Il braccio di ferro sul premierato, le spinte interne a un ritocco dopo le dimissioni di Vittorio Sgarbi e le proteste dei trattori: per 48 ore Giorgia Meloni si lascia a diecimila chilometri di distanza i problemi di politica interna, impegnata a Tokyo in una visita ufficiale che è una sorta di passaggio di consegna dalla presidenza giapponese del G7 a quella italiana appena iniziata, ma anche un’occasione per approfondire i temi legati alla stabilità dell’Indo-Pacifico e per rafforzare la collaborazione fra i due Paesi, provando anche ad attrarre nuovi investimenti in Italia. In quest’ottica la premier, oltre al bilaterale con il primo ministro Fumio Kishida (alle 10.30 italiane), avrà un incontro con i vertici di grandi gruppi industriali giapponesi.
Ci saranno in particolare quelli Mitsubishi Heavy Industries, partner con Leonardo e la britannica Bae Systems nel programma Gcap per lo sviluppo di caccia di sesta generazione, e di Hitachi (elettronica, trasporto ferroviario, Digital Mobility Transition e produzione di batterie), che ha investito in Italia oltre un miliardo di euro. Fra gli altri gruppi al tavolo con interessi radicati nel nostro Paese, anche la Nippon Telegraph and Telephone Corporation (telecomunicazioni, servizi finanziari e multi-utility, manifatturiero e sanità), che conta di rafforzare le sedi di Cosenza, Napoli, Roma e Torino, aprendone altre in Sicilia e Puglia.
L’obiettivo è incrementare le collaborazioni industriali, dopo il rafforzamento delle relazioni diplomatiche, elevate al rango di partenariato strategico poco più di un anno fa. I progressi sono stati confermati ad esempio a gennaio, con la riapertura delle frontiere del mercato giapponese per i prodotti italiani a base di carne suina.
E ad aprile entrerà in vigore l’accordo sulla sicurezza sociale (firmato nel 2009 e ratificato nel 2015), per cui ai lavoratori italiani in Giappone e a quelli giapponesi in Italia sarà evitato l’onere della doppia contribuzione per 5 anni. Dopo un volo di oltre tredici ore da Catania, con scalo tecnico in Kazakistan, e l’atterraggio in serata a Tokyo, dove è stata accolta dall’ambasciatore Gianluigi Benedetti, c’era solo una cena privata nel programma di Meloni, accompagnata come in altri viaggi dalla figlia Ginevra.
Nelle ultime ore è salita ulteriormente la tensione sul Mar Rosso, una crisi che sarà fra gli argomenti di politica estera al centro della cena di lavoro con Kishida, oltre al conflitto in Ucraina (il Giappone fra due settimane ospiterà una conferenza sulla ricostruzione) e quello a Gaza, passando per la situazione in Afghanistan.
Fra i dossier di interesse comune, soprattutto la stabilità dell’Indo-Pacifico, “priorità condivisa”, come hanno sottolineato fonti italiane alla vigilia della missione. Le rotte marittime di questa regione sono diventate arterie del commercio mondiale, e il Giappone ha un ruolo cruciale per gli equilibri dell’area, a rischio per l’aggravarsi delle tensioni fra Cina e Taiwan. Il G7 italiano, assicurerà Meloni, terrà alta l’attenzione sulla regione, così come manterrà in primo piano il tema dell’Intelligenza artificiale, in continuità con quanto fatto da Kishida nel 2023.
Un anno che però nel finale ha mandato in subbuglio il suo governo, ora ai minimi di popolarità (il sostegno è al 24,5% per un sondaggio di Kyodo News) per gli scandali finanziari e le fibrillazioni interne al suo partito liberale democratico. La premier gli darà appuntamento al G7 in Puglia, a giugno.