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Cronache

Morto il chirurgo plastico Marco Gasparotti

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È morto Marco Gasparotti, classe 1955, nato a Ghedi, in provincia di Brescia, conosciuto chirurgo plastico italiano, noto per aver operato personaggi dello spettacolo e dell’imprenditoria. Si era impegnato in progetti di solidarietà sociale a favore dei ragazzi in difficoltà. Ne dà notizia su Instagram il Gruppo Gasparotti. “È stato non solo un chirurgo plastico di straordinario talento ma anche un mentore, un amico e una fonte di ispirazione per tutti noi”, si legge nel post dove si ricorda il “suo straordinario contributo alla medicina e alla vita di tanti”. Lo ricordano i suoi colleghi come Emanuele Bartoletti, presidente della società italiana di medicina estetica, e altri colleghi come Roy De Vita. Gasparotti si è laureato all’Università di Roma nel 1978 e si è specializzato in Chirurgia Plastica all’Università di Parma nel 1981. Fin dal 1978 ha frequentato le più prestigiose scuole brasiliane e americane di chirurgia plastica. Specialista in chirurgia plastica ricostruttiva, Gasparotti, si legge nel suo profilo, è stato citato tra i 100 chirurghi plastici più bravi al mondo dal Sherrell Aston Institute di New York, e ha effettuato più di 15.000 interventi. Sue sono numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali del settore.

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Cronache

16enne vittima di un raid punitivo dopo una lite con una ragazza, la denuncia di Borrelli

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Ha avuto una discussione verbale con una sua coetanea e si è ritrovato con il setto nasale spaccato. È ciò che accaduto – secondo quanto riferisce il parlamentare Francesco Emilio Borrelli – a un ragazzo di 16 anni, che sarebbe stato picchiato selvaggiamente da due ragazzi maggiorenni. Un raid punitivo dopo aver avuto una discussione con una sua coetanea durante una serata trascorsa in piazzetta Orientale a Napoli.

Durante il litigio, la ragazza, secondo il racconto riportato dal parlamentare, gliel’aveva giurata: “Ti mando il mio ragazzo e ti faccio picchiare.” E così è stato. Il 16enne è stato raggiunto fuori scuola dal fidanzato della sua amica accompagnato da un altro ragazzo. I due, maggiorenni, hanno prima preso a schiaffi il 16enne, poi l’hanno trascinato a terra e preso a calci in faccia fino a rompergli il setto nasale. Il ragazzo, dopo essere stato soccorso dal personale della propria scuola, è stato trasportato all’Ospedale del Mare dove è stato operato ed è attualmente ricoverato.

“Ora sta meglio ma ha avuto tanta paura”- racconta la madre della vittima, che si è rivolta al deputato dell’alleanza Verdi-sinistra Francesco Emilio Borrelli e al giornalista Pino Grazioli, che si si sono recati all’ospedale per verificare le condizioni del giovane. “E’ stato preso alla sprovvista e poi erano in due, più grandi di lui, contro uno. Si aspettava che venisse a trovarlo quel ragazzo, perché avrebbe voluto parlargli, ma di certo non si aspettava un’aggressione. Non auguro a nessuna mamma di vivere un’esperienza simile con un figlio che ha rischiato di essere ammazzato.”.

“Viviamo in tempi in cui si fanno regolamenti di conti anche tra minori, per questioni futili poi. A Pompei un ragazzino è stato accoltellato il primo giorno di scuola” – commenta Borrelli- “Stiamo assistendo ad a degenerazione sociale, ad una deriva violenta senza precedenti. Non solo sempre più giovani sembrano desensibilizzati alla violenza ma da essa ne sono attratti, è un mantra di vita, l’unico modo in cui riescono ad esprimersi. Cosi volano pugni, bastonate, coltellate e colpi di pistola come se nulla fosse. Un’emergenza che va fatta rientrare, ma ci vorrà del tempo e tanto lavoro, con una nuova impostazione nell’educazione e nella cultura. Anche per questo ci battiamo aspramente contro i simboli e le proclamazioni della violenza, della criminalità e delle mafie. Agli aggressori del giovane dico di costruirsi, tanto li trovano e li prendono, li prendono sempre in questi casi, ed allora sarebbe peggio.”

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Cronache

Post su Fb contro Vannacci, militare condannato a 6 mesi dal Gup del Tribunale militare di Napoli

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Il Gup del Tribunale militare di Napoli ha condannato alla pena di sei mesi di reclusione – pena sospesa – per diffamazione militare un sottufficiale per avere offeso l’onore e la reputazione del generale Roberto Vannacci con alcuni post su Facebook dopo la pubblicazione di “Il mondo al contrario”. Lo rendono noto gli avvocati del generale e eurodeputato della Lega Giorgio Carta e Roberto Patrizi sottolineando che il procedimento era stato avviato d’ufficio dalla procura e Vannacci aveva da subito disposto che l’eventuale risarcimento sarebbe stato devoluto alla ‘Fervicredo’, l’associazione feriti e vittime della criminalità e del dovere.

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Cronache

Toti: accordo con pm per patteggiamento, 2 anni convertiti in 1500 ore socialmente utili

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“Si riconosce che gli atti prodotti dalla Pubblica amministrazione fossero totalmente legittimi”, il commento di Giovanni Toti affidato ad un comunicato. E aggiorna: “Credo appaia chiaro a tutti la reale proporzione dei fatti avvenuti e della loro conclusione, che pone fine alla tormentata vicenda che ha pagato una istituzione oltre alle persone coinvolte e che lascia alle forze politiche il dovere di fare chiarezza sulle troppe norme ambigue di questo paese che regolano aspetti che dovrebbero essere appannaggio della sfera politica stessa e non a quella giudiziaria”. Patteggia 3 anni e 5 mesi anche l’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova Paolo Signorini, da definire la posizione dell’imprenditore Aldo Spinelli.

Resta ancora aperto un secondo filone d’inchiesta che riguarda l’ipotesi di voto di scambio.

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