Collegati con noi

Sport

Maradona e il Fisco, il debito era di 951 euro e non 40 milioni: la sentenza della Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Campania

Pubblicato

del

Diego Armando Maradona, celebre calciatore argentino, ha visto una delle sue lunghe controversie con il fisco italiano giungere a una conclusione sorprendente. L’avvocato napoletano Angelo Pisani, che ha rappresentato Maradona fino alla sua morte nel novembre 2020, ha annunciato che la Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Campania ha stabilito che l’ex calciatore doveva al fisco italiano solamente 951,82 euro, una somma estremamente ridotta rispetto ai 40 milioni precedentemente contestati.

La sentenza, depositata il 24 giugno, ha confermato che Maradona, per gli accertamenti fiscali relativi agli anni 1985-1990, deve pagare solo 951,82 euro, oltre agli interessi applicati per le singole annualità. Questo pronunciamento pone fine a una vicenda iniziata negli anni ’90 e che ha visto vari sviluppi fino ai giorni nostri.

Angelo Pisani ha continuato la battaglia legale anche dopo la morte di Maradona, ottenendo successi significativi presso la Corte di Cassazione nel 2021 e nel 2023. La sua determinazione è stata motivata dalla volontà di proteggere gli interessi di Diego Maradona junior, l’unico erede residente in Italia, che ha continuato ad essere coinvolto nel processo.

Nonostante la sentenza favorevole, Pisani ha annunciato che intende perseguire il recupero di oltre due milioni di euro che erano stati precedentemente pignorati durante i frequenti sequestri nei confronti di Maradona quando si trovava in Italia. Questa nuova fase del procedimento sarà volta a garantire che gli eredi di Maradona ricevano giustizia e restituzioni adeguate.

Diego Maradona ha lasciato cinque eredi: i figli argentini Dalma, Gianinna, Jana e Diego Fernando, e il figlio napoletano Diego junior, nato dalla sua relazione con Cristiana Sinagra. Tutti loro sono coinvolti nelle conseguenze legali e patrimoniali successive alla sua morte.

Advertisement

Sport

Buffon confermato come capo delegazione della Nazionale dopo il disastro di Euro2024

Pubblicato

del

L’incertezza è durata poco: Gigi Buffon ha deciso di restare e raddoppiare il suo impegno. Oltre a mantenere il ruolo di capo delegazione della Nazionale, avrà un incarico «più ampio e trasversale» nel Club Italia. La decisione è stata presa dopo un incontro con il presidente federale Gabriele Gravina, che ha convocato l’ex portiere per scongiurare un possibile divorzio.

Un Incontro Decisivo
Buffon, che ha vestito la maglia azzurra 176 volte, ha esposto a Gravina le ragioni della sua delusione dopo il fallimento all’Europeo, esprimendo la volontà di mettersi in discussione e fare un passo indietro. Tuttavia, Gravina ha ribadito l’importanza di non perdere un simbolo del calcio italiano come Buffon. L’intesa è stata raggiunta rapidamente nell’ufficio di Gravina, con la partecipazione telefonica di Luciano Spalletti, che si è dato appuntamento con Buffon a settembre per il primo raduno azzurro in vista delle trasferte di Nations League contro Francia e Israele.

Ambizioni e Ruolo Ampliato
Buffon, ambizioso e desideroso di crescere, ha recentemente ottenuto il patentino di direttore sportivo a Coverciano e intende mettere a frutto la sua esperienza anche oltre il suo ruolo accanto alla Nazionale. «L’azzurro è la mia seconda pelle e sono felice di poter continuare con l’Italia. Come sempre, darò il massimo. Negli ultimi mesi ho acquisito conoscenze e professionalità che spero possano essere utili allo sviluppo del Club Italia e al potenziamento di tutte le squadre azzurre», ha dichiarato Buffon dopo l’accordo.

Il Primo Tassello per il Rilancio della Nazionale
Gravina ha sottolineato l’importanza di Buffon per il rilancio della Nazionale: «Gigi è una straordinaria risorsa e abbiamo apprezzato la sua professionalità in questi mesi. Ora lo coinvolgerò anche in un ruolo operativo all’interno della nostra struttura. La conferma di Buffon era il mio primo obiettivo per il rilancio della Nazionale».

Verso il Futuro
Con le elezioni federali convocate per il 4 novembre, Gravina deve ancora decidere se ricandidarsi. Intanto, lavorerà sulla commissione dei saggi, composta da Marotta, Giuntoli, Sartori e Marino dell’Atalanta, che sarà ulteriormente arricchita dalla partecipazione di Buffon. La strada per il futuro della Nazionale italiana sembra promettente, con Buffon pronto a dare il suo contributo per un nuovo inizio.

Continua a leggere

Sport

Pioli vola in Arabia per allenare Al Ittihad: incasserà oltre 50 milioni

Pubblicato

del

Anche le eliminazioni più amare possono trasformarsi in opportunità preziose. Chissà se Stefano Pioli ha ripensato alla drammatica notte di metà aprile, quando la sconfitta all’Olimpico contro la Roma segnò di fatto la fine della sua avventura al Milan. Fino a quel momento, l’idea di un cambio in panchina non era neanche lontanamente nei pensieri dei dirigenti rossoneri.

Ma se Pioli fosse rimasto sulla panchina del Milan, non si sarebbero aperte le porte dell’Arabia Saudita. Ora, è tra i tecnici più pagati al mondo. Anche se non al livello di Roberto Mancini, che si è assicurato un contratto da 30 milioni di euro annui esentasse dalla federazione araba, Pioli può comunque contare su un compenso di 54 milioni di euro in tre anni, tra parte fissa e variabile.

Pioli è stato corteggiato dal Bologna, blandito dalla Fiorentina e considerato per la panchina del Napoli prima che De Laurentiis virasse su Antonio Conte. Tuttavia, l’unica opzione italiana che avrebbe considerato seriamente era quella del Napoli.

Il futuro di Pioli si chiama Al Ittihad, squadra di Gedda che ha appena congedato l’argentino Marcelo Gallardo. Al Ittihad ha concluso la Saudi League al quinto posto, a oltre 40 punti dall’Al Hilal, campione d’Arabia. Nella squadra di Gallardo militano campioni del calibro di Karim Benzema, N’Golo Kanté, Fabinho e Luiz Felipe.

I contatti tra gli emissari arabi e gli agenti di Pioli erano iniziati già in primavera, quando Pioli sperava ancora di onorare il suo contratto con il Milan. Il tecnico emiliano ha lasciato un’eredità importante a Milano: uno scudetto, una semifinale di Champions League e un secondo posto in campionato. Tuttavia, la disfatta in Europa League contro la Roma e la sesta sconfitta consecutiva nel derby contro l’Inter hanno reso inevitabile il divorzio.

Inizialmente, l’idea di trasferirsi in Arabia Saudita sembrava troppo lontana dai suoi affetti, ma le trattative si sono intensificate fino a portare a un accordo quasi definitivo. Mancano solo le firme per il contratto triennale e un’intesa sui bonus.

Non è escluso che Pioli possa portare con sé qualche giocatore del Milan, come Bennacer, che ha una clausola di 50 milioni di euro e ha mostrato interesse verso il mercato arabo. Ironia della sorte, Pioli potrebbe debuttare con la sua nuova squadra in un’amichevole contro l’Inter il 7 agosto a Monza, un auspicio non dei migliori visti i recenti esiti dei confronti con Simone Inzaghi.

Continua a leggere

Sport

Wimbledon, Sinner felice per la vittoria: sfida superata ma sono stato fortunato

Pubblicato

del

“Sapevo di dover alzare il livello del mio tennis contro Matteo, è uno specialista sull’erba, a Wimbledon è arrivato in finale. Era una sfida difficile per me, sono contento di come l’ho gestita, ho avuto alti e bassi, come è inevitabile che sia, ma è andata bene”. Felice e soddisfatto, Jannik Sinner dopo la vittoria in quattro set contro Berrettini, un derby d’Italia che per quasi quattro ore ha trasformato il Centre Court nel Colosseo. “Siamo molto amici, abbiamo giocato assieme in Coppa Davis e ogni tanto ci alleniamo anche assieme. È difficile giocare contro al secondo turno di un torneo così importante – ha proseguito l’altoatesino -. Abbiamo giocato benissimo entrambi, nei tre tie-break sono stato anche un po’ fortunato, questa volta è andata bene a me”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto