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Politica

Meloni: urgente la stretta su minori, ma non è solo repressione

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“La situazione è sfuggita al controllo e bisogna fare qualcosa”. Una settimana dopo la visita a Caivano, la premier Giorgia Meloni illustra il decreto legge che contiene l’annunciata stretta sulla criminalità minorile, fenomeno che “si sta estendendo a macchia d’olio: tutti i protagonisti dei fatti di cronaca nera di questi giorni sono giovanissimi”. Ecco quindi le misure approvate oggi, “non solo repressive, ma anche preventive”: si va dall’ammonimento del questore fin dai 12 anni d’età all’arresto in flagranza per spaccio anche di lieve entità; dal carcere fino a 2 anni per i genitori che non mandano i figli a scuola al parental control obbligatorio gratuito in tutti i device contro il porno on line. A Caivano, poi, arriverà un commissario straordinario – Bruno Ciciliano, della Polizia – che gestirà 30 milioni di euro stanziati per gli interventi di riqualificazione. Un modello, ha spiegato il sottosegretario Alfredo Mantovano, che “potrà valere poi anche per altre aree degradate del Paese”. In conferenza stampa con Meloni e Mantovano ci sono i ministri coinvolti nella scrittura del provvedimento; Matteo Piantedosi (Interno), Carlo Nordio (Giustizia), Giuseppe Valditara (Istruzione), Eugenia Roccella (Famiglia).

Nella riunione a Palazzo Chigi c’è stato un confronto per trovare la quadra: alcune misure sono state precisate o smussate. La ministra Eugenia Roccella, a esempio, avrebbe voluto un’indicazione più netta sul divieto per i minori di accedere a siti porno. Ma questa, ha sottolineato Meloni, “è una materia molto complessa sulla quale si interrogano i governi di mezzo mondo e non considero giusto intervenire per decreto. Spero comunque che le forze politiche in Parlamento possano agire: quando il ministro Roccella ha detto che l’età di primo accesso ai siti pornografici è scesa ormai a 6 anni ho visto sbiancare le facce di alcune madri ed anche la mia”. Il dl si limita così a “sollecitare e sostenere – ha osservato Roccella – la responsabilità educativa della famiglia. Vogliamo che in prospettiva il parental control sia offerto gratuitamente in tutti i device, con un’icona immediatamente riconoscibile. Diamo tempo ai produttori di inserirla”. Tra le novità ci sono inoltre il Daspo urbano (Dacur) per allontanare da alcune zone delle città, ha spiegato Piantedosi, “anche i 14enni e si amplia poi la platea di reati presupposto di queste misure. C’è quindi un inasprimento delle pene per porto d’arma bianca, come i coltelli da cucina, ad esempio”. Avviso orale, infine, fin dai 14 anni. E il questore può proporre all’autorità giudiziaria di vietare l’uso di cellulari e altri dispositivi per le comunicazioni “quando il loro uso è servito per la realizzazione o la divulgazione delle condotte che hanno determinato l’avviso orale”. La stretta sui minori ha riguardato anche Nordio ma, ha assicurato il guardasigilli, “non si è minimamente intervenuti sull’imputabilità del minore” , riferendosi all’ipotesi circolata di un abbassamento a 12 anni. Le norme messe a punto, ha evidenziato Meloni, “sono frutto di un’interlocuzione con chi di questi temi si occupa, come i giudici minorili, ad esempio. Qualcuno ha detto: ‘vogliono sbattere in galera i 12enni’. Ma non è così: c’è invece la previsione che per reati gravi possano essere chiamati in causa i genitori con un’ammenda per mancata vigilanza”. Quello che si vuole colpire, ha rimarcato la premier, è l’uso della manovalanza minorile da parte della criminalità organizzata, favorita proprio dal fatto che gli under 18 rischiano poco dal punto di vista penale. “In questo modo siamo arrivati al paradosso che per non penalizzarli li abbiamo esposti di più ai rischi. I criminali si sono fatti scudo dei minori e a questo vogliamo porre in freno”, ha aggiunto. La presidente del Consiglio, infine, ha voluto segnalare l’importanza dell’emergenza educativa. “Ho scoperto – ha rilevato – che per chi non manda propri figli a scuola la pena è di 30 euro. Non 30 euro al giorno, ma una volta sola. Ora invece stabiliamo che rischi di farti 2 anni di carcere e di vederti revocata la potestà genitoriale. Specie nelle famiglie islamiche – ha aggiunto – c’è una dispersione scolastica accentuata e questo va affrontato con determinazione. In Italia c’è l’obbligo scolastico e deve esser garantito”. Critico il commento della segretaria dem Elly Schlein: “dobbiamo prima guardare le norme annunciate oggi. La prima impressione a caldo è che si insista solo sulla repressione, ma serve un investimento sulla prevenzione”.

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Conte alla prova della costituente, incognita Grillo

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In ballo c’è il futuro del Movimento, con la regola del doppio mandato, il nome e il simbolo. E perfino gli incarichi di Giuseppe Conte (foto Imagoeconomica in evidenza) e di Beppe Grillo: nessuno dei due può essere sicuro che lunedì ricoprirà ancora lo stesso ruolo. E poi c’è un’incognita più contingente, che però incide molto sul clima – se non sull’esito – della Costituente M5s, che si aprirà nelle prossime ore a Roma: la presenza del Garante. Grillo ha saputo tenere alta l’attesa, anche se i beninformati dicono che difficilmente si farà vedere di persona. “E’ imprevedibile, magari farà un collegamento video”, azzarda qualcuno. Per adesso, però, agli organizzatori non è stato comunicato nulla. “In ogni caso – fanno sapere – massima disponibilità a dargli la parola”.

L’altra incognita, stavolta legata al regolamento, è quella del quorum: gli iscritti sono 88.943 e perché siano valide le decisioni su alcuni temi, come il ruolo del garante o il cambio del nome e del simbolo, dovrà votare la maggioranza più uno. E’ un passaggio tecnico ma anche politico. E infatti nel M5s qualche preoccupazione c’è. Già da giorni, la truppa dei parlamentari vicini a Conte mette in guardia dal “sabotaggio”, cioè da un’azione pro-Grillo che sarebbe in corso per incentivare l’astensionismo, in modo da vanificare i voti “di peso” e quindi l’esito stesso della Costituente. Che, ogni ora di più, assume l’aspetto del duello fra Conte e Grillo.

E’ vero che si tratta di un passaggio pensato per ridisegnare e quindi rilanciare un Movimento uscito con le ossa rotte dalle ultime tornate elettorali, ma è anche vero che sia il presidente sia il garante hanno finito per personalizzarlo. Grillo cercando di minare fin dall’inizio il percorso, Conte mettendo sul piatto la sua stessa permanenza alla guida del M5s. Fra le decisioni che i militanti sono chiamati a confermare o a sconfessare, infatti, c’è anche quella sul campo progressista. “Se questo fosse messo in discussione con una soluzione interamente opposta ne trarrei le conseguenze – ha detto Conte – E questa si chiama coerenza”. Mentre non si è sbilanciato sugli altri temi che animano il dibattito nel M5s, come il doppio mandato e il nome.

“Sono in ascolto della comunità – ha detto Conte – lasciamo che decida. Ci sono tantissime altre urgenze, dalla sanità al lavoro sottopagato, al contrasto dell’evasione fiscale, giustizia, transizione ecologica. Tantissime questioni che definiscono i nuovi obiettivi strategici su cui tutti i nostri iscritti stanno votando”. A Grillo, il messaggio della vigilia lo ha lanciato la deputata Vittoria Baldino, vicina a Conte: “Si parla di scissione quando una parte se ne va. L’abbiamo subita nella scorsa legislatura con Luigi Di Maio e ci ha portato bene alle elezioni politiche. Ci sarà un voto della base e a chi non starà bene la direzione decisa insieme sarà libero di compiere le proprie scelte. Ma è legittimo e lo dico senza biasimare nessuno. Meglio uscire che fare opposizione interna”.

E anche Conte, in un’intervista al Qn, ha detto la sua sul progetto dei fan di Grillo: “Il M5s non può tornare indietro né vagheggiare un ritorno alle origini che oggi, in un contesto politico anche internazionale completamente differente, non avrebbe senso e ci porterebbe solo all’isolamento e all’irrilevanza”. Insomma, il clima è da quiete prima della tempesta. Dalla sede M5s, Conte viene descritto come “sereno e soddisfatto del lavoro fatto finora. Quella di domani – viene spiegato – è la chiusura di un procedimento collegiale e partecipativo che va avanti da 3 mesi. Sarà un momento della verità, in un clima di coesione”. Rassicura la partecipazione: “sold out di presenze – viene spiegato – 3.500 i partecipanti”. Il clou della Costituente sarà domenica alle 15, quando ci sarà la chiusura del voto e lo scrutinio: il momento della verità.

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Psi, per Regionali in Campania lista aperta al riformismo e al futuro del Sud

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Il segretario regionale del Psi, Michele Tarantino ha convocato una riunione insieme ai membri della direzione nazionale di Napoli(Antonio Demitry, Roberto De Masi, Pasquale Sannino e Antonella Marciano, Felice Laudadio), al consigliere regionale socialista, Andrea Volpe, Marco La Monica, Felice Iossa e Giulio Di Donato, per discutere il nuovo percorso politico del Partito Socialista Italiano in vista delle Regionali 2025. Il PSI lancia un appello a tutte le forze riformiste, ai movimenti civici e a quei cittadini “che non si sentono rappresentati dagli attuali partiti ma vogliono contribuire a costruire una proposta politica innovativa, inclusiva e concreta.

La lista socialista è pronta ad accogliere le istanze di chi desidera un Mezzogiorno più forte, coeso e protagonista di un’Italia moderna e solidale. Invitiamo tutte le realtà riformiste, associative e civiche, e i cittadini che non si riconoscono nei partiti tradizionali a unirsi alla nostra lista e al nostro progetto. Insieme possiamo costruire una Campania e un Mezzogiorno più giusti, moderni e capaci di rispondere alle sfide del futuro”. “La recente bocciatura da parte della Corte Costituzionale delle proposte di autonomia differenziata rende evidente la necessità di ripensare il regionalismo in Italia”.

Il PSI “intende aprire un dibattito serio e costruttivo su questo tema cruciale per il futuro del Mezzogiorno. A gennaio, avvieremo una grande Conferenza sul Regionalismo, coinvolgendo esperti, rappresentanti istituzionali e cittadini. Sarà un’occasione per elaborare proposte innovative che coniughino equità territoriale, efficienza amministrativa e solidarietà tra i territori, garantendo risorse e opportunità uguali per tutti”. “Guardando alle elezioni regionali del 2025, il PSI invita tutto il centro-sinistra ad avviare un dialogo aperto e costruttivo per definire un programma condiviso e ambizioso, così come indicato dal Segretario Nazionale, Enzo Maraio. È necessario rispondere insieme alle sfide della Campania, con particolare attenzione a temi come la giustizia sociale, la sanità, il lavoro, l’ambiente e il rilancio del Mezzogiorno. L’obiettivo è costruire una coalizione forte e coesa, in grado di offrire ai cittadini una visione chiara e condivisa per il futuro della Regione”, conclude la nota.

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Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

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Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

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