Collegati con noi

Esteri

Media Usa, Harvey Weinstein ha un tumore al midollo osseo

Pubblicato

del

Il produttore cinematografico di Hollywood caduto in disgrazia Harvey Weinstein ha ricevuto una diagnosi di tumore al midollo osseo, hanno riferito i media Usa, un mese dopo essere stato incriminato per una nuova accusa di reato sessuale. Weinstein, 72 anni, è affetto da leucemia mieloide cronica e si sta sottoponendo a cure in una prigione di New York, secondo quanto riportato da NBC News e ABC News, che citano fonti.

Advertisement

Esteri

Perù: ex presidente Toledo condannato a 20 anni di carcere

Pubblicato

del

L’ex presidente del Perù (2001-2006), Alejandro Toledo, accusato di aver ricevuto 32,36 milioni di euro (35 milioni di dollari) in tangenti dalla multinazionale brasiliana Odebrecht (oggi Novonor) in cambio degli appalti nelle sezioni 2 e 3 dell’Autostrada Interoceanica Sud, è stato condannato a un totale di 20 anni di reclusione per collusione (nove anni) e per riciclaggio di denaro (11 anni e sei mesi). L’Autostrada Interoceanica Sud collega Brasile e Perù, ed è stata completata nel 2013. Secondo la Procura peruviana, il denaro è stato incanalato da Josef Maiman, defunto uomo d’affari israeliano legato all’ex presidente.

La Seconda Corte collegiale della Corte suprema del Perù presieduta dalla giudice Zaida Pérez ha condannato in primo grado l’ex presidente Alejandro Toledo a 20 anni e 6 mesi di carcere. “Possiamo affermare, in vista della chiusura di questo processo, che Alejandro Toledo ha chiesto 35 milioni di dollari in cambio dell’aggiudicazione da parte di Odebrecht del progetto dell’autostrada interoceanica e degli accordi concordati”, ha dichiarato la Corte suprema. Nel processo, l’ex presidente Alejandro Toledo ha ammesso che il suo amico imprenditore Josef Maiman aveva pagato le ultime rate dell’ipoteca sulla sua casa di Lima, senza però giustificare la provenienza dei fondi.

Il procuratore anticorruzione José Domingo Pérez, dal canto suo, ha presentato le prove che Jorge Barata, ex direttore di Odebrecht in Perù, ha confermato un pagamento milionario per garantire l’aggiudicazione dell’appalto per la costruzione dell’Interoceanica Sud, 2.600 km di autostrada che collegano il Paese andino al Brasile. Toledo, che nega le accuse a suo carico, è stato estradato dagli Stati Uniti nell’aprile 2023 ed è detenuto nel carcere di Barbadillo. In Perù il caso Odebrecht vede tra i suoi imputati anche gli ex presidenti Ollanta Humala (2011-2016) e Pedro Pablo Kuczynski (2016-2018).

Continua a leggere

Esteri

Senatrice aborigena contesta Re Carlo in Australia

Pubblicato

del

La senatrice aborigena Lidia Thorpe ha sfidato re Carlo III durante la sua visita al Parlamento australiano, gridando slogan anticoloniali. “Ridateci le nostre terre, restituiteci ciò che ci avete rubato!”, ha gridato la parlamentare, dopo un discorso del re 75enne agli eletti e ai funzionari del Paese. La senatrice indipendente, indossando un mantello di pelliccia, ha denunciato quello che ha definito il genocidio degli indigeni australiani durante l’era della colonizzazione europea dell’Australia.

L’Australia è stata una colonia britannica per più di un secolo, durante il quale migliaia di aborigeni australiani furono uccisi e intere comunità furono sfollate. Il Paese ottenne l’indipendenza de facto nel 1901, ma non divenne mai una repubblica a tutti gli effetti. Re Carlo resta capo dello Stato. Carlo III sta effettuando una visita di nove giorni in Australia e a Samoa, nel suo primo grande tour all’estero dopo la diagnosi di cancro all’inizio di quest’anno. La Thorpe è nota per le sue acrobazie politiche e la feroce opposizione alla monarchia. Quando prestò giuramento nel 2022, alzò il pugno destro giurando con riluttanza di servire la regina Elisabetta II, l’allora capo di stato dell’Australia.

“Giuro solennemente e sinceramente che sarò fedele al colonizzatore, Sua Maestà la Regina Elisabetta II”, ha detto prima di essere rimproverata. “Senatore Thorpe, deve recitare il giuramento così come è stampato”, osservò all’epoca la presidente della Camera Sue Lines. L’Australia ha respinto con un referendum nel 1999 una modifica della Costituzione volta a trasformarla in una Repubblica. Nessuna riforma in questo senso è più all’ordine del giorno. Nel 2023, gli australiani hanno respinto, in un altro referendum, le misure per riconoscere gli australiani indigeni nella Costituzione e creare un’Assemblea consultiva indigena.

Continua a leggere

Esteri

Morto Fethullah Gulen, per Ankara mente del golpe del 2016

Pubblicato

del

È morto a 83 anni Fethullah Gulen, influente predicatore islamico turco, ritenuto da Ankara la mente del tentato golpe contro il presidente Recep Tayyip Erdogan del 15 luglio 2016. La notizia è stata pubblicata da Herkul, sito vicino al predicatore, e viene ripresa dai maggiori media turchi. Gulen si è spento in Pennsylvania, dove viveva dopo essersi trasferito negli Usa nel 1999, senza più tornare in Turchia. Capo di una confraternita religiosa con milioni di seguaci, Gulen inizialmente fu alleato di Erdogan ma nel 2012 i due entrarono in conflitto e il presidente turco lo accusò di avere architettato il tentato golpe del 2016.

Nato nel 1941 in provincia di Erzurum, nella Turchia orientale, in una famiglia religiosa, Gulen ha iniziato fin da giovanissimo a predicare l’islam per poi diventare imam e insegnante nella scuola coranica di Smirne, la terza città più grande del Paese, sulla costa turca bagnata dal Mare Egeo, e la sua popolarità iniziò a crescere in modo esponenziale nella parte più religiosa della società turca. Divenne il capo di una confraternita islamica, conosciuta come “movimento Hizmet” (servizio, in turco), che tra gli anni ’80 e ’90 riuscì a raccogliere un seguito di milioni di persone, diventando nota anche a livello internazionale.

Negli anni, molti dei suoi seguaci iniziarono ad occupare posizioni importanti nella Magistratura e nelle forze di polizia di Ankara, mentre i membri del movimento fondarono una vasta rete di scuole private. Nel 1999, in seguito al colpo di Stato militare del 1997, Gulen si trasferì negli Usa mentre, a partire dal 2002, il suo movimento diede sostegno ai primi governi del partito Akp di Recep Tayyip Erdogan. Parallelamente all’influenza sulla Magistratura, sulla polizia e sul settore educativo tramite la rete di scuole, il movimento di Gulen diventò attivo anche nel settore mediatico, andando a controllare una serie di quotidiani e canali televisivi che davano sostegno ai governi dell’Akp di Erdogan.

I rapporti tra Gulen e l’attuale presidente turco iniziarono ad incrinarsi nel 2012 e negli anni successivi il governo fece chiudere le scuole e i media affiliati al predicatore. Erdogan accusò Gulen di essere la mente del tentato golpe del 2016, dove morirono circa 250 persone. Il predicatore negò le accuse ma il suo movimento venne messo al bando come movimento terroristico, Gulen fu condannato dalla Magistratura di Ankara per avere architettato il colpo di Stato, la Turchia chiese agli Usa la sua estradizione, mai concessa, mentre in patria i membri del suo movimento vennero arrestati.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto