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Milano

Milano, imprenditrice si rivolge alla ‘ndrangheta per riscuotere un credito

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L’intermediatrice finanziaria Paola Galliani da Milano, al telefono parlava di “gente mia”. Così definiva alcuni ndranghetisti cui si era rivolta per incassare dei soldi da un imprenditore che non la pagava. Gli investigatori della Dia di Milano l’hanno arrestata per estorsione aggravata dal metodo mafioso. I suoi “ragazzi” erano tre uomini vicini alla ‘ndrangheta, già condannati per traffico di droga, che la signora della finanza milanese, con Enrico Verità, suo collaboratore spedito ai domiciliari, aveva assoldato per riscuotere un credito (reale o preteso non cambia la sostanza della questione) da parte di un imprenditore che le aveva affidato una somma da portare all’estero e far rientrare in Italia. Somma che in parte si era persa per strada. È sempre l’intermediatrice (sul suo conto c’è una denuncia della Guardia di Finanza per esercizio abusivo delle professione), che al telefono minaccia di fare “scatenare la belva” contro la vittima. “La belva” è Giuseppe Morabito, già condannato per droga, così come altri due arrestati che sono ritenuti vicini alle cosche di Rosarno (Reggio Calabria). Il ricorso della signora a personaggi della criminalità organizzata per convincere i debitori rappresenta è per i pm un “inquietante rovesciamento di ruoli” nella “zona grigia” tra imprenditori e ‘ndrangheta.

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Cronache

Montenapoleone è la via del lusso più cara al mondo

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Brillano le vetrine di via Montenapoleone. La passerella dello shopping milanese è stata incoronata come la via del lusso più costosa al mondo, scalzando la Fifth Avenue di New York e portando per la prima volta una capitale europea in testa alla classifica degli affitti: per un metro quadrato in ‘Montenapo’ servono la bellezza di 20mila euro all’anno. A stilare la graduatoria dei canoni lungo le più famose strade commerciali del globo è stato il 34esimo rapporto ‘Main Streets Across the World’ del gruppo statunitense Cushman & Wakefield, che monitora 138 location retail urbane, prevalentemente del lusso.

La classifica europea vede altri due luoghi celebri in top ten: si tratta di Via dei Condotti, terza, e Piazza di Spagna, decima. La via del lusso romana, con i suoi 15 mila euro all’anno di affitto al metro quadro, conquisterebbe il quinto posto della classifica globale, davanti all’Avenue des Champs-Elysees di Parigi, se non fosse che alla graduatoria viene ammessa solo la location più costosa di ogni singolo Paese. Il primato di Montenapoleone, seconda nel 2023, incorona una lenta ascesa che ha portato la via simbolo del Quadrilatero milanese della moda a scalare in un decennio sei posizioni.

A rendere possibile il sorpasso della Fifth Avenue è stato l’andamento dei canoni di locazione, da due anni stagnanti a New York – dove il prezzo al metro quadro è di 19.537 euro – e cresciuti nello stesso arco di tempo del 30% (+11% nel 2023). Se un ‘aiutino’ è arrivato dall’apprezzamento dell’euro sul dollaro, alla corsa degli affitti ha contribuito soprattutto l’offerta limitata di una via lunga solo 350 metri. Scorrendo la classifica New Bond Street a Londra si riprende il terzo posto (+13% a 17.210 euro) superando Tsim Sha Tsui, la principale via dello shopping di Hong Kong (+7% a 15.697 euro) mentre, grazie a una crescita del 10% e affitti annui di 12.519 euro, Parigi ha mantenuto il quinto posto, incalzata però dal distretto di Ginza a Tokyo (+25%, a 11.582 euro).

Milano “nell’ultimo anno è diventato il place to be per i brand del lusso”, ha commentato Thomas Casolo, responsabile retail Italia di Cushman & Wakefield. “Sul posizionamento attuale ha pesato certamente l’apertura di nuovi negozi nell’area più ambita del quadrilatero, tra via Verri e via Sant’Andrea ma anche la dimensione della strada: è concentrata in uno spazio molto ridotto, a differenza di altre città come Londra, Parigi e New York”. Ma “per mantenere questa attrattività nel lungo periodo – avverte Joachim Sandberg, ad di Cushman & Wakefield Italia – Milano deve trasformare questo primato in un valore tangibile per l’intera comunità, generando benefici e valore aggiunto per tutti gli stakeholder coinvolti”.

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Cronache

Poliziotto ferito, l’ira di Sala: governo inadempiente, l’accoltellatore doveva essere espulso

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“I delinquenti acclarati devono essere rimpatriati e intendiamoci, il punto è chi fa che cosa. Quindi anche il nostro governo, visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, faccia un esame di coscienza e si chieda perché non fa il suo dovere”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato il ferimento di un agente di Polizia avvenuto questa notte in città, sottolineando che “se c’è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo. Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell’ordine o i cittadini” e in questo caso è “chiaro di chi è la responsabilità”.

“Vediamo questo caso nella sua dinamica e nella sua storia – ha detto Sala a margine di Orticola, la mostra mercato di fiori -. La persona che ha colpito” l’agente “era stata fermata qualche giorno fa su un treno con una lama, eppure era in giro. Aveva ricevuto un provvedimento di espulsione da tempo, firmato dal prefetto di Avellino ed era ancora in Italia. Se c’è un provvedimento di espulsione il dovere è eseguirlo”. “Altrimenti chi ci rimette sono le forze dell’ordine o i cittadini. Quindi in questo caso la responsabilità è chiaro di chi è – ha concluso -. Questo non è un caso isolato qui ormai l’idea è che tanto non succede nulla e che tanto si può delinquere. Quindi ci deve essere certezza della pena e chi sbaglia deve pagare. Altrimenti sono sempre le città e i cittadini a pagarne le conseguenze e non va bene”.

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Cronache

Milano, diciottenne ucciso a colpi di pistola nella notte

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Nella notte scorsa assurdo delitto alla periferia di Milano. Un giovane diciottenne, di origine slava, è stato brutalmente ucciso con tre colpi d’arma da fuoco al torace in via Varsavia, vicino all’ortomercato. Secondo quanto emerso da una prima ricostruzione, il ragazzo si trovava a bordo di un furgone quando è stato avvicinato da un gruppo di individui che hanno aperto il fuoco.

I dettagli dell’aggressione dipingono un quadro di violenza e paura. La vittima, evidentemente ignara del pericolo, stava riposando all’interno del mezzo insieme a una donna, forse la sua compagna. Gli assassini hanno infranto i vetri del furgone per accertarsi della presenza di persone all’interno, prima di aprire il fuoco. Il giovane è stato soccorso tempestivamente dagli operatori del 118, ma purtroppo i loro sforzi sono stati vani: è spirato poco dopo il suo arrivo all’ospedale Policlinico.

La compagna del ragazzo, fortunatamente, è sopravvissuta all’attacco, ma è stata portata in ospedale in stato di choc, testimone impotente della tragedia che si è consumata sotto i loro occhi.

Le indagini sono ora nelle mani degli agenti della Polizia di Stato, impegnati a cercare di gettare luce su questo terribile crimine. La zona intorno all’ortomercato, come riportato dalle autorità, è nota per essere frequentata da roulotte e furgoni abitati, soprattutto da comunità nomadi. Tuttavia, quanto accaduto stanotte ha scosso la comunità locale e ha sollevato interrogativi su quanto sicure siano realmente queste aree.

Mentre la città si ritrova a piangere la perdita di un giovane vita spezzata troppo presto, ci si interroga anche su quali misure possano essere prese per prevenire simili tragedie in futuro. In un momento in cui la sicurezza pubblica è al centro delle preoccupazioni di tutti, è fondamentale che le autorità agiscano con fermezza per garantire la protezione di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro status sociale o dalle loro abitudini di vita.

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