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Ambiente

Marevivo, la nuova campagna per liberare il mare dal polistirolo

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Parte da Viareggio la campagna nazionale di Marevivo “BlueFishers”, nata per combattere l’inquinamento marino da polistirolo, coinvolgendo i pescatori della piccola pesca artigianale nella sostituzione delle cassette di polistirolo con quelle riutilizzabili e riciclabili.
La prima azione pilota, presentata in conferenza stampa questa mattina, verrà realizzata nella località versiliana con il contributo della Tuscany Environment Foundation, in collaborazione con la Cittadella della Pesca e la Delegazione Regionale Marevivo Toscana.
La campagna, che intende promuovere un modello di filiera in linea con le normative europee sull’economia circolare, prevede il coinvolgimento di 58 imbarcazioni che saranno dotate di oltre 2.300 cassette riutilizzabili e riciclabili, prodotte da DuWo – azienda leader nel settore – e già in uso in diverse marinerie italiane. Una volta concluso il loro ciclo di utilizzo, le cassette potranno essere riciclate e trasformate in altre cassette o manufatti, dando loro nuova vita.
Oltre a ridurre l’impiego del polistirolo per il pescato, la campagna punta a sensibilizzare sull’importanza di adottare buone pratiche ambientali, valorizzando anche il ruolo di “sentinelle del mare” che hanno i pescatori. Ogni anno in Italia sono oltre 50 milioni le cassette monouso di polistirolo espanso (EPS) utilizzate per il trasporto e la vendita della merce ittica, pari a circa 14.000 tonnellate.
A causa della sua dispersione incontrollata, dovuta all’abbandono volontario o involontario, ma anche alla fragilità del materiale stesso e al bassissimo tasso di riciclo dopo l’utilizzo, il polistirolo rappresenta uno dei rifiuti maggiormente presenti in mare, in spiaggia e lungo le coste. Inoltre, secondo una recente ricerca del Dipartimento di Scienza, della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche è, tra i rifiuti plastici analizzati, il polimero in grado di assorbire e veicolare il maggior numero di contaminanti metallici.
Con questo progetto, Marevivo intende rivolgersi anche ai decisori per sottolineare l’importanza di promuovere leggi che arrivino a vietare le cassette di polistirolo usa e getta utilizzate nel comparto ittico. Attualmente non risultano normative europee vincolanti che vietino in modo esplicito l’utilizzo del polistirolo in questo settore. Anche a livello nazionale la situazione non è regolamentata e le decisioni al riguardo dipendono unicamente dalla sensibilità dei soggetti coinvolti, come associazioni civili, cooperative di pescatori e istituzioni locali.

“Marevivo si batte da quasi quarant’anni contro l’inquinamento marino da plastica. Con questa campagna vogliamo, ancora una volta, richiamare l’attenzione di opinione pubblica, Istituzioni e mondo imprenditoriale sul fatto che proprio l’uomo, che con le sue azioni mette a rischio quotidianamente la salute del mare, può essere la soluzione. – ha dichiarato Laura Gentile, Coordinatrice nazionale del progetto per la Fondazione ambientalista – Sapendo, quindi, che ogni rifiuto che finisce in mare disinnesca il processo prezioso legato all’economia circolare, dobbiamo perseguire modelli virtuosi e sostenibili coinvolgendo tutti gli attori preposti, soprattutto in quei settori che, come la pesca, dal mare traggono la loro ragion d’essere.”
Presenti alla conferenza stampa, oltre ai rappresentanti di Marevivo, Stefania Saccardi, Vice Presidente Regione Toscana e Assessore all’Agro-alimentare, caccia e pesca, Giorgio Del Ghingaro, Sindaco di Viareggio, Alessandra Malfatti, Presidente Cittadella della Pesca, Riccardo Mastini, Direttore Tuscany Environment Foundation, C.F. Silvia Brini, Comandante Capitaneria di Porto di Viareggio, e Alfonso Raiola, Responsabile commerciale DuWo.
“In qualità di Delegata Marevivo in Toscana sono orgogliosa di fare da madrina alla nascita di una buona pratica che porterà grandi benefici all’ambiente e permetterà ai pescatori di essere protagonisti di una piccola, ma importantissima rivoluzione.” ha annunciato Marina Gridelli, Delegata Marevivo Toscana.
“Il mare è senza dubbio l’ecosistema che sta subendo i maggiori danni a causa dell’attività antropica ed è essenziale adottare migliori pratiche nel settore della pesca per ridurre l’inquinamento. Con il sostegno a Marevivo, la Tuscany Environment Foundation vuole segnalare la propria sensibilità su questo tema e investire in progetti di conservazione ambientale in Versilia, zona fondamentale per intraprendere progetti che coniughino nuove opportunità commerciali con la sostenibilità ambientale.” ha dichiarato Riccardo Mastini, Direttore Tuscany Environment Foundation.
“L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ci ricorda che “non c’è futuro per chi non si preoccupa del bene comune”. Noi abbiamo fatto nostro questo principio, concentrandoci su due dei diciassette obiettivi dell’Agenda: (i) costruire infrastrutture resilienti, promuovere l’industrializzazione inclusiva e sostenibile e sostenere l’innovazione; e (ii) conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine. A piccoli passi, cerchiamo di perseguire un approccio responsabile alle nostre attività quotidiane che riduca costantemente l’impronta ambientale di tutta la catena, partendo dall’utilizzo delle materie prime. Da sempre, il pesce viaggia in cassette monouso che ne garantiscono la freschezza e l’igiene ma che, al contempo, alimentano la dispersione nell’ambiente del polistirolo. Oggi, grazie a Marevivo e Tuscany Foundation, siamo in grado di iniziare un percorso virtuoso che ci permetterà di ridurre drasticamente la presenza della plastica nella nostra filiera.” queste le parole di Alessandra Malfatti, Presidente Cittadella della Pesca.
“Un progetto importante, in linea con la nostra Amministrazione che da sempre è attenta all’ambiente, al riuso e soprattutto alla riduzione del rifiuto. Viareggio è stato uno dei primi Comuni a organizzare eventi plastic-free, Carnevale compreso: una complessa macchina organizzativa che ha messo al bando la plastica coinvolgendo in questo anche i privati e predisponendo un servizio di raccolta rifiuti imponente con addetti incaricati e isole ecologiche presidiate. Penso poi alle spiagge plastic-free, progetto di ambito regionale, al quale abbiamo subito aderito. Il mare per la nostra città non è una risorsa: Viareggio sul mare è nata e di mare vive da sempre. Lo sanno bene i nostri pescatori, la cui flotta è stata coinvolta in questo progetto: gente che fa un lavoro non facile, e che a maggior ragione ringrazio per l’attenzione che da sempre mettono per la tutela delle acque e l’impegno ulteriore che a loro viene richiesto.” ha dichiarato Giorgio Del Ghingaro, Sindaco di Viareggio.
“Il progetto DuWo nasce con l’obiettivo di realizzare un cambio culturale, dal perdere al rendere, e di dare un contributo concreto all’ecosistema e una dignità socio-economica agli attori della filiera ittica. Il packaging progettato da DuWo intende dare valore aggiunto alla piccola pesca. Garantendo la certezza igienica, grazie alla tracciabilità delle casse con un microchip RFID inserito in ogni cassetta, il progetto DuWo è stato accreditato presso la UE Mission come progetto Salva Oceani.” ha concluso Alfonso Raiola, Responsabile commerciale DuWo.

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In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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