Fece trasferire quattro pazienti da un reparto all’altro, spense le luci del reparto e andò a festeggiare. È accaduto l’8 luglio 2018 all’Ospedale del Mare, nel reparto di Chirurgia cardiovascolare, quando Francesco Pignatelli, medico e futuro primario, organizzò una festa per celebrare la sua nomina. La decisione di trasferire temporaneamente i pazienti in un altro reparto, senza alcun avviso ufficiale, portò a una denuncia e a un processo che si è concluso, sei anni dopo, con una condanna per interruzione di pubblico servizio.
L’episodio emerse grazie a una denuncia mediatica fatta dall’allora consigliere regionale Francesco Borrelli, che rivelò come Pignatelli avesse trasferito i pazienti dal reparto di Chirurgia vascolare alla Chirurgia generale per organizzare la sua festa. L’accordo fu preso in modo informale con il collega del reparto ricevente, ma non ci fu alcuna comunicazione al direttore sanitario dell’ospedale. Il trasferimento e il successivo party furono denunciati e oggetto di un’inchiesta della Procura di Napoli, che portò al processo.
La condanna: interruzione di pubblico servizio
Il processo si è concluso con una condanna a un anno e un mese di reclusione per Francesco Pignatelli. Il giudice della settima sezione penale ha riconosciuto il medico colpevole di interruzione di pubblico servizio, sebbene l’accusa di abuso d’ufficio sia stata archiviata. La sentenza ha inoltre previsto il pagamento delle spese processuali, ma c’è la possibilità che il caso venga prescritto nel corso del processo di appello.
Le testimonianze decisive dei pazienti e del personale
Nel corso del processo, sono stati ascoltati i quattro pazienti trasferiti e il personale dell’Ospedale del Mare. Le testimonianze hanno evidenziato che il trasferimento dei pazienti avvenne senza preavviso e senza informare il direttore sanitario, una mancanza che ha aggravato la posizione di Pignatelli. Le indagini furono condotte dai carabinieri del NAS, che hanno raccolto prove e testimonianze sul trasferimento e sull’interruzione del servizio.
La difesa del medico e la possibile prescrizione
La difesa di Francesco Pignatelli, guidata dagli avvocati Alfonso Furgiuele e Stefano Montone, ha cercato di dimostrare che non ci fu alcuna interruzione di pubblico servizio, poiché i pazienti continuarono a ricevere assistenza anche dopo il trasferimento. Secondo la tesi difensiva, il passaggio dei pazienti da un reparto all’altro rappresentava una continuità del servizio. La difesa prevede di presentare appello, cercando di dimostrare che l’episodio debba essere considerato come una semplice irregolarità amministrativa.
La festa e le foto che fecero scalpore
Pochi giorni dopo l’episodio, le foto del party organizzato da Pignatelli fecero il giro del web. In molti parteciparono alla festa, ignari del caos che si era creato nell’ospedale. Le immagini mostrarono un ambiente di festa, mentre i pazienti venivano trasferiti senza preavviso, suscitando l’indignazione dell’opinione pubblica.