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Ambiente

Meraviglia Cilento in bicicletta: parte il progetto Bike sharing nel Parco

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Sarà una delle reti di Bike sharing più grandi e significative d’Italia: 36 stazioni all’interno del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni per poter fruire di bellezza, cultura, natura. Il progetto, finanziato con oltre 2 milioni di Euro, nell’ambito del programma ‘Parchi per il clima’ ha completato l’iter amministrativo e autorizzativo ed è stato presentato nel corso di una conferenza stampa. Adesso

“Sono particolarmente soddisfatto per l’ambizioso progetto che finalmente vede la luce.
Oggi diamo il via a un percorso virtuoso, di grande forza e di grande valore, ha detto  Tommaso Pellegrino, Commissario straordinario del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che va ad arricchire il patrimonio legato ai servizi per il turismo all’interno del nostro Parco Nazionale. E’ stato un percorso lungo, rallentato da una burocrazia eccessiva e spesso poco razionale, ma siamo riusciti a chiudere il complesso e articolato iter autorizzativo, dando il via al bando di gara per l’assegnazione dei lavori”.

Questa rete di Bike sharing coinvolge 36 comuni del comprensorio del Parco, e “viene realizzata in un territorio, ha spiegato il Commissario Pellegrino, dove la lotta ai cambiamenti climatici e la promozione del turismo sostenibile costituiscono un pilastro importante delle politiche dell’Ente Parco. Il tema del risparmio energetico e della produzione di energia rappresentano elementi di assoluta necessità soprattutto in questo periodo storico, soprattutto se vogliamo dare dei segnali concreti di autonomia energetica”.

Poi Pellegrino ha ringraziato i sindaci gli amministratori dei comuni coinvolti  e le associazioni che si occupano di mobilità legata alla bicicletta che hanno aderito al progetto con entusiasmo.
“Un’opportunità in più per il turismo esperienziale che rappresenta il punto di forza dei nostri Territori. In un momento in cui il brand Cilento è tra i più riconosciuti d’Italia, ha concluso Tommaso Pellegrino, dobbiamo continuare a investire su quella forma di turismo esperienziale che attrae visitatori in grado di coniugare l’interesse per il paesaggio, la natura, l’arte e la cultura con il rispetto del Territorio. Quale migliore modo se non farlo in bici?”

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In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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