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Cultura

Marina Berlusconi annuncia la nascita della “Silvio Berlusconi Editore”: sarà un inno alla libertà

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Marina Berlusconi, presidente della Mondadori, ha annunciato la nascita della nuova casa editrice “Silvio Berlusconi Editore”, in un’intervista esclusiva con Daniele Manca del Corriere della Sera. Questo progetto, che porta il nome del padre, Silvio Berlusconi, si propone di promuovere i valori del pensiero liberale e democratico, opponendosi a ogni forma di totalitarismo.

Marina Berlusconi ha sottolineato l’importanza del concetto di libertà che sarà al centro delle pubblicazioni della nuova casa editrice. “La libertà finisce solo dove comincia quella altrui”, ha dichiarato, mettendo in guardia contro il crescente successo dei movimenti estremisti in Europa e le incertezze del voto negli Stati Uniti. Ha inoltre espresso preoccupazione per un Occidente che sembra sempre più mettere in discussione i propri valori.

Quando le è stato chiesto se questo progetto potesse rappresentare una sua “discesa in campo” politica, Marina ha risposto con fermezza: “Assolutamente no, né oggi, né in futuro”. Ha chiarito che la nuova casa editrice, pur portando il nome di Silvio Berlusconi, non sarà uno strumento di militanza politica, ma piuttosto un laboratorio di idee dedicato alla promozione della libertà e della democrazia.

Tra i primi titoli che saranno pubblicati ci sono “On leadership” di Tony Blair e grandi classici come Voltaire e Furet. Inoltre, verranno proposti testi di autori contemporanei come Ernesto Galli della Loggia e Walter Siti, oltre al manifesto antiputiniano di Alexander Baunov. “Il nostro mestiere è pubblicare libri ben fatti, che incontrino l’interesse dei lettori e diano voce alle istanze della società”, ha affermato Marina.

Marina Berlusconi ha difeso la scelta del nome della casa editrice, sostenendo che suo padre ha sempre combattuto per la libertà, sia come politico che come imprenditore. Ha ricordato il contributo di Silvio Berlusconi alla crescita del pluralismo attraverso la televisione commerciale e il suo impegno nel rafforzare l’Occidente e la democrazia.

L’intervista ha toccato anche temi politici attuali, come la crescita dei movimenti antidemocratici in Europa e le sfide che l’Occidente deve affrontare. Marina ha ribadito la necessità di un’Europa forte e coesa, capace di far percepire i benefici di una vera unità, e ha espresso la sua opinione sui diritti civili, dichiarandosi in sintonia con la sinistra di buon senso su temi come aborto, fine vita e diritti LGBTQ.

“Silvio Berlusconi Editore” si presenta come un progetto ambizioso che mira a difendere e promuovere i valori della libertà e della democrazia in un momento storico particolarmente delicato. Marina Berlusconi ha voluto chiarire che, sebbene il nome della casa editrice possa richiamare alla mente la figura politica di suo padre, l’obiettivo principale rimane quello di contribuire al dibattito culturale e sociale attraverso la pubblicazione di opere di alto valore.

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Cultura

Ismail Kadare, cantore dell’Albania criticò il potere

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Più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, membro dell’Accademia di Francia, il grande scrittore albanese Ismail Kadare, morto l’1 luglio a 88 anni nella sua abitazione a Tirana, ha dato voce all’anima antica della sua terra e ha saputo raccontare la dittatura e i momenti bui del suo Paese vissuti sulla sua pelle e tutte le distorsioni tra arte e potere. Del rapporti tra dittatori e intellettuali e di come si creino miti e leggende parla Quando un dittatore chiama, il suo ultimo libro che uscirà in Italia a ottobre 2024, nella traduzione di Cettina Caliò, in cui combinando momenti onirici e indagini su fonti attendibili racconta i tre minuti di una telefonata nel giugno del 1934 tra Stalin e Pasternak per discutere dell’arresto del poeta sovietico Osip Mandelstam e quello che questo momento misterioso e poco conosciuto della storia moderna ha causato. Kadare, che era nato il 28 gennaio 1936 ad Argirocastro, la stessa città natale, vicina al confine con la Grecia, del dittatore comunista Enver Hoxha, nel 1990 aveva chiesto asilo politico in Francia. Una sofferta decisione che ha raccontato in Da un dicembre all’altro.

Durante il regime comunista è stato membro dell’Assemblea del Popolo dal 1970 al 1982 e vicepresidente del Fronte Democratico dell’Albania. Molti i suoi libri censurati in patria tra cui L’inverno della grande solitudine in cui fa un ritratto di Enver Hoxha e di cui nel 2012 aveva chiesto la restituzione del manoscritto alla vedova dell’ex dittatore, Nexhmije Hoxha. Il libro pubblicato nel 1972 con il titolo rivisto Il grande inverno è una metafora sull’Albania che dopo la rottura negli anni ’60 con l’allora Unione Sovietica, si stava isolando dal resto del mondo.

Tra i volumi banditi anche Concerto alla fine dell’inverno, Il mostro e Il Palazzo dei sogni. “Per le mie posizioni da molti sono considerato un nemico del comunismo, da altri un nemico dell’Occidente”, aveva detto nel 2008 ritirando il Premio Nonino. Poeta prima che narratore e sceneggiatore, Kadare aveva esordito nel 1963 con il romanzo Il generale dell’armata morta, uscito in Italia quasi vent’anni dopo, nel 1982 per Longanesi, e diventato un film con Marcello Mastroianni, Michel Piccoli e Sergio Castellitto. Il libro che raccontava di un generale e di un prete italiani che vogliono riportare in patria le salme dei connazionali morti in Albania durante la seconda guerra mondiale.

Per Longanesi era uscito nel 1970 anche I tamburi della pioggia, ma ora è La Nave di Teso che sta rieditando la sua opera. Laureato in Storia e filologia, lo scrittore albanese aveva studiato anche letteratura all’Istituto Gorkij di Mosca. Era tornato in Albania nel 1960 dove era rimasto fino al 1990. Grande appassionato di Dante, aveva dedicato all’Alighieri Dante l’Inevitabile (Fandango) uscito in Italia nel 2008 in cui mostra come il Sommo Poeta sia stato ‘inevitabilmente’ presente in ogni momento, anche i più bui, della storia dell’Albania. offrendo con la sua arte una fonte di inesauribile bellezza e rifugio agli orrori della storia. Tanti i premi ricevuti tra cui il Grinzane Cavour nel 1998, il Prix Méditerranée per stranieri, il Principe delle Asturie nel 2009 e la prima edizione dell’internazionale di letteratura Man Booker nel 2005.

In quell’occasione lo scrittore aveva auspicato che il premio servisse a far comprendere come i Balcani non fossero solo guerra e pulizia etnica. Nel 1999 aveva criticato con durezza gli europei, “politici, studiosi, giornalisti che esitano a prendere posizione contro i crimini perpetrati dai serbi contro gli albanesi del Kosovo”. E nel 2023 aveva sottolineato che “tutto il bene che arriva oggi all’Albania nasce dal riavvicinamento con l’Europa”. Nello stesso anno era stato nominato dal presidente francese Emmanuel Macron Grand’Ufficiale della Legione d’Onore, uno dei massimi riconoscimenti concessi dalla Francia. Tra le sue opere finora pubblicate dalla Nave di Teseo, La bambola nel 2017 e Il palazzo dei sogni nel 2023.

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Cronache

Scavi di Ercolano, il viaggio multisensoriale all’alba

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Un percorso multisensoriale alle prime luci dell’alba, tra le antiche domus e i luoghi simbolo di Herculaneum. Sabato alle 5.30, il Parco Archeologico di Ercolano ospiterà «Lo spettacolo dell’alba – Invenzioni a tre voci», un evento unico che unisce narrazione e musica in un suggestivo viaggio nel tempo. Questo spettacolo all’alba, organizzato da CoopCulture, sarà replicato in esclusiva il 20 luglio e il 31 agosto.

Per la prima volta, un sito archeologico diventa il palcoscenico di un evento di questo tipo. L’itinerario speciale combina archeologia e sonorità, offrendo un crescendo di emozioni che unisce monumenti, natura e territorio, presentando il Parco alle prime luci del mattino in modo del tutto inedito.

La musica sarà il fil rouge di questa esperienza suggestiva, intrecciata con una narrazione che attraversa epoche e culture. Le storie di grandezza e drammaticità si fonderanno con il grandioso paesaggio archeologico, accompagnando il visitatore in un viaggio sonoro attraverso il Mediterraneo. Il programma musicale comprende brani di Roberto De Simone, Benjamin Britten, W.A. Mozart, Gabriel Fauré, Jansug Kakhidze e della tradizione popolare campana, sarda e portoghese. Le esibizioni saranno interpretate da Marina Bruno (voce), Enzo Pietropaoli (contrabbasso) e Daniele Sepe (sassofono).

Il direttore del Parco Archeologico, Francesco Sirano, ha sottolineato l’unicità dell’evento: “Siamo l’unico sito archeologico ad offrire questa possibilità in Campania e tra i pochissimi in tutta Italia. Immaginate l’emozione di assistere al sorgere del sole in uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia del Mediterraneo, percorrendo all’alba le stesse strade che duemila anni fa brulicavano di vita già da qualche ora.”

Questo evento si inserisce nell’ambito del potenziamento dell’offerta culturale e della diversificazione delle esperienze di conoscenza che il Parco offre. Sirano conclude: “Il visitatore diventa l’attore principale di conoscenza e insieme di cura di un luogo patrimonio dell’umanità. In questo senso vanno tutte le iniziative in corso e programmate per il prossimo futuro, come l’apertura al pubblico dell’antica spiaggia, la visita sotterranea al teatro, le nuove offerte di abbonamenti, le visite serali e i nuovi servizi digitali che proietteranno Ercolano nel futuro.”

«Lo spettacolo dell’alba – Invenzioni a tre voci» promette di essere un’esperienza indimenticabile che arricchirà la memoria dei partecipanti con un ricordo unico, unendo la magia dell’alba alla potenza evocativa della musica e alla bellezza senza tempo del Parco Archeologico di Ercolano.

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Cultura

La parabola di Eike Schmidt, da candidato a Firenze al destino incerto di Capodimonte

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Eike Schmidt, già direttore degli Uffizi e recentemente nominato a capo del Museo di Capodimonte, si trova ora al centro di un acceso dibattito politico e culturale. Dopo aver temporaneamente abbandonato il suo incarico per candidarsi a sindaco di Firenze, Schmidt è stato criticato duramente dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, e dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Schmidt ha risposto con fermezza alle critiche di De Luca, che aveva minacciato di non fargli trovare nemmeno la sedia a Capodimonte: «De Luca dice che non mi farà trovare nemmeno la sedia a Capodimonte? Beh, ma è lo stesso governatore finito a terra davanti alle telecamere quando la sedia gliela sfilarono davvero a lui?». Questo scambio sottolinea la tensione tra Schmidt e le autorità campane, che lo accusano di aver mancato di rispetto a Napoli con la sua candidatura a Firenze.

La vicenda di Schmidt è un esempio lampante di come il richiamo della politica possa travolgere e presentare un conto salato. Convinto di poter conquistare Firenze come candidato del centrodestra, Schmidt ha lasciato temporaneamente il suo incarico a Capodimonte per affrontare le elezioni, supportato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

La candidatura di Schmidt a sindaco di Firenze è stata segnata da una serie di problemi sin dall’inizio. Nonostante il centrodestra abbia ottenuto il miglior risultato dal 1999, Schmidt ha perso al ballottaggio contro Sara Funaro del Pd, con un risultato di 60 a 40. Nonostante la sconfitta, Schmidt ha ottenuto un significativo risultato con la sua lista civica, sfiorando il 10%.

Dopo la sconfitta elettorale, Schmidt ha dichiarato che tornerà a guidare il Museo di Capodimonte «nel giro di 48 ore». Tuttavia, il suo futuro rimane incerto. Ci sono sussurri che potrebbe essere destinato a uno dei nuovi maxi dipartimenti creati al ministero della Cultura. Schmidt, però, afferma di non avere ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale al riguardo: «Io di questa ipotesi ho letto sui giornali. In prima persona non ho sentito niente…».

Sebbene Schmidt abbia ripreso le sue attività a Capodimonte, la sua prossima tappa potrebbe essere accanto a “Gennaro” al ministero della Cultura. Per ora, Schmidt rimane focalizzato sul suo attuale ruolo, avendo già organizzato diverse videoriunioni con i colleghi del museo per riprendere il lavoro interrotto due mesi fa.

La storia di Eike Schmidt è un chiaro esempio di come il richiamo della politica possa cambiare drasticamente la carriera di un professionista, portando con sé sfide e critiche. Mentre il suo futuro immediato sembra essere di nuovo a Capodimonte, la possibilità di un ruolo più influente al ministero della Cultura potrebbe essere all’orizzonte. Nel frattempo, Schmidt continua a navigare tra le acque agitate della politica e della gestione culturale.

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