Non c’è festa che si rispetti senza amici. Tanti amici, soprattutto se la ricorrenza da celebrare è un compleanno tondo. Per fare gli auguri a Fiorella Mannoia, che ad aprile ha spento le 70 candeline e si è presa tutto il tempo per organizzare i festeggiamenti – una doppia data, stasera e domani -, sono arrivati in forze alle Terme di Caracalla, strapiena, nella sua Roma. Settant’anni di vita e più di cinquanta di musica per Fiorella, che – completo nero che brilla nella notte mite e un sorriso emozionato – per dare il via alla serata, sceglie l’omega e l’alfa, ovvero da Mariposa il brano che ha portato all’ultimo festival di Sanremo e poi con Francesco Gabbani.
Un bimbo sul leone, con cui si presentò al festival di Castrocaro nel 1968 a soli 14 anni. I due, davanti a Carlo Conti, hanno poi ripetuto la scena della finale di Sanremo 2020, con il cantautore toscano che vinse in ginocchio davanti alla cantante, seconda. Con Ligabue, al quale chiede di scriverle una canzone rock “perché io ho un’anima rock”, canta Metti in circolo il tuo amore e con Claudio Baglioni, che l’accompagna al piano, Amore bello. “Tra tutti e due facciamo gli anni delle terme”, scherzano insieme. La sempreverde Caffè nero bollente è con Giorgia e Io che amo solo te con la sempre travolgente Ornella Vanoni (“Ormai anche il Papa parla romanesco”, dice scherzando l’artista milanese).
“La vita è l’arte dell’incontro, e senza tutti questi incontri io non sarei qui”, dice Mannoia, accompagnata da 21 orchestrali e undici musicisti della sua band. Ma il live, che ha aperto la stagione estiva a Caracalla, non è solo una mera autocelebrazione, e come ha sempre fatto, Fiorella Mannoia non rinuncia a ricordare temi che le stanno a cuore. La violenza sulle donne con il brano Nessuna conseguenza, “perché dalla violenza si può e si deve uscire”, e il razzismo e i diritti di chi non ha diritti con Non è un film, insieme a Franki Hi Nrg Mc e Natty Fred. “Non saprei cantare parole che non mi rappresentano, parole possono essere delle armi o far riflettere su temi che stanno intorno a noi”.
E ci sono gli omaggi: a Pino Daniele, “Pino nostro”, dice, con Rocco Hunt sulle note di Sulo pe’ parlà e a Lucio Dalla con Ron su Chissà se lo sai. Sul palco arrivano anche Gigi D’Alessio (L’ammore), Luca Barbarossa per celebrare la loro città con Roma è de tutti (“Avrà tanti problemi, ma questa è la città più bella del mondo”), Amara, autrice di Che sia Benedetta. Non poteva mancare Enrico Ruggeri che ha firmato per Fiorella Quello che le donne non dicono.
“Sul palco con me gli amici che hanno attraversato, chi da tanto tempo e chi da poco tempo, la mia vita. Tutte persone che stimo e che mi stimano. È il senso di questa serata: un attestato di stima e di affetto. Io ho imparato tantissimo da tutte le persone che ho incrociato nella mia vita. Qualche volta, se mi dicono che divento punto di riferimento di qualcuno, io ne vado orgogliosa, ma mi piace parlare più di quello che ho ricevuto che di quello che ho dato”, ha detto nel dietro quinte la festeggiata, che tra il pubblico in platea ha avuto l’ad Rai Roberto Sergio (Rai1 manderà prossimamente in onda il concerto), il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, l’ex ministro Dario Franceschini, Elena Sofia Ricci.
Per la chiusura – rigorosamente da sola, come l’apertura – scelta quasi obbligata con Sally, La storia e I cieli d’Irlanda, con tanto di emozione palpabile dell’artista. “Sono una donna fortunata”, sono le parole con cui saluta il pubblico. “Domani? Mi auguro di vivere questi anni davanti in salute. Continuerò a fare le battaglie in cui credo perché è la mia natura e non ne posso fare a meno, e a fare musica con la speranza di farla sempre con lo stesso rispetto con cui l’ho trattata in questi anni”. Domani sono attesi Elodie, Alessandra Amoroso, Riccardo Cocciante, Noemi, Tosca, Paola Turci, Danilo Rea, Giorgio Panariello, Edoardo Leo. Fiorella proseguirà dal 15 luglio con il tour estivo Fiorella Sinfonica – Live con orchestra.