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Monza ko, decide Pinamonti: è la prima vittoria del Genoa

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La sfida fra i campioni del mondo, amici-nemici, la vince Andrea Gilardino che con il suo Genoa sconfigge il Monza di Alessandro Nesta. Decide Pinamonti con uno spettacolare gol di testa, un grande ritorno il suo. Una partita equilibrata, quella tra Monza e Genoa, che si accende alla fine con i biancorossi rovesciati in avanti alla ricerca del pareggio. Il Genoa alla fine ha meritato di vincere costruendo di piu’, confezionando piu’ palle-gol, mostrandosi robusto e temerario. Nesta deve lavorare ancora per trovare equilibrio tattico e il mix giusto – soprattutto in attacco – ma il Monza, davanti al suo pubblico, ha mostrato grinta, cuore e generosità. Primo tempo tutto sommato equilibrato e teso anche se subito prevale leggermente il Genoa che riesce a costruire la prima vera occasione da gol e a imprimere al match un ritmo alto e intenso, confermando la buona impressione offerta durante la partita di esordio contro l’Inter. Il primo squillo genoano arriva al 18′ con uno scambio elegante tra Pinamonti e Junior Messias il quale lascia partire un sinistro violento da fuori che non esce di molto.

Risponde il Monza blandamente con una conclusione di Maldini dai venti metri che non impensierisce Gollini. La carta Pinamonti sembra quella giusta e il giocatore prova il tiro dalla distanza al 37′ ma questo non va a bersaglio. Si riscalda la partita nel recupero del primo tempo, pericoloso il Monza che va a rete con Maldini ma l’illusione dura pochi secondi perché’ la rete è annullata per un fuorigioco di rientro di Petagna. Neanche il tempo di metabolizzare la delusione che arriva il vantaggio del Genoa con un gran gol di Pinamonti che approfitta di un errore di Pessina, sfrutta al meglio un preciso cross di Sabelli e di testa beffa Pizzignacco. Si va al riposo con il Genoa in vantaggio e iall’inizio del secondo tempo i rossoblu’ vogliono chiudere la partita e si fanno subito pericolosi con un bel contropiede che trova attento e lucido Pizzignacco.

Replica Petagna che calcia sul primo palo ma non trova lo specchio della porta. Caldo asfissiante e squadre che accusano la stanchezza, cosi’ entrambi gli allenatori corrono ai ripari, partono le sostituzioni, tre contemporaneamente per il Genoa, fuori Sabelli, Vitinha e Badelj, dentro Thorsby. Zanoli e Malinovskyi. Poco dopo – al 68′ – Pinamonti a corto di forze chiede il cambio e viene sostituito da Ekuban. Cambi anche per il Monza Fuori Petagna, dentro Djuric. Fuori Maldini, dentro Caprari. Ma e’ Il il Genoa che clamorosamente manca il raddoppio con Thorsby. Ancora due cambi per la squadra di Nesta, fuori Izzo, e Dany Mota e dentro Gagliardini e Vignato. Brivido per il Genoa a dieci minuti dalla fine con il Monza che caparbiamente lotta per il pari con il cross di Caprari ma la palla non viene toccata da nessuno e colpisce palo. Finale di fuoco con il Monza che si proietta all’attacco fino all’ultimo secondo ma al fischio finale gli applausi sono tutti per la bella squadra di Gilardino.

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Malore sotto la doccia, muore pallavolista salentina Valentina Sergi

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Lutto nel mondo dello sport salentino per la morte di Valentina Sergi, 33 anni, giocatrice della Astra Volley di Presicce-Acquarica (squadra che milita nel campionato femminile di serie C) stroncata da un malore mentre faceva la doccia. La donna ieri mattina era nella sua casa di Torre San Giovanni, insieme al compagno, con cui gestiva una gelateria nella marina di Ugento, quando è stata colta da un infarto fulminante che non le ha dato scampo. E’ stato il compagno a dare l’allarme. Dopo pochi minuti sul posto sono giunti i sanitari del 118 ma i tentativi di rianimazione sono risultati vani.

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Conference: Poker della Fiorentina in casa del San Gallo

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La Fiorentina continua a vincere e a segnare gol a grappoli: 4-2 in casa del San Gallo nella seconda giornata della fase campionato di Conference League dove i viola, reduci dal 6-0 di Lecce, sono a punteggio pieno. Non è stata però una serata facile per la squadra di Palladino che ha chiuso il primo tempo in svantaggio (a segno per gli svizzeri Mambimbi) e dopo una prestazione incolore dentro una partita che ha registrato tre interruzioni di gioco da parte dell’arbitro per il lancio di fumogeni da parte della tifoseria viola, che ha richiesto un lungo recupero.

Per questa prima trasferta stagionale in Conference Palladino ha adottato un massiccio turnover rilanciando i vari Biraghi, Martinez Quarta, Moreno, Kayode. Tra i pali spazio a Terracciano portiere di coppa, in attacco fiducia a Kouamé data l’assenza di Kean presente in tribuna a fare il tifo dopo aver lavorato in giornata per cercare di recuperare dall’infortunio alla caviglia per la sfida di domenica con la Roma. A supporto dell’ivoriano, già schierato centravanti in passato, Ikoné e Sottil sulle fasce e Bove trequartista, preferito nell’occasione a Beltran che sembrava destinato ad essere riconfermato nel ruolo di vice Gudmundsson. Anche il San Gallo si è presentato con diversi cambi rispetto all’ultima partita ma rispetto ai viola ha avuto un approccio migliore e da subito si è mostrato aggressivo: il lancio di fumogeni dal settore che ospitava il migliaio di tifosi della Fiorentina ha costretto l’arbitro a fermare il gioco due volte per qualche minuto e lo speaker a lanciare appelli, mentre il fumo toglieva visibilità.

Un gesto che dovrebbe costare una multa dell’Uefa nei confronti del club di Commisso. Intorno alla mezzora la partita ha avuto la svolta: Kouamé ha segnato su assist di Bove, ma il gol è stato annullato per fuorigioco, destino diverso per Mambimbi che di lì a poco ha portato in vantaggio la sua squadra sfruttando gli errori di Quarta e Richardson. Lo stesso attaccante svizzero ha poi sfiorato il raddoppio. La Fiorentina, fino ad allora deludente, ha cercato di scuotersi: nel finale di tempo con Sottil e Quarta ha impegnato il portiere avversario e a inizio ripresa, con maggior grinta e incisività, ha chiuso il San Gallo nella sua area riuscendo a passare al 5′ con un’inzuccata di Quarta su angolo battuto da Biraghi. Il pareggio ha dato la carica ai viola (mentre i loro tifosi continuavano a lanciare fumogeni) che dopo un paio di affondi di Sottil sono passati quattro minuti dopo con Ikoné innescato con un grande lancio di Bove.

Ma la gara era tutt’altro che chiusa e infatti il San Gallo al 17′ ha realizzato il 2-2 con un colpo di testa di Gortler che ha sorpreso Comuzzo entrato dopo l’intervallo per l’acciaccato Moreno. Palladino ha tolto Adli e Bove per inserire Cataldi e Beltran, la Fiorentina è tornata a spingere e al 25′ è passata di nuovo avanti, ancora con Ikoné al termine di un’azione avviata da Sottil e rifinita da Kouamé. Proteste del San Gallo per un contatto fra Beltran e Vandermersch avvenuto prima della rete dei viola, ma la Var ha convalidato. Un altro petardo lanciato ha spinto l’arbitro a confrontarsi con il delegato Uefa invitando capitan Biraghi a chiedere ai tifosi viola di fermarsi, invito raccolto. Al terzo minuto di recupero Gosens, appena entrato, ha realizzato il poker dopo il palo di Kouamé sigillando il risultato.

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Lazio formato Europa, batte il Twente e vola in vetta

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Tre su tre, percorso netto per la Lazio che batte anche il Twente e si conferma in testa alla nuova Europa League – a punteggio pieno insieme a Tottenham e Anderlecht – mettendo un ulteriore tassello verso il passaggio diretto agli ottavi di finale della competizione senza passare dai playoff. In Olanda, nazione nella quale aveva perso le ultime 3 partite giocate, i biancocelesti di Baroni si impongono per 2-0 grazie alla rete di Pedro, la terza nelle ultime tre apparizioni dello spagnolo, e a quella del danese Isaksen che a una manciata di minuti dalla conclusione mette in cassaforte il risultato. Il tecnico laziale, pur dovendo rinunciare a Lazzari e Guendouzi, rimasti a Roma, opta per un turnover massiccio con i soli Zaccagni e Dia nel tridente e Romagnoli – che salterà la sfida con il Genoa per l’espulsione rimediata con la Juventus – e Marusic in difesa confermati rispetto alla sfortunata trasferta di Torino.

L’avvio è subito di marca laziale sfruttando una delle caratteristiche principali del Twente, ossia la linea difensiva molto alta. E’ Dia a capire che lì c’è terreno fertile per attaccare lanciandosi nello spazio, Unnerstall tenta di anticiparlo ma finisce per stenderlo. Il rosso per il portiere è inevitabile con gli olandesi che rimangono in dieci dopo 11 giri di orologio. Oosting cerca di coprirsi togliendo Van Bergen. La Lazio, in superiorità numerica, va a nozze sfiorando prima il gol con Marusic, ma il suo tiro cross si stampa sul palo senza che sulla respinta Zaccagni riesca a ribadire.

Poi, però, centra il bersaglio con l’uomo più in forma del momento, quel Pedro già in gol con Nizza ed Empoli che, con il piatto destro da centro area, non perde l’occasione per timbrare ancora il cartellino portando avanti i suoi. La ripresa si apre con Baroni a confermare l’undici iniziale e Oosting ad inserire Kuipers per Lammers cercando di rendere il passivo meno amaro possibile. Anche nella ripresa, però, è la Lazio ad amministrare rendendosi pericolosa con Pellegrini che prima scheggia la traversa, poi cerca la potenza non trovando la porta per centimetri.

La Lazio continua a spingere, Castellanos si vede prima assegnare e poi togliere tramite VAR un rigore, poi è Tchaouna ad avere l’occasione sul destro, ma senza sfruttarla. A chiuderla, però, è Isaksen che, sull’assist di Dele-Bashiru, deve solo spingere in porta il pallone che permette alla Lazio di raddoppiare ma soprattutto di chiudere la pratica Twente centrando la terza vittoria su tre che lancia la squadra di Baroni in vetta alla classifica dell’Europa League.

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