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Cronache

Marco Di Lauro è detenuto a Sassari in regime di 41 bis, il carcere duro per i capi mafiosi

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Pizzini, documenti e telefonini, tutti i segreti e tutti i rapporti di Marco Di Lauro con mafiosi e insospettabili fiancheggiatori al setaccio

 

Da martedì 12 marzo Marco di Lauro, camorrista arrestato dalla polizia dopo 14 anni di latitanza, è stato rinchiuso in una cella della casa circondariale Giovanni Bacchiddu di Sassari. È in un reparto dedicato ai detenuti sottoposti al 41 bis del regolamento di polizia penitenziaria. È il cosiddetto carcere duro per i mafiosi. I detenuti soggetti a questa forma di restrizione sono alloggiati in celle di isolamento dove le condizioni di luce e di aria non sono eccezionali ma nemmeno si può sostenere che sono condizioni di detenzione tipo Guantanamo.  La firma in calce al provvedimento di 41 bis per Marco di Lauro è del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ed è datata venerdì 8 marzo, il giorno della festa della donna. Il ministro Bonafede non ha fatto altro che aderire ad una richiesta corredata da atti e motivazioni della esigenza cautelare eccezionale (il 41 bis) inoltrata dalla procura distrettuale antimafia di Napoli.

 

Marco Di Lauro fa scena muta davanti al Giudice che va ad interrogarlo, il timore ora è una guerra per la successione alla guida di un clan allo sbando

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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