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Modi, l’amicizia con l’Italia aiuta a rendere il mondo migliore

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“Felice di aver incontrato il primo ministro Giorgia Meloni a margine del Summit G20 di Rio de Janeiro. I nostri colloqui si sono incentrati sull’intensificazione dei rapporti in ambiti come difesa, sicurezza, commercio e tecnologia. Abbiamo anche parlato di come incrementare la cooperazione in settori come cultura, istruzione e altri ambiti simili. L’amicizia tra l’India e l’Italia può contribuire enormemente a rendere il pianeta migliore”. Lo scrive il primo ministro indiano Narendra Modi su X dopo l’incontro con la premier italiana a margine del G20 di Rio de Janeiro.

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Ucraina: Teheran, ‘ingiustificate’ le sanzioni Ue contro l’Iran

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Il ministero degli Esteri iraniano ha criticato oggi come ingiustificate le nuove sanzioni dell’Ue e del Regno Unito contro Teheran per il suo sostegno alla guerra della Russia in Ucraina. “Mentre il presidente ucraino” Volodymyr Zelensky “ha ammesso che nessun missile balistico iraniano è stato esportato in Russia, le misure dell’Unione Europea e del Regno Unito nell’applicare sanzioni contro l’Iran non possono essere giustificate”, ha affermato il portavoce dicasteriale Esmaeil Baghaei in un comunicato.

“Le nuove sanzioni, con il pretesto del trasporto di missili da parte dell’Iran in Russia, mancano di legittimità e di base legale o logica. Violano il diritto alla libera navigazione internazionale e al commercio marittimo, e quindi coloro che stanno dietro a queste sanzioni dovranno assumersi la responsabilità internazionale”. “L’Iran respinge le politiche di interferenza dell’UE e del Regno Unito nelle relazioni legittime e legali tra i paesi (Iran e Russia) nei settori della difesa e militare”, ha sottolineato il portavoce, aggiungendo: “Faremo leva su tutte le potenzialità della cooperazione con i suoi partner per garantire i suoi interessi e la sua sicurezza nazionale”.

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Fitto al test finale, ultime riserve nei Socialisti

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Martedì, all’ora di pranzo, l’Italia potrebbe aver ufficialmente conquistato la vice presidenza esecutiva della Commissione Ue. Il traguardo è ben visibile, la strada per arrivarci tuttavia non è del tutto sgombra. Raffaele Fitto, il candidato di Giorgia Meloni che piace a Ursula von der Leyen, non ha convinto i Socialisti. O, almeno, l’intero gruppo di S&D. Tedeschi e francesi non hanno abbassato la loro trincea.

Il nodo resta quello dell’assegnazione di una vice presidenza esecutiva a un rappresentante di un partito che non è nella maggioranza europeista e che non ha votato, nel luglio scorso, il bis di von der Leyen. La numero uno dell’esecutivo europeo si sta occupando in prima persona del dossier. La settimana scorsa, quando le candidate Hadja Lahbib e Jessika Roswall erano state momentaneamente rimandate dalle commissioni del Pe competenti, von der Leyen si è recata all’Eurocamera e ha parlato a lungo con loro.

Per la presidente ulteriori ritardi non sono ammissibili: il primo dicembre la nuova Commissione deve entrare in carica e cominciare a pianificare la strategia europea per affrontare gli Usa di Donald Trump. Il sudoku delle votazioni sui candidati, inoltre, sembra blindare il destino di Fitto. Il candidato italiano sarà esaminato martedì con gli altri 5 vice presidenti in pectore. L’audizione è prevista alle 9.30, in contemporanea a quella di Kaja Kallas. Subito dopo toccherà a Stephane Sejourné e Roxana Minzatu.

Chiuderanno la giornata Teresa Ribera e Henna Virkkunen. Un blitz anti-Fitto dei Socialisti avrebbe un effetto immediato: una rappresaglia di Ecr e Ppe su Minzatu e soprattutto su Ribera, entrambe di S&D. A ciò vanno aggiunti due dati. Fitto è trasversalmente considerato un uomo del dialogo, non certo un estremista anti-Ue. Il gruppo Ecr, nelle audizioni dei 20 candidati commissari finora esaminati al Pe, è stato tra quelli più ligi nel votare la loro promozione, a prescindere dal partito di appartenenza.

Il tema, come si dice da settimane è però politico. L’apertura alle destre di Manfred Weber – non solo a Ecr, ma anche ai Patrioti – ha fatto scattare l’allarme nei Socialisti, nei Verdi e nei Liberali. Il pericolo di una ‘maggioranza Venezuela’ (dal nome della risoluzione su cui si è formata per la prima volta) alternativa a quella Ursula, è diventato concreto. A complicare il quadro ci sono le tensioni interne ai singoli Paesi, a partire dal pressing del leader della Cdu Friedrich Merz sul cancelliere Olaf Scholz affinché la Germania torni alle urne. “Fitto non può essere vicepresidente, e la posizione del mio gruppo a riguardo non è cambiata”; ha avvertito dal canto suo giovedì scorso il francese Raphael Glucksmann. In linea teorica, il candidato italiano potrebbe passare senza il sì di S&D e con il voto favorevole dei Patrioti, arrivando così al quorum dei 2/3 necessario. Ma per von der Leyen si porrebbe un problema politico non da poco: i sovranisti di Viktor Orban, che hanno Donald Trump come stella polare, risulterebbero decisivi.

Per questo, dalla Commissione è partita una silenziosa moral suasion nei riguardi di Weber, con l’obiettivo di frenare qualsiasi sua tentazione di apertura ai sovranisti, restando invece nell’alveo di una maggioranza “di centro, e pro-europeista”. Il Parlamento, tuttavia in queste occasioni è solito rivendicare un suo ruolo. Che Fitto sia costretto al supplemento di esame con le domande scritte non è escluso, come è accaduto per il candidato commissario ungherese. La decisione sulle risposte di Oliver Varhelyi alle domande scritte è attesa per lunedì pomeriggio. E anche da qui si capirà se, martedì, l’Eurocamera, sarà il teatro di normali tensioni politiche o l’anticamera del caos.

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Polemica su overtourism, ma mancano 50 milioni presenze

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Da un lato il fenomeno dell’overtourism, dall’altro la necessità di recuperare 50 milioni di turisti annui affinché l’Italia colmi il gap con altri paesi e torni sul podio del turismo mondiale. Sono due ‘estremi’ emersi nel corso del Forum del turismo internazionale a Firenze. Un appuntamento fortemente voluto dalla ministra del turismo Daniela Santanché in vista del G7 del settore, la prossima settimana nel capoluogo toscano, e terminato oggi con la firma di un Patto per il turismo, tra ministero, Conferenza delle Regioni e le Province autonome, l’Enit e i rappresentanti delle associazioni e federazioni del settore turistico.

“Per il turismo abbiamo un solo obiettivo in Italia, che è destagionalizzare. Abbiamo da recuperare ancora 50 milioni di presenze, i numeri veri sono che oggi la Francia fa 106 milioni di euro con il Benelux, la Spagna ne fa 85, l’Italia ne fa 57”, e “abbiamo 5,1 milioni di posti letto, la Francia ha lo stesso numero ma fa il doppio di presenze” ha sottolineato nel corso di un panel Massimo Caputi, presidente di Federterme.

“Il dottor Caputi ha detto che ci mancano circa 50 milioni di turisti ma questo dato deve essere messo nella cornice giusta – ha replicato Santanchè -, perché non siamo più nel podio, nelle prime tre posizioni, del ranking del turismo mondiale. È il gap che dobbiamo colmare per tornare a essere primi sul podio. E questa deve essere la nostra sfida, il nostro impegno, la nostra volontà per tornare lì”. Sul turismo, ha osservato ancora la ministra, “le cose che dobbiamo fare sono tantissime, le potenzialità di crescita sono enormi, il turismo può diventare la prima industria d’Italia”.

Dall’altro estremo la questione overtourism, e gli effetti del boom degli affitti turistici brevi, fenomeno che Firenze conosce bene, tanto che la sindaca Sara Funaro ha invocato per il capoluogo toscano la possibilità di prevedere una legge speciale. Proprio nella notte in città è andata in scena una protesta: il comitato Salviamo Firenze ha apposto una X di nastro adesivo rosso su svariate keybox contro l’overtourism, poi ha dato vita a un flashmob all’esterno della Fortezza da Basso, dove si svolgeva il Forum’. “Mi hanno attaccato perché ho detto che l’overtourism è una bestemmia ma lo ridirei. In alcune città c’è il problema dell’overtourism ma è anche un piccolo numero – ha commentato Santanchè -. Dobbiamo risolvere i problemi. Dico ai sindaci quando danno licenze per l’apertura di attività commerciali magari meno minimarket, meno kebab, più artigiani, più botteghe, più negozi, che servono per tenere i cittadini in quelle città”.

Alla richiesta di Funaro ha poi risposto: “Che Firenze abbia qualche problema diverso rispetto ad altre città è sotto gli occhi di tutti, però vale la pena fare un confronto un po’ più ampio: perché le leggi speciali? Per fare che cosa? Io voglio capire bene, se sono delle proposte che hanno un senso, se vanno nella direzione giusta. Il sindaco Funaro mi spiegherà”. La ministra ha sottolineato anche che “il numero chiuso non è la soluzione, anche perché non si può avere un turismo solo per qualcuno, creando discriminazioni. La regolamentazione dei flussi serve a mettere a patrimonio le nostre bellezze naturalistiche e culturali. Far pagare un biglietto è utile proprio per la gestione dei flussi”.

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