Appartamenti pubblici in edifici di pregio nel centro di Milano affittati a vip, personalità di spicco dello sport, dell’imprenditoria, a professionisti, a canoni popolari, più che dimezzati rispetto a quelli di mercato. Dopo il caso Affittopoli del 2011, la gestione del patrimonio immobiliare del Pio Albergo Trivulzio, storico ente socio-assistenziale di Milano, quello da cui partì anche l’inchiesta Mani Pulite, torna al centro di uno scandalo che sta provocando polemiche politiche. Tra gli inquilini vip del Pat c’è il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta, che per un appartamento di 120 metri quadrati nel quartiere centrale di Brera pagherebbe un canone annuo di 19mila euro.
Una cifra che é meno della metà di quella di mercato, che dovrebbe essere almeno di 42mila euro, secondo l’osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate. E non é il solo: ad approfittare dei canoni popolari in loro favore c’é anche Pier Filippo Giuggioli, presidente provinciale dell’Unione dei piccoli proprietari immobiliari, che pagherebbe un canone di 32.500 euro annui per un appartamento di più di 200 metri quadrati, che dovrebbe costarne oltre il doppio. Matteo Mangia, figlio dell’avvocato Rocco Mangia, per il suo appartamento da 160 metri quadrati vicino Brera pagherebbe un canone annuo di 13.600 euro, mentre per una casa di 240 metri in zona Magenta risulta un contratto a nome di un parente di Vito Corrao, ex direttore sanitario del Pat, con un canone di 5.100 euro contro un valore stimato di 80.500.
A parlare di situazioni “paradossali”, con “canoni che sono la metà, un terzo, un quarto, un quinto e perfino un decimo di quello che dovrebbero essere”, é stato il commissario straordinario del Pat Francesco Paolo Tronca in audizione in commissione sanità della Regione. L’ente socio-assistenziale, che possiede insieme agli istituti milanesi Martinitt e Stelline 1.248 unità immobiliari, é commissariato dal 7 agosto 2023 per il forte indebitamento, ad oggi di 26 milioni di euro a fronte di un’esposizione debitoria di 110 milioni nell’agosto del 2023. Ora, per risanare la situazione, é partita l’operazione di conferimento del patrimonio immobiliare del Pat attraverso un fondo di Invimit, società del ministero dell’Economia, che durerà cinque anni. A chiedere subito chiarezza in maniera bipartisan é la politica, che pretende la tutela dei cittadini fragili e che vengano riadattati gli affitti ‘vip’ ai canoni di mercato.
Fratelli d’Italia al Comune di Milano, che già aveva chiesto un Consiglio straordinario sulla situazione del Pat, chiede una “ricognizione di tutti i contratti”, come spiega il capogruppo Riccardo Truppo, mentre la Lega sottolinea con il segretario provinciale Samuele Piscina come la situazione del Pat “va avanti da decenni e deve essere sanata” perché “bisogna pensare alle famiglie a basso reddito”. Infine il Pd, secondo cui gli affitti vantaggiosi ai vip “non sono accettabili e vanno rinegoziati” conclude la capogruppo in Comune Beatrice Uguccioni, invitando a “tenere conto delle situazioni di estrema fragilità”.