Domani scatta il click day per l’arrivo in Italia dei lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi, con il nuovo Dpcm di programmazione transitoria dei flussi, che stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente e la metà dei quali lavorerà nei campi, rileva la Coldiretti in una nota. “In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere, con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi”, rileva l’organizzazione agricola citando i dati del Dossier Idos. Per il presidente della della Coldiretti, Ettore Prandini, sarebbero necessari “almeno centomila giovani” e questa “è una necessità da affrontare con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge, ma è importante anche il nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella Manovra dal Governo e sostenuto da Coldiretti. che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo”. Potranno accedervi, si rileva, pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno. Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato.
Le quote per il lavoro stagionale attese principalmente nelle campagne, oltre che nel settore turistico alberghiero, ammontano a 44.000 unità (contro le 42.000 dello 2022). Di queste, prosegue la nota, “1.500 sono riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale, ingressi che di fatto consentono all’impresa negli anni successivi di non essere vincolata ai termini di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm per avere accesso all’autorizzazione”. Per la Coldiretti la novità di questo decreto è la conferma del rilascio di quote stagionali di ingresso riservate alle associazioni di categoria per i propri associati “nella misura di 22.000 unità (erano 14.000 l’anno prima), norma sperimentale introdotta dal decreto semplificazione (Dl 73/2022), sostenuta dalla Coldiretti e resa strutturale con il recente decreto legge 20/2023”. Le richieste presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro, “che avranno priorità sulla generalità delle istanze, saranno preventivamente verificate dalle organizzazioni professionali stesse che – rileva l’organizzazione agricola – assumono anche l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori, di fatto accelerando l’intero iter della procedura d’ingresso”. Il nuovo decreto, conclude la nota, sarà anche l’occasione “per sperimentare il superamento del nullaosta, sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l’immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che verrà immediatamente trasmesso all’ambasciata italiana all’estero per più tempestivo rilascio del visto di ingresso”.