, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere. Nei prossimi giorni, dopo un’altra richiesta della Procura, verrà emessa una nuova misura cautelare per omicidio. Si dovrà valutare se nella forma volontaria o preterintenzionale. Secondo quanto ricostruito dalle indagini condotte dalla Polizia e coordinate dal pm Luca Poniz, emergono “gravi indizi di colpevolezza” a carico di Bilel. Il tunisino, che al giudice ha detto di essere laureato in Economia, avrebbe iniziato a colpire la vittima a mani nude per poi stringergli il collo “per un tempo prolungato”, fino a soffocarlo. Come si legge nell’ordinanza, infatti, avrebbe mantenuto la presa per oltre 7 minuti, “tra le 3.52 e le 3.59”, con una “stretta a modo di tenaglia”, senza che Yuri potesse reagire, se non con “un movimento delle gambe” sempre “più debole”. Il giovane avrebbe, poi, lasciato la vittima soltanto all’arrivo di una volante della Polizia, che ha trovato il giovane a terra incosciente e ha tentato di rianimarlo con un massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo degli operatori del 118.

Trasportato in codice rosso al Policlinico di Milano, è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva in coma farmacologico. Nelle prossime ore il pm titolare dell’inchiesta, condotta dalla Squadra mobile, disporrà l’autopsia sul corpo del 23enne. Intanto, il sindaco di Milano Giuseppe Sala parla di “una tragedia di cui non possiamo che essere addolorati”, sostenendo la necessità di “dover fare di più”. “Sto cercando di preparare qualche misura e ipotesi di lavoro – ha aggiunto il primo cittadino – per rafforzare” la sicurezza. “Non è più un tema di definire dove sicurezza e insicurezza siano percepite o siano reali, ma è un problema vero. E capisco anche che spiegare a tutti che la responsabilità è molto delle forze dell’ordine serve a quel che serve. Dobbiamo sentire la responsabilità e di fronte a quella che è la situazione dobbiamo intensificare il nostro impegno”.

Yuri, che avrebbe compiuto 24 anni il prossimo 30 ottobre, era originario di Como e si era trasferito a Milano per lavorare come cameriere, dopo un’esperienza in Costa Azzurra. Sui suoi profili social, tante foto di lui al lavoro, sia in Francia che in Italia. A Milano aveva anche prestato servizio al Maio Restaurant della Rinascente. In una delle ultime immagini condivise sul suo profilo Facebook, la madre gli aveva lasciato un commento con un cuore e il messaggio “bello di mamma”. Il padre di Yuri, invece, era venuto a mancare alcuni anni fa. “Eri sempre solare e una persona di un forte animo interno – scrive un ragazzo, ricordandolo -, che la pace sia con te, amico”.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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